May 15, 2017

Batteria HP 436281-251

Il successo di tali dispositivi è conseguenza della diffusione dei files multimediali stessi, e ha portato ad una decisa differenziazione del settore in categorie, ognuna rispondente ad esigenze particolari.Il lettore oggetto della nostra prova appartiene alla categoria dei dispositivi equipaggiati con microdrive, che si pone a metà strada in termini di ingombri e capienza fra quelli a memoria statica (minuscoli, leggeri ma meno capienti) e quelli basati su hard disk (molto capienti, ma pesanti e ingombranti).E' il settore dei concorrenti iPod mini e Creative Zen micro, per intenderci, oggetti di innegabile successo. Il modello H10 di iriver può sembrare agli occhi dell'utente italiano un oggetto in rincorsa dei due prodotti appena citati, a causa del ritardo della commericalizzazione di apparecchi di questa marca ancora poco conosciuta nel nostro Paese: è bene ricordare però che iriver è uno dei leader mondiali nella produzione di lettori portatili e che vanta cifre di vendita del tutto simili, se non superiori in alcuni settori, a quelle dei concorrenti.

Passiamo dunque all'analisi del prodotto, che a prima vista vanta una indiscussa originalità ed eleganza, senza copiare nessuno come è invece riscontrabile in altre soluzioni simili.La serie Dell Latitude è destinata alla clientela professionale del colosso americano che, a fronte di una dotazione hardware generalmente interessante, riesce ad offrire prodotti con buone caratteristiche di compattezza e trasportabilità.In questo articolo ci occuperemo di un prodotto di recente adozione nel catalogo Dell basato sulle nuove piattaforme Intel Centrino Sonoma che, grazie alle dimensioni del display con diagonale da 14,1, riesce ad essere particolarmente leggero e compatto.Le dimensioni del pannello sono abbastanza atipiche nei portatili orientati al business di più recente fabbricazione, la tendenza pare infatti essere quella di display da 15 o anche da 15,4 in formato wide-screen; questa caratterisitica non permette generalmente la realizzazione di prodotti particolarmente leggeri ed il D610 è quindi una rarità in compagnia di pochi altri prodotti.

Per inquadrare meglio il notebook oggetto della nostra recensione riportiamo le caratteristiche principali della configurazione provata, premettendo che le possibilità di personalizzazione in fase di ordine del prodotto sono molto elevate:Il nome commerciale di un prodotto nasconde spesso più elementi di quanto normalmente si possa credere: è questo il caso di Qosmio, il brand con il quale Toshiba identifica la propria linea di centri multimediali portatili.Toshiba ha tratto spunto dal dizionario della lingua italiana (come spesso accade nel caso di altre aziende di pari calibro) per coniare il brand Qosmio. Il nome deriva infatti dalla fusione delle parole cosmo e mio e, secondo le intenzioni della compagnia giapponese, vuole proprio significare il mio universo personale.Inutile dire che alla base del progetto Qosmio sta il concetto di convergenza: Toshiba ha trovato il modo di unire in un singolo dispositivo le numerose tecnologie chiave per l'intrattenimento e l'informazione che giocano un ruolo importante nella vita quotidiana (TV; computer portatile e desktop; Internet a banda larga/via cavo/wireless; riproduzione e registrazione di DVD; raccolte musicali in CD e MP3; reti domestiche; giochi e contenuti multimediali).

Una piattaforma hardware caratterizzata da questo concept di base necessita, per poter sfruttare appieno tutte le potenzialità, di una controparte software altrettanto versatile. Per i portatili della serie Qosmio la compagnia giapponese ha scelto di affidarsi a Windows XP Media Center Edition invece di intraprendere soluzioni proprietarie quali, ad esempio, VAIO Media di Sony.E' evidente che un sistema pensato specificatamente per un impiego multimediale a 360 gradi deve poter garantire una potenza elaborativa di alto livello. Il modello Qosmio G10-120, che recensiremo in queste pagine, rappresenta l'attuale punta di diamante della proposta italiana di Toshiba. Il portatile vanta un processore Pentium M 755 da 2.0GHz, 1024MB di memoria centrale, sistema video GeForce FX 5700 Go, hard disk da 160GB, unità ottica multistandard e display TruBrite in formato panoramico da 17 pollici di diagonale. Hardware faraonico, come il prezzo: 2.415 Euro di listino, IVA esclusa.Uno dei parametri più importanti nella scelta di un notebook è senza dubbio l'autonomia di funzionamento; la sola potenza di calcolo, ormai elevata su tutti i portatili, e le altre caratteristiche hardware sono più che sufficienti per la maggior parte degli impieghi mobile mentre l'utilizzo del portatile alimentato da batteria è sempre più strategico.

Qualche anno fa valori di autonomia dell'ordine delle 2 ore erano considerati ottimi: il fenomeno del mobile computing non era ancora percepito e non esistevano soluzioni tecnologiche dedicate ai notebook; diretta conseguenza di tutto ciò era la necessità di utilizzare processori sviluppati per l'ambiente desktop anche per i portatili. Soluzioni leggermente più raffinate prevedevano l'utilizzo di cpu desktop su cui era stato però implementato un sistema di risparmio energetico, ma anche in questi casi le prestazioni non erano entusiasmanti.Vera svolta a tutto ciò è stata la tecnologia Intel Centrino, basata su tre componenti progettati per ottenere un ottimo compromesso tra prestazioni ed autonomia di funzionamento. La cpu, il chipset ed il modulo wireless sono progettati appositamente per un impiego sui notebook e consentono ad esempio di variare la frequenza di clock della cpu o di non alimentare alcune circuiterie qualora l'uso di certi applicativi non necessiti di alcune risorse.In questo articolo, oltre a riprendere i principi fondamentali della tecnologia Intel Centrino nella sua ultima espressione denominata Sonoma, cercheremo di valutare quanto possano incidere sul bilancio energetico del notebook anche altre componenti, come ad esempio la luminosità del dispay, l'utilizzo intensivo dell'unità ottica, del disco o della scheda wireless.

Per le prove è stato utilizzato il recente notebook Travelmate 4600 di Acer, un portatile con cpu Pentium M 740, sottosistema video ATI Mobility Radeon X600 e chipset i915PM. La scheda completa si questo prodotto è disponibile a questo indirizzo.Proprio come una macchina da corsa ha bisogno dei migliori pezzi per vincere una gara, io ho bisogno dei migliori componenti quando partecipo ai tornei in giro per il mondo. Si apre con questa frase la breve lettera di Jonathan Wendel, meglio conosciuto con il nickname Fatal1ty, agli utenti di ABIT. In poco più di una decina di righe il cyber-campione del mondo spiega quali motivi l'abbiano spinto a scegliere ABIT quale partner.Sempre nella lettera all'utente, Fatal1ty afferma di aver partecipato in prima persona allo sviluppo della schede che portano il suo nome; nota l'attenzione di ABIT per il proprio pubblico, certo non si farà, quindi, fatica a credere alle parole di Wendel.

Da sempre il produttore asiatico propone soluzioni assai gradite a quel pubblico attento alle prestazioni ed alla completezza dei prodotti che acquista e, con la AN8 Fatal1ty, ABIT non sembra voler fare eccezione a quella che, ormai, è una regola. Basata sul chipset Nforce 4 Ultra di NVIDIA, l'ultima nata in casa ABIT si presenta come una valida scelta per quel pubblico di powerusers sempre alla ricerca di prestazioni e features.La tecnologia Intel Centrino, sin dalla sua prima presentazione con nome in codice Banias, è stata identificata come la soluzione ideale per il mobile computing; i punti di forza di tale piattaforma rimangono l'autonomia di funzionamento elevata senza rinunciare eccessivamente alle prestazioni.Con la disponibilità in volumi di portatili equipaggiati con Intel Centrino, nome che indica la presenza di processore Pentium M, scheda wireless e chipset i855, si è assistito ad un generale appiattimento dell'offerta dei vari produttori: le differenze sul piano tecnologico erano minime. Conseguenza di tutto questo è una generale uniformità a livello prestazionale tra i vari modelli.

Il confronto si è quindi spostato sul design, sull'ergonomia, sulla dotazione e su tutto ciò che va oltre il semplice ambito della velocità di utilizzo; questi nuovi ambiti di confronto offrono all'utente la possibilità di scegliere la soluzione più adatta in funzione del tipo di utilizzo, non solo per ciò che riguarda processore, hard disk e componentistica varia.Le nuove esigenze dell'utenza business, oltre alla disponibilità di una tecnologia capace di offrire almeno 4 ore di autonomia, hanno visto il nascere di nuove soluzione votate ad un impiego veramente mobile, in cui oltre all'importanza delle prestazioni si è anche pensato alla trasportabilità. Il modello che andremo ad analizzare nelle pagine seguenti, commercializzato da Gigabyte con sigla N203, soddisfa proprio questi requisiti: è caratterizzato infatti da dimensioni contenute, un peso accettabile ed un display da 12,1.

Le caratteristiche principali dei nuovi modelli prevedono essenzialmente l'utilizzo della tecnologia Intel Centrino in abbinamento a display wide screen da 15,4 con tecnologia X-Black e soluzioni video più o meno performanti.Il denominatore comune dei sei nuovi modelli è comunque il design con linee morbide molto sottile, oltre ad un'elevata trasportabilità con un peso che si attesta sui 2,9 kg e considerando la diagonale del display è una caratteristica interessante.La serie FS si colloca nella parte mediana della gamma VAIO, con dimensioni superiori alle soluzioni ultraportatili della serie S e con prestazioni inferiori ai desktop replacement delle serie A e K; insomma un compromesso tra il crescente bisogno di mobilità e la necessità di prestazioni elevate anche fuori ufficio.Il Cebit 2005 è stato l'occasione per avere una panoramica generale sull'offerta dei principali produttori di notebook, abbiamo quindi visitato i vari stand cercando novità e prodotti interessanti, percorrendo freneticamente le immense distanze del Cebit. Solo chi è stato ad Hannover può capire.

In alcuni casi abbiamo potuto parlare direttamente con i responsabili delle varie aziende e con persone impiegata nell'area marketing, capendo meglio le proprie posizioni e strategie a medio termine; in altre occasioni abbiamo potuto visionare solo i prodotti osservando anche interessanti modelli che probabilmente mai varcheranno il nostro confine.Ad Hannover si è avuta l'ulteriore conferma che il mercato si sta sempre più spostando su soluzioni notebook, ma sopratutto che gli spazi per gli assemblatori locali sono sempre più piccoli e vengono insidiati dai grossi marchi capaci di offrire maggiori servizi ma sopratutto capaci di attuare strategie mediatiche sempre più efficaci.Abbiamo colto l'occasione per discutere con i vari addetti ai lavori in merito alla propria idea relativa ai tanto acclamati media center, valutando i primi risultati di mercato e cercando di ipotizzare possibili scenari futuri. L'impressione che si è avuta è che alcuni big spingano prepotentemente sul concetto di convergenza tra mondo PC ed elettronica di consumo, ma l'utenza non sempre è altrettanto recettiva e capace di cogliere le nuove opportunità.

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Posted by: retrouve3 at 09:11 AM | No Comments | Add Comment
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