May 09, 2017

Batteria Acer Aspire 4750ZG

Nonostante quanto detto, però, concentrare gli "sforzi" dell'hardware su piccoli ambienti di gioco permette di incrementare inverosimilmente il dettaglio di questi ultimi. Ci occuperemo nello specifico del comparto tecnico di Crysis 3 tra qualche pagina, ma possiamo già anticipare che alcune aggiunte, come la pioggia e il rendering dell'erba filo per filo, finiscono per rendere le immagini di gioco del nuovo titolo Crytek incredibilmente realistiche, al limite del fotorealismo. In alcuni punti, insomma, sembra di giocare in un film, anche se chiaramente questa sensazione non perdura nel tempo, perché prima o poi ci si imbatte in uno dei limiti di cui abbiamo riferito.Crysis 3 non stravolge di certo il gameplay del secondo capitolo della serie, e non riesce a risolvere alcuni punti di criticità come lo sbilanciamento negli equilibri di gioco e le difficoltà dell'intelligenza artificiale. Ci sono alcune novità importanti, che riguardano l'introduzione dell'arco futuristico e un'amplificazione della componente ruolistica, con un maggior numero di moduli per la Nanotuta. Ma l'esperienza principale rimane ancorata sui medesimi capisaldi, che analizzeremo nel dettaglio nel corso dell'articolo.

Durante il Mobile World Congress di Barcellona abbiamo avuto l'occasione di intervistare Raj Talluri, Senior Vice President of Product Management di Qualcomm CDMA Technologies, una chiacchierata molto interessante per capire la situazione attuale e quello su cui stanno lavorando i tecnici della casa di San Diego. Qualcomm durante il CES di Las Vegas ha presentato la roadmap per il suo 2013, mettendo in mostra i chipset che costituiranno l'ossatura delle sue proposte top di gamma. Stiamo parlando di Snapdragon 800 e Snapdragon 600.La prima soluzione, Snapdragon 800, sarà caratterizzato dalla presenza di una CPU Krait 400 in configurazione quad-core, la cui frequenza operativa potrà raggiungere i 2,3 GHz per core nel suo picco massimo: la CPU Krait è poi affiancata in questo nuovo SoC da una GPU Adreno 330. Per la CPU si parla di un processo produttivo a 28 nanometri e set di istruzioni ARMv7. Anche per Snapdragon 600 si parla processo produttivo a 28 nanometri e set di istruzioni ARMv7; cambia però la CPU che, pur rimanendo quad-core passa da Krait 400 a Krait 300 con una frequenza di clock massima leggermente inferiore, 1.9 GHz contro i 2.3 della versione più prestante. Anche la componente GPU integrata è di livello inferiore, l'Adreno 330 della versione 800 del SoC è sostituita da una Adreno 320.

In particolare Snapdragon 800 è una soluzione dedicata a chi vuole il massimo delle prestazioni dal suo smartphone, in ambito videoludico e multimediale. Qualcomm ha presentato poi anche i fratelli minori dei due chipset, Snapdragon 400 e Snapdragon 200, dedicati alle soluzioni di fascia media e bassa con processori dual-core e quad core fino 1,7 e 1,4 GHz. Con Raj Talluri ci siamo soffermati a parlare, più che dei dettagli tecnici delle diverse piattaforme, che trovate anche negli articoli dedicati linkati in questa pagina, del contesto in cui queste soluzioni di inseriscono e degli sviluppi per il futuro.La famiglia di notebook Sony della serie T rientra a pieno diritto nella categoria delle proposte Ultrabook, grazie all'utilizzo di piattaforme Intel certificate per questo standard e allo spessore contenuto che si abbina a pesi altrettanto ridotti. La risultante è quella di avere a disposizione una famiglia di prodotti, con modelli abbinati a display che spaziano dagli 11,6 pollici sino a 15,5 pollici, che copre una ampia gamma di scenari di utilizzo, mettendo al centro la facilità di trasporto unita alla presenza di un display dotato di funzionalità touchscreen.

Quello di abbinare piattaforma Ultrabook, display touch e sistema operativo Windows 8 è un trend che si sta sempre più definendo. Pressoché tutti i produttori di notebook stanno proponendo sistemi che siano dotati di display touch, caratteristica che rende questi prodotti più vicini all'esperienza d'uso ottenibile con un tablet PC senza per questo dover rinunciare alle potenzialità tipiche di una piattaforma notebook in termini di superiore produttività nella creazione di contenuti.Non solo: la presenza di uno schermo touch rappresenta una caratteristica molto importante per il sistema operativo Windows 8, radicale cambiamento rispetto a quanto siamo stati abituati con le precedenti release di Windows che proprio nell'interazione con un display touch permette di esprimere al meglio le proprie peculiarità.

Oggetto della prova di queste pagine è il modello Vaio T13, caratterizzato da un display con diagonale di 13,3 pollici. Questo Ultrabook si pone a metà strada tra i modelli Vaio T11 (display da 11,6 pollici di diagonale) e Vaio T15 (display da 15,5 pollici) risultando essere forse il miglior compromesso tra portabilità e praticità d'uso. Uno schermo da 13,3 pollici di diagonale non è eccessivamente piccolo al punto da limitare la produttività quando si è seduti alla propria scrivania per ore, mentre l'ingombro complessivo è tale da non pregiudicare la trasportabilità.Le specifiche tecniche prevedono display con risoluzione di 1.366x768 pixel, sul cui rendimento andremo in dettaglio nella sezione specifica, piattaforma Intel Core i3-3217U e 4 Gbytes di memoria di sistema DRR3-1333. Il processore Core i3-3217U è modello della famiglia Ultra Low Voltage, caratterizzato da un TDP massimo pari a 17 Watt e quindi compatibile con le piattaforme Ultrabook. Le caratteristiche tecniche base sono le stesse delle altre CPU Intel delle serie Core i5 e Core i7 basate su architettura Ivy Bridge, con due importanti differenze: la prima è l'assenza del set di istruzioni AES, che accelerano alcune tipologie di elaborazioni quando sono supportate dal software in uso; la seconda è la mancanza di tecnologia Turbo Boost, caratteristica che forza quindi la frequenza massima della CPU negli 1,8 GHz di default per questo modello.

La memoria video, come indicato, è presente in quantitativo di 4 Gbytes saldati direttamente onboard: si tratta di un modulo DDR3-1600, espandibile con un secondo modulo per un massimo di 8 Gbytes complessivi. Lo storage locale vede un'architettura ibrida: hard disk da 500 Gbytes abbinato a unità SSD di cache da 24 Gbytes di capienza. Questo approccio permette di beneficiare dell'elevata capacità di archiviazione tipica degli hard disk meccanici con i benefici di una memoria cache SSD, ottenendo quale risultato prestazioni ben superiori a quanto ottenibili con il solo hard disk pur non avvicinandosi a quanto ottenibile con un solo SSD.Un elemento distintivo di questa serie di notebook è l'attacco del display, che è incernierato nella parte inferiore dello chassis così che una volta aperto la tastiera assuma una lieve inclinazione verso l'alto: questo dovrebbe facilitare la digitazione ma porta quale diretta conseguenza anche quella di migliorare l'areazione della parte inferiore del notebook. Da questo ne conseguono temperature dello chassis molto contenute, così come avremo modo di vedere più avanti nell'articolo nella sezione specifica.

Sony permette di configurare Vaio T13 attingendo a differenti opzioni. Il processore, ad esempio, può essere sostituito con i modelli Core i5-3337U (clock 1,8 GHz, cache 3 Mbytes) oppure con quello Core i7-3537U (clock 2 GHz, cache 4 Mbytes); il sistema operativo scelto tra Windows 8 e Windows 8 Pro, la memoria di sistema estesa a 6 oppure 8 Gbytes e infine lo storage locale variabile da un hard disk da 320 Gbytes con SSD cache da 24 Gbytes sino a SSD con capienze di 128, 256 oppure 512 Gbytes. La versione utilizzata in questa analisi viene proposta da Sony al prezzo ufficiale di 799,00€ IVA inclusa; sul sito di ecommerce dell'azienda, accessibile a questo indirizzo, viene indicato un listino ben più elevato che ci è stato confermato essere non ancora aggiornato ai nuovi prezzi.Circa un anno fa, in occasione del Mobile World Congress 2012, il produttore coreano LG Electronics annunciò al pubblico una serie di soluzioni smartphone che svariavano da terminali entry-level dal costo di circa un centinaio di euro fino a veri e propri top di gamma in grado di superare a listino la soglia dei 500 euro. Una gamma di dispositivi decisamente molto ampia, che persegue assiduamente la politica di democratizzazione degli smartphone intrapresa dalla stessa LG ormai da diverso tempo.

"Smartphone per tutti" questo sembra essere il motto che ha spinto il produttore asiatico a concentrare tanti dei propri sforzi anche sulla fascia bassa del mercato, proponendo soluzioni che possiamo considerare low-cost ma comunque in grado di soddisfare i bisogni primari di un utente che per la prima volta si avvicina al mondo Android e più in generale all'universo smartphone.Lo scorso anno, la novità più importante, oltre al top di gamma Optimus 4X HD dotato di processore quad-core e display HD, era sicuramente rappresentata dai terminali della serie L. Un trio di soluzioni, poi diventate quattro nel corso dell'anno, caratterizzato da un design pressochè identico, il cosidetto L-Style, caratteristiche tecniche di fascia bassa o medio-bassa e un prezzo decisamente invitante.Da quanto appreso in questi ultimi giorni sembra che, un pò in sordina, proprio i terminali della Serie L, ovvero Optimus L3, L5 e L7 abbiamo raggiunto in questo primo anno di vendite dei risultati che difficilmente ci saremmo aspettati. In particolare, secondo quanto dichiarato dalla compagnia coreana, nel corso dell'ultimo anno, sarebbero stati 15 milioni i terminali della Serie L distribuiti a livello globale.

Anche i dati riguardanti la nostra penisola rispecchiano lo scenario globale, almeno per quanto riguarda l'azienda coreana. Grazie ad un market share che a dicembre dello scorso anno raggiungeva quota 8,5%, LG si posiziona al quarto posto della classifica dei produttori di smartphone maggiormente presenti nella nostra penisola. Classifica guidata, per la cronaca, dalla rivale conterranea Samsung. Di questo 8,5%, che purtroppo non possiamo quantificare in numero di soluzioni vendute, possiamo tranquillamente dichiarare che una buona fetta sia costituita proprio dalle soluzioni che coprono la fascia di prezzo tra i 100 e i 300 euro, con LG Optimus L5 che addirittura si posiziona al sesto posto nella classifica dei terminali più venduti in Italia in questo ultimo anno.La storia del marchio BlackBerry, fino a qualche settimana fa parte di Research In Motion, inizia più di 20 anni fa e costituisce senza dubbio una delle realtà più importanti del panorama mobile a livello mondiale. Una realtà che, tuttavia, con il passare del tempo, a seguito di una politica forse troppo conservativa, ha perso negli ultimi anni gran parte del proprio appeal sul pubblico, anche quello più affezionato, tanto da dover prendere alcune drastiche decisioni per evitare un pericoloso fallimento.

L'avvento delle soluzioni iOS e Android, sempre più competitive e aggressive sul mercato, ha infatti causato la migrazione di gran parte degli utenti BlackBerry verso queste due piattaforme, fino ad oggi in grado di offrire un'esperienza d'uso decisamente più semplice e intuitiva. Fino ad oggi perché dopo un periodo poco felice, alla fine dello scorso mese di gennaio, il nuovo CEO della compagnia canadese Thorsten Heins ha ufficialmente lanciato il nuovo BlackBerry 10 e, soprattutto i primi due terminali che lo porteranno in dote.Parliamo ovviamente di BlackBerry Z10 e BlackBerry Q10, il primo completamente touchscreen e il secondo dotato di un display touch di dimensioni ridotte accompagnato dalla classica tastiera fisica estesa, elemento distintivo delle soluzioni della mora fino alla precedente generazione di terminali. Entrambi sono dotati di una scheda tecnica discreta, sicuramente un passo avanti rispetto a tutti i terminali che li hanno preceduti, ma comunque non sufficiente, almeno sulla carta a competere con gli attuali top di gamma della concorrenza. Inseriti nell'attuale contesto del mercato possiamo tranquillamente dichiarare che per caratteristiche hardware ci troviamo di fronte a smartphone di fascia media o medio/alta.

  1. http://dovendosi.blogghy.com/
  2. http://www.nichtraucher-blogs.de/blogs/dovendosi/
  3. https://www.wireclub.com/users/dovendosi/blog

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Laptop Akku Acer TravelMate 8472TG

Das Betriebssystem hat Apple bei der Gelegenheit umbenannt: Aus iPhoneOS 4 wird iOS 4. Das wirft die Frage auf, wie sich das mit Ciscos IOS verträgt. Bereits beim iPhone hatten Apple und Cisco gestritten, denn auch diese Marke hatte Cisco vor Apple genutzt. Damals einigten sich die Unternehmen, den Namen iPhone miteinander zu teilen. Ein Großteil der iOS4-Funktionen wie Multitasking und Ordner für Anwendungen waren vorher bekannt. Dazugekommen ist die Unterstützung für hochauflösende Displays wie dem des iPhone 4 sowie der neuen Kamera. Das E-Book-Programm iBooks läuft unter iOS4 auch auf dem iPhone und muss separat installiert werden. Es zeigt in seiner neuen Fassung auch PDFs an und unterstützt Lesezeichen und Notizen. PDF-Anhänge in E-Mails werden direkt in iBooks geöffnet.

Das iPhone setzt wie schon das iPad eine MicroSIM-Karte ein, die eine verkleinerte Fassung einer gewöhnlichen Sim-Karte darstellt. Die Frontkamera löst 5 Megapixel auf und setzt einen rückseitig belichteten Sensor mit 1,75 Mikrometer großen Pixeln ein. Neben dem Autofokus wurde ein fünffach digitaler Zoom integriert. Einen optischen Zoom gibt es nicht. Erstmals besitzt das iPhone eine LED, die die Frontkamera bei schlechten Lichtverhältnissen unterstützt. Die Kamera zeichnet neben Standbildern alternativ auch Videos mit 720p und 30 Bildern pro Sekunde auf. Den Videos werden bei der Aufnahme die GPS-Daten zugeordnet. Die Kamera-LED kann die Videoaufnahme erhellen und die Videodateien lassen sich innerhalb der iPhone-Anwendung zurechtschneiden und verschicken.Um die Videos zu bearbeiten, hat Apple mit iMovie for iPhone eine spezielle Anwendung entwickelt, die Themen, Übergänge und Titel sowie eine Zeitleiste beinhaltet. Die Schnittanwendung vereint Videos und erzeugt zu Fotos Kamerafahrten, um sie lebendiger erscheinen zu lassen. Auf Wunsch können die Aufnahmen auch auf der Landkarte verortet werden. Die Videos aus iMovie for iPhone lassen sich in den Auflösungen 360p, 520p und 720p exportieren. Die Anwendung wird von Apple für 4,99 US-Dollar verkauft.

Videotelefonie unterstützt das iPhone 4 derzeit nur über WLAN und in einer eigenen App namens Facetime. Nach Apples Angaben müssen mit den Providern noch Probleme aus dem Weg geräumt werden, bevor die Videotelefongespräche auch über UMTS möglich sind. Für die Videos kann sowohl die Kamera auf der Vorder- als auch auf der Rückseite eingesetzt werden. Wer will, kann auch zwischen den Kameras hin- und herschalten und sie hoch und quer halten.Die größte Komponente im iPhone 4 ist der Akku. Er soll 7 Stunden Sprechzeit oder 6 Stunden Surfzeit mit UTMS beziehungsweise 14 Stunden Sprechzeit über 2G ermöglichen. Beim WLAN-Surfen sind es 10 Stunden. Ebenfalls 10 Stunden lang reicht er für Videos und 40 Stunden für die Musikwiedergabe. Die Standbyzeit hat Apple nach eigenen Angaben auf 300 Stunden erhöht. Das Gehäuse misst 115,2 x 58,6 x 9,3 mm und wiegt 137 Gramm.Das iPhone 4 soll mit 16 und 32 GByte Speicherkapazität und weißem oder schwarzem Gehäuse ab dem 24. Juni 2010 erhältlich sein. In den USA kostet es 199 und 299 US-Dollar bei Abschluss eines zwei Jahre laufenden Mobilfunkvertrages. Das iPhone 3GS soll mit Mobilfunkvertrag für 99 US-Dollar verkauft werden. IOS4 soll für das 3GS und das 3G sowie den iPod touch ab 21. Juni 2010 kostenlos zum Download angeboten werden. Deutsche Preise wurden noch nicht mitgeteilt.

Zur wachsenden Zahl von Anbietern mobiler UMTS-WLAN-Router hat sich Trekstor gesellt. Ab Ende Juni 2010 kommt dessen "Trekstor Portable WLAN Hotspot" auf den Markt. Er basiert auf Huawei-Technik. Trekstors mobiler UMTS-WLAN-Hotspot baut über Mobilfunknetze eine Internetverbindung auf und reicht sie mittels WLAN 802.11b/g an bis zu fünf Geräte weiter. Alternativ kann er auch über USB angeschlossen und wie ein USB-UMTS-Stick genutzt werden.Unterstützt werden bis zu 7,2 MBit/s im Downstream (HSDPA) und bis zu 5,76 MBit/s im Upstream. Falls kein UMTS (2100 MHz) zur Verfügung steht, kann auf langsamere GPRS-, Edge- und GSM-Netze (850/900/1.800/1.900 MHz) ausgewichen werden.Am 95 x 49 x 14 Millimeter großen und 90 Gramm wiegenden Gerät finden sich drei Knöpfe zum Ein- und Ausschalten, zum Aktivieren des WLANs und zum Aufbau der Mobilfunkverbindung. Der Nutzer kann festlegen, ob sich der Trekstor Portable WLAN Hotspot automatisch verbindet oder nur auf Knopfdruck - etwa weil im Ausland die eigene Datenflatrate nicht gilt. Die Konfiguration erfolgt über eine Weboberfläche.

Der kleiner Router kann mit einer SIM-Karte bestückt werden und mit einer MicroSD-Karte als Datenspeicher dienen. Den Akkustatus zeigt Trekstors mobiler WLAN-Router auf einem auf der Gehäusefront sitzenden monochromen OLED-Display an. Es informiert auch über WLAN, Sendestärke, UMTS-Einwahl und Roaming.Der austauschbare Lithium-Polymer-Akku (3,7 V 1500 mAh) soll im Betrieb bis zu 4 Stunden und im Standby-Modus bis zu 100 Stunden durchhalten. Der Akku wird über den Mini-USB-2.0-Anschluss aufgeladen - was allerdings nur dann funktioniert, wenn das Gerät über USB keine Daten überträgt. Ein gleichzeitiges Aufladen während der Nutzung über WLAN ist möglich, sofern der Akku noch nicht allzu sehr entladen wurde.Trekstor gab auf Nachfrage an, dass der Trekstor Portable WLAN Hotspot auf einem Huawei E5830 basiert - sowohl die Gehäuseform als auch die technischen Daten ließen das vermuten. Die Firmware wurde allerdings von Trekstor verändert und auch das Zubehör ist anders.

Der Trekstor Portable WLAN Hotspot soll ab Ende Juni 2010 für 135 Euro angeboten werden. Im Lieferumfang sind ein Akku, ein USB-Ladekabel und eine Bedienungsanleitung enthalten.Laut Trekstor ist es wohl doch möglich, das Gerät gleichzeitig aufzuladen und über USB als UMTS-Modem zu nutzen. Möglich wurde das durch die mittlerweile verbesserte Firmware der Huawei-Hardware.Mit dem Milestone XT720 stellt Motorola ein weiteres Android-Smartphone vor. Anders als die Bezeichnung Milestone vermuten lässt, besitzt der Neuling aber keine Hardwaretastatur. Mit der 8-Megapixel-Kamera werden Videos in HD-Qualität aufgenommen. Das Milestone XT720 besitzt einen 3,7 Zoll großen TFT-Touchscreen, der eine Auflösung von 480 x 854 Pixeln liefert. Zur Farbtiefe des Displays machte der Hersteller keine Angaben. Eine Hardwaretastatur besitzt das Smartphone nicht, auch wenn die Milestone-Bezeichnung anderes vermuten lässt. Alle Eingaben müssen über eine Bildschirmtastatur eingetippt werden.

Einige Sensortasten sollen die Gerätebedienung vereinfachen. Neben den üblichen Android-Knöpfen für Menü, Startbildschirm, Zurück und Suche gibt es noch Tasten für die Wiedergabe und zum Aufruf der Foto- und Videokamera. Für Foto- und Videoaufnahmen gibt es eine 8-Megapixel-Kamera mit Autofokus, Xenon-Fotolicht und einem 10fachen Digitalzoom. Ferner gibt es einige Fotokomfortfunktionen, die für Android-Smartphones unüblich sind.So besitzt die Kamerasoftware eine Gesichtserkennung, eine elektronische Bildstabilisierung sowie Funktionen, um bequem Panoramaaufnahmen zu machen. Zudem sind bis zu sechs Reihenbilder möglich und es gibt einen Gesichtsfilter sowie eine Anti-rote-Augen-Funktion. Videomaterial kann das Gerät in HD-Qualität mit einer Auflösung von 720 x 480 Pixeln aufnehmen. Dem Gerät liegt ein passendes HDMI-Kabel bei, um die Inhalte auf entsprechende Geräte ausgeben zu können.Der Neuling wird mit dem aktuellen Android 2.1 ausgeliefert und besitzt lediglich 256 MByte Arbeitsspeicher; andere Android-Neuvorstellungen bringen gleich 512 MByte mit. Dem Gerät liegt eine Micro-SD-Card mit 8 GByte bei, maximal sind Speicherkarten mit bis zu 32 GByte möglich. Neben einem Musikplayer steht auch ein UKW-Radio bereit.

Das UMTS-Smartphone deckt alle vier GSM-Netze, GPRS, EDGE sowie HSDPA mit einer Bandbreite von bis zu 10,2 MBit/s ab. Zudem sind WLAN nach 802.11b/g sowie Bluetooth 2.1 vorhanden. Für die Standortbestimmung gibt es einen GPS-Empfänger und eine 3,5-mm-Klinkenbuchse für den Kopfhöreranschluss. Eine 60-Tage-Testversion der Navigationssoftware Motonav liegt bei, nach Ablauf der Testphase muss für die Nutzung des Dienstes bezahlt werden. Im UMTS-Betrieb hält der Akku für eine Sprechdauer von 4,5 Stunden, im GSM-Netz verdoppelt sich dieser Wert auf 9 Stunden. Im Bereitschaftsmodus hält der Akku etwa 13 Tage durch. Bei Gehäusemaßen von 60,9 x 115,9 x 10,9 mm wiegt das Motorola-Gerät 160 Gramm.

Motorola gab in den Presseunterlagen nicht bekannt, wann das Milestone XT720 auf den Markt kommen wird. Auch einen Preis verschwieg der Hersteller - wie bei Motorola üblich.Die Fertigstellung hat sich immer wieder verzögert - aber nun landen die ersten fertigen Versionen der Spielkonsole Open Pandora bei den Vorbestellern. Im Blog schildern die Entwickler, wie der Produktionsprozess abläuft. "Mindestens 60 Geräte sollten nun bereits bei den Kunden sein, und nur einige wenige hatten Probleme", schreibt das Team hinter dem auf Linux basierenden Handheld Open Pandora im Blog. Die Menge mag im Vergleich zum Ausstoß von Nintendo oder Sony wenig sein, für die Entwickler sind die ersten ausgelieferten Geräte ein Erfolg - schließlich haben sie ihr Projekt ohne finanzstarken Konzern, sondern in erster Linie mit Unterstützung der Community bewältigt. Die ersten 4.000 Geräte sind bereits an Vorbesteller ausverkauft, bei der zweiten geplanten Charge von rund 8.000 Pandoras scheint das Interesse noch größer.

  1. http://retrouve3.bravesites.com/blog
  2. http://retrouve3.sosblogs.com/
  3. http://retrouve3.mee.nu/

 

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Laptop Akku Acer Aspire One 532h-2Dr

Wie dieser verfügt auch das Brennstoffzellenmodell über Lithium-Ionen-Akkus, die in den Tragflächen sitzen. Das Brennstoffzellensystem ist in zwei stromlinienförmigen Behältern unter den Tragflächen angebracht. In dem einen befindet sich die Brennstoffzelle selbst, im anderen der Wasserstofftank. Das Flugzeug ist 7,4 Meter lang und hat eine Spannweite von 20 Metern. Die Brennstoffzelle liefert die Energie für den Antriebsstrang, zu dem Motor, Propeller und eine Leistungselektronik gehören. Die maximale Leistung des Brennstoffzellensystems beträgt etwa 25 kW, die Dauerleistung etwa 20 kW. Das reicht aus, um das Flugzeug auf 170 km/h zu beschleunigen. Die höchste Flughöhe liegt derzeit bei knapp 3.000 Metern.Brennstoffzelle und Akkus ermöglichen drei Betriebsmodi für den Antares: So kann der Motor aus einem der beiden Energiequellen allein oder im Hybridmodus aus beiden gespeist werden. Der Pilot kann schnell zwischen den Modi umschalten, so dass er das Flugzeug beim Versagen eines der Systeme sicher landen kann. Eine solche Notfalllösung ist nötig, um Antares als Prüfstand einzusetzen, da die Brennstoffzellen noch nicht für den Betrieb zugelassen sind. Das Antares-Programm trägt vielmehr erst zur Zertifizierung der Zellen bei.

Antares DLR-H2 auf der ILA 2010. Das Brennstoffzellensystem sitzt in den beiden Tanks unter den Tragflächen. (Foto: wp) 1 / 5 Antares DLR-H2 auf der ILA 2010. Das Brennstoffzellensystem sitzt in den beiden Tanks unter den Tragflächen. (Foto: wp) Der große Vorteil der Flugtests sei, dass sich darüber Daten gewinnen ließen, die in Prüfständen auf der Erde so nicht zu bekommen seien. Auf einem Flug könne das Verhalten der Brennstoffzelle in unterschiedlicher Dichte der Luft, bei verschiedenen Temperaturen, beim Flug durch Wolken und unter verschiedenen G-Lasten getestet werden. Auf der Erde müsste jedes Verhalten einzeln simuliert werden.Bis 2017 oder 2018 soll das kürzlich angelaufene Testprogramm andauern, erklärt der Lange-Mitarbeiter. Derzeit wird das Brennstoffzellensystem getestet. Ein weiteres folgt voraussichtlich gegen Ende des Jahres 2010. Ziel des Programms sei, den Einsatz der Brennstoffzelle unter luftfahrttechnischen Bedingungen zu testen, erläutert Josef Kallo, der das Fachgebiet Brennstoffzellen-Systemtechnik beim DLR leitet.

Zwar werde die Brennstoffzelle auf absehbare Zeit nicht das Verbrennungstriebwerk ersetzen können. Aber ein solches System könne das Hilfstriebwerk eines Passagierflugzeugs ersetzen, das am Boden elektrischen Strom liefert. Das könne die Kohlendioxid- und Partikelemissionen auf Flughäfen deutlich reduzieren. Rund 27 Prozent der Emissionen an Flughäfen stammten vom Bodenbetrieb der Flugzeuge.Neben dem Antares zeigt das DLR auf der ILA auch das Forschungsflugzeug vom Typ Falcon, das kürzlich die Konzentration der Asche des isländischen Vulkans Eyjafjallajökull gemessen hat, sowie den humanoiden Roboter Justin.Das eigentlich für April 2010 geplante Android-Smartphone Betouch E400 erscheint auf dem deutschen Markt. Es wird mit drei verschiedenfarbigen Rückcovern zum Wechseln ausgeliefert. Das Betouch E400 verfügt über einen 3,2 Zoll großen Touchscreen mit einer Auflösung von 320 x 480 Pixeln. Zur Farbtiefe machte Acer keine Angaben. Über den Touchscreen wird das Gerät vornehmlich bedient, eine Hardwaretastatur gibt es nicht. Unterhalb des Displays befinden sich die üblichen Android-Knöpfe für den Aufruf des Programmstarters, der Suche, eines Zurück-Befehls sowie zum Öffnen des Programmmenüs.

Im Innern steckt ein Qualcomm-Prozessor mit einer Taktrate von 600 MHz und der Arbeitsspeicher fasst 256 MByte. Für einen sinnvollen Einsatz des Smartphones ist eine Speicherkarte zu empfehlen, ein Steckplatz für Micro-SD-Karten ist vorhanden. Laut Acer liegt dem Gerät keine Speicherkarte bei. Welche Kapazität die Speicherkarten maximal haben dürfen, teilte Acer nicht mit.Das Gerät besitzt eine 3,2-Megapixel-Kamera mit Blitz, einem nicht näher spezifizierten Digitalzoom und einem Makromdodus. Das UMTS-Mobiltelefon unterstützt alle vier GSM-Netze, GPRS, EDGE sowie HSDPA. Zudem sind ein GPS-Empfänger, eine 3,5-mm-Klinkenbuchse, Bluetooth 2.0 sowie WLAN nach 802.11b/g vorhanden.Das Smartphone mit Android 2.1 und der von Acer angepassten Bedienoberfläche wird mit dem Mediaplayer Nemo von Rolltech ausgeliefert. Über die mitgelieferte Synchronisationssoftware können über USB oder WLAN das Adressbuch, der Kalender, die Aufgaben sowie Dateien ausgetauscht werden. Eine LED-Anzeige weist auf verpasste Anrufe, Nachrichten oder bei Bedarf auf einen niedrigen Akkuladestand hin.

Bei Maßen von 115 x 59,3 x 12 mm wiegt das Gerät 125 Gramm. Zur Akkulaufzeit liegen nur unvollständige Angaben vor. So wird nicht verraten, in welchen Netzen die maximale Sprechzeit von 5 Stunden erreicht wird. Falls das die GSM-Nutzung ist, dürfte die Sprechdauer im UMTS-Betrieb deutlich kürzer ausfallen. Im Standby-Betrieb muss der Akku nach rund 16 Tagen wieder aufgeladen werden.Für 250 Euro soll das Betouch E400 ab sofort verfügbar sein. Zum Lieferumfang gehören drei Rückcover in den Farben Schwarz, Keramikweiß und Perlrot.Auf den deutschen Acer-Seiten ist das Betouch E400 noch nicht gelistet. Auf den Smartphone-Seiten von Acer USA wird angegeben, dass der Speicherkartensteckplatz Micro-SD-Cards mit bis zu 32 GByte nutzen kann.Nach dem Nokia 5230 stellt Nokia mit dem 5228 ein weiteres S60-Smartphone mit Touchscreenbedienung für unter 200 Euro vor. Damit will Nokia die Anschaffungskosten für ein Smartphone für Käufer nach unten drücken. Bedient wird das 5228 über einen 3,2 Zoll großen Touchscreen mit einer Auflösung von 640 x 360 Pixeln. Zur maximalen Farbanzahl machte Nokia keine Angaben. Eine Hardwaretastatur gibt es nicht, alle Eingaben erfolgen über eine Bildschirmtastatur. Die integrierte 2-Megapixel-Kamera liefert einen 3fachen Digitalzoom. In den internen Speicher passen 70 MByte an Daten. Weitere Daten lassen sich auf einer MicroSD-Card ablegen, die maximal 16 GByte groß sein darf.

Die spezielle Kontaktleiste vom 5230 findet sich auch im 5228. Darüber lassen sich 20 häufig genutzte Kontakte bequem aufrufen. Ferner lassen sich Verknüpfungen zu Videos, Fotos, E-Mails oder dem Facebook-Profil auf dem Startbildschirm ablegen. Das Smartphone mit Symbian S60 unterstützt die Ovi-Dienste Store und Music. Im Unterschied zum 5230 fehlt dem Neuling ein GPS-Empfänger und Ovi Maps ist daher auch nicht dabei.Der Mediaplayer unterstützt die üblichen Formate und über eine 3,5-mm-Klinkenbuchse lassen sich handelsübliche Kopfhörer anschließen. Das Quad-Band-GSM-Gerät unterstützt GPRS und EDGE, aber kein UMTS. Bluetooth 2.0 samt A2DP-Profil ist hingegen vorhanden. Bei einem Gewicht von 115 Gramm ist das Mobiltelefon 111 x 51,7 x 15,5 mm groß und entspricht damit den Ausmaßen des 5230.Bis zu 7 Stunden kann mit einer Akkuladung mit dem 5228 telefoniert werden. Im Bereitschaftsmodus muss der Akku nach spätestens 19 Tagen wieder geladen werden. Bei abgeschaltetem Mobilfunk verspricht Nokia eine Musikwiedergabezeit von 33 Stunden. Dieser Wert wird wohl ohne eingeschaltetes Bluetooth gelten, so dass die Akkulaufzeit bei A2DP-Nutzung kürzer ausfallen wird.

Nokia will das 5228 im Juli 2010 für 140 Euro mit Stereo-Headset auf den Markt bringen. Auf nicht näher genannten Märkten gibt es das Mobiltelefon mit dem Musikabo Comes With Music, nähere Angaben dazu machte Nokia nicht.LG hat mit dem GM360 Viewty Snap ein weiteres Modell aus der Viewty-Reihe vorgestellt. Es besitzt eine 5-Megapixel-Kamera mit Schneider-Kreuznach-Objektiv, was eine gute Bildqualität bei Fotos und Videos liefern soll. Das GM360 Viewty Snap wird über einen 3 Zoll großen TFT-Touchscreen bedient, eine Hardwaretastatur gibt es nicht. Alle Eingaben werden also über eine Bildschirmtastatur vorgenommen. Das Display zeigt bei einer Auflösung von 240 x 400 Pixeln bis zu 262.144 Farben an.Für Foto- und Videoaufnahmen steht eine 5-Megapixel-Kamera mit Schneider-Kreuznach-Objektiv und 4fachem Digitalzoom zur Verfügung. Das Mobiltelefon besitzt einen Mediaplayer sowie ein UKW-Radio. Es unterstützt als Quadband-GSM-Gerät GPRS und EDGE sowie Bluetooth 2.1, UMTS wird nicht geboten.

Die als A-Class bezeichnete Bedienoberfläche von LG kommt auch in der Neuvorstellung zum Einsatz. Das Mobiltelefon besitzt einen HTML-Browser, einen RSS-Client sowie eine E-Mail-Software. Zudem gibt es Applikationen für die Nutzung von Facebook und Twitter.Viele Daten passen in den Speicher von 60 MByte nicht hinein. Weitere Daten lassen sich auf einer Micro-SD-Karte ablegen, die maximal 16 GByte groß sein darf. Bei einem Gewicht von 87 Gramm misst das LG-Handy 108 x 53,1 x 11,95 mm. Die Akkukapazität genügt für eine Sprechzeit von 5 Stunden und im Bereitschaftsmodus hält der Akku etwa 12,5 Tage durch.Auf der World Wide Developer Conference 2010 in San Francisco hat Apple ein neues iPhone vorgestellt. Es heißt iPhone 4, besitzt eine höhere Auflösung als die bisherigen Modelle und hat eine zweite Kamera, mit der Videotelefonate geführt werden können. Das Design wurde vollständig überarbeitet. Im neuen iPhone 4 arbeitet der gleiche A4-Prozessor wie im iPad. Der ARM-Chip integriert neben der CPU auch die Grafiklösung sowie den Hauptspeicher. Das iPhone 4 besitzt zudem je nach Version 16 oder 32 GByte Flashspeicher.

Das UMTS-Modem erlaubt 7,2 MBit Down- und 5,8 MBit Upstream, sofern der Netzbetreiber das zulässt, und unterstützt HSDPA und HSUPA. Das WLAN-Modul ist 802.11n-kompatibel, beschränkt sich aber auf das 2,4-GHz-Band. Das neue Gyroskop kann zusammen mit dem Beschleunigungsmesser Sechs-Achsen-Bewegungen erfassen. Das soll vor allem Spielen zugutekommen. Dazu werden den Entwicklern neue APIs angeboten.Apple hat dem Bekunden von Steve Jobs zufolge über 100 neue Funktionen im iPhone 4 realisiert. Die auffälligste Änderung ist das Design. Das neue iPhone ist 9,3 mm dick und damit dünner als die bisherigen Modelle. Sein Rand besteht aus einem Stahlband, die Vorder- und Rückseite sind aus Glas. Das Stahlband ist Teil der Antennen, die für WLAN, UMTS und Bluetooth benötigt werden.Das IPS-Display ist vermutlich die größte Überraschung beim neuen iPhone. Es ist wie gehabt 3,5 Zoll groß, erreicht aber eine Auflösung von 326 dpi (960 x 640 Pixel) und damit viermal so viel wie die bisherigen iPhones. Das Kontrastverhältnis liegt bei 800:1. Einzelne Pixel sollen mit bloßem Auge nicht mehr erkennbar sein. Bisherige iPhone-Anwendungen werden unter iPhoneOS 4 hochskaliert.

  1. http://blogs.montevideo.com.uy/retrouve3
  2. http://retrouve3.kinja.com/
  3. http://retrouve3.jimdo.com/

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May 08, 2017

Batteria Acer Aspire 4253

Nonostante un portfolio che annovera soluzioni valide e in grado di spaziare da prodotti entry-level discretamente economici fino a top di gamma sia nella dotazione che nel prezzo, gli ultimi risultati finanziari di HTC non appaiono tuttavia così incoraggianti. Forse anche per questo motivo proprio nel corso dell'ultimo mese di febbraio, per essere precisi il 20 del mese, a meno di una settimana dall'apertura del MWC 2013, il produttore asiatico ha annunciato ufficialmente in un evento tenutosi in quel di Londra il proprio nuovo top di gamma, denominato solamente, per gli amanti della sobrietà e delle semplicità, HTC One.Si tratta indubbiamente di una soluzione dalle caratteristiche tecniche rilevanti, in grado di annoverare quanto di meglio è in grado di offrire attualmente il mercato a livello hardware. La scocca di tipo unibody è realizzata interamente in alluminio e misura ai bordi solo 4 mm di spessore per poi allargarsi fino ai 9 mm della parte centrale. Di seguito riportiamo in una tabella riassuntiva le principali voci della scheda tecnica del terminale.

Chi non segue da tempo il mondo dell'informatica tende a ritenere che la diffusione sul mercato di soluzioni tablet sia nata con il debutto del primo iPad da parte di Apple. Proposte tablet, personal computer dotati di uno schermo touchscreen da utilizzare quale periferica di input oltre che di visualizzazione, erano però presenti in commercio già da molti anni benché di fatto circoscritte in una propria nicchia.Il merito di Apple è stato quello di rendere popolari queste soluzioni, anche se più correttamente bisognerebbe affermare che il merito di Apple è stato quello di rendere popolare i propri iPad spingendo altre aziende a proporre soluzioni concorrenti. A seguire, in modo molto simile a quanto avvenuto nel mercato delle soluzioni smartphone, vari produttori hanno presentato propri tablet basati su sistema operativo Google Android, ricreando quella contrapposizione tra iOS e Android che già si era ben evidenziata nel mercato della telefonia mobile.

Le vendite di tablet Android hanno registrato una forte crescita nel corso del 2012, mentre il 2013 riteniamo sarà quello nel quale le due piattaforme concorrenti andranno di fatto a pareggiare le vendite dividendosi quasi equamente il mercato. Accanto a iOS e Android trovano spazio altre proposte, tra le quali non possiamo tralasciare i tablet basati su OS Windows. Microsoft propone due diverse piattaforme per i tablet: la prima è quella Windows 8 tradizionale, abbinata ad architettura x86 e quindi identica per compatibilità con le applicazioni ed esperienza d'uso a quanto disponibile con i tradizionali PC. La seconda è quella basata su Windows RT, sistema operativo che riprende molte caratteristiche di Windows 8 in abbinamento ad architettura hardware della famiglia ARM.

Di Windows RT abbiamo avuto modo di parlare con una prova sul campo di Lenovo IdeaPad Yoga 11 e prossimamente ritorneremo su questo tema con un'analisi approfondita di Microsoft Surface RT. Asus VivoTab Smart, oggetto della recensione odierna, è invece il primo tablet Windows 8 che analizziamo nonché una delle poche soluzioni di questo tipo presenti sul mercato. Sulla carta questo prodotto mette a disposizione la stessa flessibilità d'utilizzo del sistema operativo di un PC Windows 8 tradizionale, sfruttando la nuova interfaccia sviluppata da Microsoft con la presenza di uno schermo touch. E' questo un tablet cosiddetto puro in quanto non è possibile, a differenza di altri modelli anche proposti da Asus, collegarvi una docking con tastiera.

Sono presenti in commercio anche Ultrabook caratterizzati da display di dimensioni superiori, che giungono a superare i 15 pollici che tradizionalmente sono la prima scelta per sistemi notebook tradizionali. In questo modo si mette a disposizione una superficie del display più elevata, permettendo di meglio sfruttare pannelli di risoluzione Full HD e quindi incrementare la produttività personale.Un esempio è il notebook Sony Vaio T15 oggetto della prova di queste pagine, Ultrabook con display da 15,5 pollici di diagonale che rappresenta la proposta di dimensioni più importanti nella famiglia di Ultrabook Sony della serie Vaio. Ricordiamo come nelle scorse settimane il modello Vaio T13, soluzione con display da 13 pollici di diagonale, sia stato oggetto di un'analisi pubblicata a questo indirizzo.La struttura alla base riprende quanto abbiamo già avuto modo di vedere nel modello T13: la piattaforma hardware è quella Intel della famiglia Core, in questo caso incentrata su un processore Core i5-3337U con frequenza di clock di default di 1,8 GHz e possibilità di spingersi sino a 2,7 GHz di picco attraverso tecnologia Turbo Boost. La CPU integra al proprio interno anche sottosistema video Intel HD 4000, caratterizzato da una frequenza di clock di default di 350 MHz che può spingersi sino a 1.100 MHz di picco sempre grazie a tecnologia Turbo Boost.

Grazie alle dimensioni complessivamente più elevate Sony ha integrato in questo notebook un lettore ottico, nel caso del modello da noi recensito un masterizzatore DVD; l'utente può personalizzare questo componente richiedendo quale opzione accessoria un lettore Blu-Ray, eventualmente anche in versione masterizzatore. Lo storage locale è basato su un hard disk da 500 GBytes abbinato ad un SSD di cache da 24 Gbytes, configurato attraverso tecnologia Intel Smart Response; la memoria onboard è presente in quantitativo di 4 Gbytes, composta da due moduli DDR3-1600 in configurazione dual channel non saldati onboard ma su moduli SoDimm.Il display scelto da Sony è un modello da 15,5 pollici di diagonale, abbinato ad una risoluzione di 1920x1080 pixel: rispetto all'Ultrabook Vaio T13 assieme all'incremento nella diagonale Sony ha scelto di incrementare anche la risoluzione, meglio sfruttando le dimensioni più elevate e fornendo una piattaforma a nostro avviso più completa nell'ottica di un incremento della produttività personale.Il design esterno riprende quello degli altri notebook Sony della famiglia Vaio T: troviamo quindi superficie in alluminio con finitura satinata, bordo laterale in alluminio lucino e scritta Vaio ben in rilievo nel pannello del display.

Il colosso coreano Samsung, come ormai noto ai più, si sta affermando in maniera sempre più importante all'interno del panorama mondiale in una delle categorie in maggior sviluppo per quanto riguarda il mondo mobile, ovvero quella degli smartphone. I risultati ottenuti negli ultimi anni hanno infatti portato la realtà asiatica al primo posto tra i maggiori produttori di smartphone, sorpassando anche quello che sembrava l'irraggiungibile Apple.Tra i maggiori artefici di questa rincorsa, culminata con l'affermazione al vertice della speciale graduatoria, troviamo i terminali della serie Galaxy che hanno contribuito in maniera non indifferente al successo del brand orientale. Galaxy è infatti ormai diventato un marchio importante e conosciuto in tutto il mondo, simbolo di una famiglia di prodotti dalle caratteristiche, sia tecniche che di design, di rilievo.

Il primo esponente di questa famiglia nasce 3 anni or sono, prende il nome di Samsung Galaxy S e detta per la prima volta le linee guida per quelle che saranno le caratteristiche tecniche e di design dei suoi successori. Display di dimensioni e qualità importanti, processori al top della categoria, sistema operativo Android e fotocamera dalle prestazioni quantomeno discrete sono solo alcune delle caratteristiche che contraddistinguono sin dal primo esemplare questa famiglia di soluzioni.La stirpe è poi continuata due anni fa con Samsung Galaxy S II, la seconda versione del terminale di punta del produttore coreano che, cavalcando l'onda del successo del suo predecessore ha sin da subito fatto segnare importanti dati di vendita, raggiungendo al momento un totale di circa 30 milioni di unità vendute. Un risultato davvero importante, soprattutto considerato che mai prima d'ora nessun terminale Android era riuscito ad ottenere un simile successo.

Successo bissato dall'ultimo esemplare della stirpe, quello che fino a pochi istanti fa era considerato il riferimento per quanto riguarda il mondo delle soluzioni Android, superando i 40 milioni di esemplari distribuiti. Parliamo ovviamente di Galaxy S III, che da pochi minuti ha ceduto il proprio scettro al nuovo S4 con il quale il colosso coreano si augura ovviamente di emulare e incrementare i risultati ottenuti con le precedenti generazioni. Nella cornice del Radio Music City Hall di New York Samsung ha ufficialmente presentato il nuovo terminale, il cui debutto sul mercato è atteso nel corso del mese di Aprile.A partire dal loro esordio, risalente a circa 4 anni fa, i tablet sono sempre stati considerati una categoria di prodotti abbastanza anomala, la cui vera destinazione è tuttora indefinibile. Ci troviamo infatti di fronte a dispositivi a metà strada tra degli smartphone e dei PC, che offrono sì una maneggevolezza e una portabilità maggiore rispetto ad un classico notebook ma che, allo stesso tempo, non sono certamente in grado di offrire la medesima versatilità e completezza nel caso di un utilizzo intenso in campo lavorativo.

Potremmo quindi definire i tablet principalmente degli oggetti destinati al puro svago. Definizione confermata anche dai risultati emersi da alcuni sondaggi effettuati in questi anni, nei quali la maggior parte degli utenti ha affermato di utilizzare il tablet principalmente come strumento di intrattenimento, affiancato da smartphone e notebook, decisamente più portati e comodi per svolgere il proprio compito rispetto ad un dispositivo "adattato" come potrebbe essere proprio il tablet.Con il passare del tempo, tuttavia, nonostante questa identità ancora incerta, le tavolette multimediali hanno sempre più preso piede, fino a raggiungere numeri abbastanza interessanti anche per quanto riguarda le vendite. Leader indiscusso del mercato tablet è, almeno per il momento, Apple che con il proprio iPad monopolizza il settore sin dal momento del lancio dello stesso.Apple ovviamente incalzata come nel caso degli smartphone dai produttori di soluzioni Android. Su tutti Asus e Samsung, le uniche realtà in grado di mettere in questo momento una, se pur lieve, pressione alla compagnia di Cupertino. Se infatti ormai nel mondo smartphone il gap tra la mela morsicata e i top di gamma Android è stato colmato, nel settore tablet, il dominio del colosso californiano è ancora abbastanza netto.

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Laptop Akku Toshiba PA3522U-1BRS

Mit dem Wählrad kann der Fotograf die geschossenen Fotos nachbearbeiten und Parameter wie Helligkeit, Farbsättigung und Farbton manipulieren. Der Akku der Kamera kann über USB geladen werden. Ein Netzteil liegt ebenfalls bei. Die Kamera wird relativ häufig aufgeladen werden müssen, denn der kleine Lithium- Ionen-Akku soll nach CIPA-Testverfahren nur 210 Aufnahmen schaffen.Die Coolpix S8000 misst 57 x 103 x 27,3 mm und wiegt mit Akku und SD- Speicherkarte rund 183 Gramm. Sie ist in schwarz, braun und silber erhältlich. Die Nikon Coolpix S8000 soll ab Ende Februar 2010 für rund 270 Euro auf den Markt kommen.Ricoh hat mit der CX3 eine Kompaktkamera mit 10,7fach-Zoom vorgestellt, die einen rückseitig belichteten CMOS-Sensor einsetzt, um damit rauscharme Bilder bei schlechten Lichtverhältnissen zu erzielen. Gegenüber der Vorgängerin CX2 nimmt die neue CX3 nun auch 720p-Videos auf. Das Objektiv deckt einen Kleinbild-Brennweitenbereich von 28 bis 300 mm ab und das ist offensichtlich der Lichtstärke abträglich - die Anfangsblendenöffnungen liegen bei F3,5 und 5,6.

Der große Brennweitenbereich kann in zwei unterschiedlichen Geschwindigkeiten durchfahren werden. Der Makrobereich beginnt ab 1 cm Motivabstand - ein Merkmal, auf das Ricoh seit Jahren Wert legt. Die Kamera geht bei entsprechendem Abstand automatisch in den Makromodus.Das 3-Zoll-Display der Kamera zeigt 920.000 Bildpunkte an. Es deckt den gesamten sRGB-Farbraum ab und ist gegen Kratzer besonders ausgerüstet. Der rückseitig belichtete CMOS-Sensor im Format 1/2,3 Zoll erreicht eine Auflösung von 10 Megapixeln. Bei diesem Sensor-Aufbau sind die Schaltkreise und Verdrahtung hinter den Photodioden angebracht, was die Lichtausbeute erhöhen soll.Die CX3 verwendet den bei der GR Digital III eingeführten Algorithmus zur Verminderung des Bildrauschens. Der Fotograf kann die Rauschreduktion beeinflussen und sogar ganz abschalten.Die automatische Motivprogrammwahl versucht aus den Motivprogrammen anhand einer Bildanalyse das Passende selbst zu finden. Die Serienbildfunktion kann 5 Bilder pro Sekunde bei voller Auflösung aufnehmen. Um noch schnellere Bewegungen abzulichten, ermöglicht die CX3 bei reduzierter Auflösung 120 Bilder pro Sekunde aufzunehmen. Dabei wird die Auflösung auf 640 x 480 Pixel reduziert. Außerdem wurden zwei weitere Serienbild-Modi eingebaut, um schwer wiederholbare Szenen sicher einzufangen. Im Modus M-Serie-Plus werden in dem Moment, in dem der Auslöser losgelassen wird, 15 Bilder (10 Megapixel) der vorangegangenen drei Sekunden gespeichert und mit M-Serie Plus (2 Megapixel) 26 Bilder der letzten 0,9 Sekunden vor dem Loslassen.

Für unauffällige Schnappschüsse eignet sich der Haustiere-Modus. Dabei werden Blitzgerät, AF-Hilfslicht und Signaltöne abgeschaltet. Das funktioniert natürlich nicht nur bei Tieraufnahmen. Dennoch hat Ricoh eine Gesichtserkennung für Katzen eingebaut, die automatisch auf das Tier scharf stellen kann. Hunde sind offenbar schwerer zu identifizieren - eine vergleichbare Erkennungsfunktion gibt es für sie nicht.Neben Fotos nimmt die CX3 auch Videos mit 720p auf. Der Akku soll nach CIPA- Testverfahren für 310 Bilder gut sein, bevor er wieder aufgeladen werden muss. Die Kamera misst 101,5 x 58,3 x 29,4 mm und wiegt leer 185 Gramm. Die Ricoh CX3 soll im Februar 2010 für rund 350 Euro in den Handel kommen.Hasselblad hat mit der H4D-40 eine weitere Kamera aus der H4D-Serie des Unternehmens vorgestellt. Die neue Kamera erreicht eine Auflösung von 40 Megapixeln (7.304 x 5.478 Pixel), wobei der Sensor 33,1 x 44,2 mm groß ist. Die Kamera nimmt Rohdaten im Hasselblad-eigenen Format 3FR auf, wobei ein Bild 50 MByte groß ist. Wird ein TIFF gespeichert, wird ein Speicherplatz von 120 MByte benötigt. Die Kamera benötigt pro Bild rund 1,1 Sekunden und kann so ungefähr 33 Fotos in der Minute machen.

Der Sensor arbeitet mit Lichtempfindlichkeiten von ISO 100 bis 1.600. Ein Display auf der Kamera-Rückseite dient zur Menüsteuerung und Aufnahmekontrolle. Es ist 3 Zoll groß und erreicht eine Auflösung von 230.000 Bildpunkten. Dort wird auch das Histogramm dargestellt.Wie bei allen H4D-Kameras ist auch bei dieser Hasselblad True Focus mit "Absolute Position Lock" integriert. Die Technik soll die Scharfstellung einfacher und akkurater machen. Während Kleinbild-Spiegelreflexkameras häufig über Mehrpunkt-Autofokussysteme verfügen, bei denen der gewünschte Punkt ausgewählt wird, auf den scharfgestellt werden soll, gibt es das bei Mittelformatkameras nach Angaben des Herstellers nicht.Vielmehr wird auf einen Fokuspunkt im Bildmittelpunkt gesetzt. Will der Fotograf ein Objekt außerhalb des Mittenbereichs fokussieren, muss er den Fokus auf dieses Objekt richten und anschließend die Kamera wieder verdrehen.

Besonders bei kurzen Abständen bewirkt diese Neukomposition Fokusfehler, da die Ebene der Fokusschärfe der Kamerabewegung senkrecht zur Linsenachse folgt, teilte Hasselblad mit. Bei Multifokuskameras gruppieren sich die auswählbaren Fokuspunkte jedoch stark um die Bildmitte herum. An den äußeren Rändern und Ecken fehlen sie. Um hier den Fokus außerhalb dieses Mittenbereichs einzustellen, muss der Fotograf nach wie vor zunächst fokussieren und anschließend die Kamera zur Neuausrichtung bewegen, wobei ein leichter Fokusverlust entsteht.Um dieses Problem zu umgehen, setzt Hasselblad auf Sensoren, die die Gierraten (Neigung) messen. Das System registriert bei jeder Neukomposition die Kamerabewegung und verwendet anschließend diese Messwerte, um die erforderliche Fokusanpassung zu berechnen; es leitet die korrekten Kommandos an den Fokusmotor des Objektivs, um diese zu kompensieren. Eine Auslöseverzögerung soll dabei nicht zu bemerken sein.Die H4D-40 speichert auf Compact-Flash-Karten (U-DMA) und kann direkt auf einem über Firewire800 angeschlossenen Mac- oder Windows-Rechner die Daten speichern. Über die mitgelieferte Software Phocus kann die Kamera auch vom Rechner aus gesteuert werden.

Zusammen mit dem Hasselblad Objektiv HC 2,8/80mm misst die H4D-40 153 x 131 x 213 mm. Sie wiegt zusammen mit dem Lithium-Ionen-Akku und der Speicherkarte sowie dem Objektiv 2290 Gramm.Wann die Kamera auf den Markt kommen soll, ist noch nicht bekannt. Ihr Preis liegt mit Objektiv bei rund 16.660 Euro.Wacom bietet sein Zeichentablett Intuos4 M ab März 2010 auch in einer drahtlosen Variante mit Bluetooth an. Das Intuos4 Wireless wird über die USB-Schnittstelle aufgeladen. Das Intuos4 Wireless erkennt, wie das im Vorjahr eingeführte drahtgebundene Intuos4-Tablett, in Verbindung mit dem zugehörigen Intuos4 Grip Pen 2.048 Druckstufen, die kleinste davon liegt bei einem Gramm. Das mit programmierbaren Tasten bestückte Tablett lässt sich vom rechts- zum linkshändigen Gebrauch wechseln. Auf OLED-Displays werden die Icons für die Anzeige der anwendungsspezifischen Tastenbelegung dargestellt.Die Größe des Intuos4 Wireless entspricht mit 363 x 253 x 15 mm ungefähr der des Intuos4 M, dessen Maße 370 x 254 x 12 mm betragen. Die Arbeitsfläche dürfte identisch sein, beim Intuos4 M ist sie 223,5 x 139,7 mm groß. Das Gewicht des Intuos4 Wireless beträgt inklusive des austauschbaren Akkus 0,9 kg, die drahtgebundene Variante bringt es auf 1 kg.

Die Funkreichweite gibt Wacom mit 10 Metern an. Das mitgelieferte USB-Kabel, das zum Aufladen genutzt wird, ist 2,5 Meter lang. Der herausnehmbare Akku soll in 5 bis 6 Stunden geladen sein und dann abhängig vom Gebrauch 8 bis 24 Stunden durchhalten.Ein ansteckbarer Stifthalter wird dem Intuos4 Wireless mitgeliefert. In diesem lässt sich der Stift bei Nichtgebrauch sicher aufbewahren. Zum Lieferumfang gehören Standard-, Filz-, Pinsel- und flexible Spitzen - auch diese finden im Stifthalter Platz. Wacom bietet als optionales Zubehör auch andere Stifte, etwa für Kalligraphie.Wacom will das Intuos4 Wireless ab Ende März 2010 zu einem Preis von 400 Euro ausliefern - das Intuos4 M ohne Bluetooth kostet im Vergleich 370 Euro. Nach dem Kauf kann eine von drei Anwendungen als kostenlose Download-Beigabe ausgesucht werden - Autodesk Sketchbook Express 2010, Corel Sketchpad oder Adobe Photoshop Elements.

Sony Ericsson hat mit dem Aspen ein Windows-Mobile-Smartphone aus der Greenheart-Reihe angekündigt. Das Mobiltelefon arbeitet mit Windows Mobile 6.5.3 und nutzt die Panel-Bedienung des Xperia X1. Für Texteingaben gibt es eine Minitastatur im QWERTZ-Layout. Das Gehäuse des Smartphones besteht aus Recycling-Kunststoff und ist mit wasserbasierter Farbe lackiert, womit die Belastung für die Umwelt verringert werden soll. Zudem gibt es nur noch eine Kurzanleitung, die komplette Bedienungsanleitung ist auf dem Mobiltelefon installiert. Das mitgelieferte Ladegerät soll im Standby-Betrieb möglichst wenig Strom verbrauchen und die Displaybeleuchtung des Smartphones wird nur bei Bedarf aktiviert. Vom Xperia X1 wurde die Panel-Bedienung übernommen, so dass es diese auch beim Aspen gibt. Damit verpasst Sony Ericsson der Windows-Mobile-Oberfläche ein anderes Erscheinungsbild und will damit die Bedienung vereinfachen.

Gesteuert wird das Mobiltelefon über einen 2,4 Zoll großen TFT-Touchscreen, der eine Auflösung von 240 x 320 Pixeln bietet. Derzeit kann Sony Ericsson nicht sagen, ob das Display nur 65.536 oder 16 Millionen Farben darstellt. Unterhalb des Displays befinden sich ein 5-Wege-Navigator sowie Telefonknöpfe, um Anrufe mit einem Knopfdruck anzunehmen oder abzulehnen. Für längere Texteingaben gibt es eine vierreihige Minitastatur im QWERTZ-Layout, die ohne Klapp- oder Schiebemechanismus direkt erreichbar ist.Für Video- und Fotoaufnahmen besitzt das Mobiltelefon eine 3,2-Megapixel-Kamera mit 4fachem Digitalzoom und für Unterhaltung sorgt ein Mediaplayer und ein UKW-Radio mit RDS-Unterstützung. Der interne Speicher bietet nur 100 MByte, weitere Daten lassen sich auf einer Micro-SD-Karte ablegen. Über eine 3,5-mm-Klinkenbuchse lassen sich handelsübliche Kopfhörer betreiben.Auf dem Smartphone kommt Windows Mobile 6.5.3 zum Einsatz, das bislang in dieser Version noch nicht von Microsoft angekündigt wurde. Für den mobilen Internetzugriff gibt es den Internet Explorer Mobile, vorinstalliert sind neben Google Maps und einem Youtube-Player Applikationen für Facebook, Twitter sowie Skype.

  1. http://www.rondeetjolie.com/blog/dovendosi.html
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Laptop Akku TOSHIBA Satellite L645

Oberhalb des Schriftzugs befindet sich die 1,3-Megapixel-Webcam. Oberhalb des Schriftzugs befindet sich die 1,3-Megapixel-Webcam. Ungeachtet dieser Benchmarks kann beim Nutzer aber der Wunsch aufkommen, auf einen Virenscanner zu verzichten und den Defender abzuschalten, um die Hardware nicht auszubremsen. Wer auf einen Scanner verzichtet, sollte das Gerät zumindest nur mit Standardrechten benutzen und sich nur in Ausnahmefällen höhere Rechte verschaffen. Dank Windows 7 ist die Arbeit mit eingeschränkten Rechten wie schon bei Windows Vista unproblematisch.Nokia verkauft das Booklet 3G bereits. Es ist mit schwarzem, blauem oder weißem Deckel erhältlich. Der Preis für das Notebook mit Windows 7 Starter Edition liegt bei 729 Euro.2 GByte Arbeitsspeicher, mehr hätte es nicht gebraucht. Selbst die langsame Festplatte wäre dann kein großes Problem mehr gewesen. Allerdings hätte Nokia dann die besonders günstige Starter Edition von Windows 7 nicht bekommen. Dass Nokia hier und an einigen anderen Stellen gespart hat, ist angesichts des hohen Preises des Booklet 3G schwer nachvollziehbar. Ein eigentlich gutes Gerät wird dadurch deutlich abgewertet.Wer die großen Nachteile ausblendet, der bekommt ein äußerst schickes und robustes Notebook mit langer Akkulaufzeit und hohem Komfort beim Umgang mit mobilen Breitbandverbindungen. Vor allem unterwegs begeistert das Booklet mit seiner sehr langen Laufzeit.

Die 550D ist der Nachfolger der EOS 500D, die auch Eigenschaften der EOS 7D bieten soll, Canons Profikamera im APS-C-Segment. Im Unterschied zur 500D kann die 550D nun Videos mit 29,97, 25 oder 23,976 Bildern pro Sekunde im 1080p-Modus aufnehmen. Im 720p-Modus sind sogar 59,94 oder 50 Bilder pro Sekunde möglich. Es können allerdings maximal 29 Minuten und 59 Sekunden aufgenommen. Die Videodatei kann eine Größe von maximal 4 GByte haben.Auf dem 3-Zoll-Display mit 1,04 Millionen Subpixeln kommen im Live-View-Modus 30 Bilder pro Sekunde an. Es soll Einblickwinkel bis 160° bieten und schmutzabweisend sein. Außerdem lässt sich die Helligkeit in sieben Stufen regeln. Der optische Sucher bietet eine Vergrößerung von 0,87 bei einer Gesichtsfeldabdeckung von 95 Prozent. Für die bessere Beurteilung des Schärfebereichs gibt es eine Abblendtaste, die das Objektiv auf die voreingestellte Blendenstufe noch vor der Aufnahme abblenden kann.Die Belichtungkorrektur kann der Fotograf bei der EOS 550D um fünf Stufen nach oben oder unten in halben oder Drittelstufen korrigieren. Die Empfindlichkeit der Kamera reicht in normalen Einstellungen von ISO 100 bis hinauf zu 6.400. Über eine H genannte Einstellung sind etwa 12.800 möglich. In der Autoeinstellung kann der Anwender den ISO-Wert auf einen einstellbaren Höchstwert begrenzen und verhindert so allzu starkes Rauschen. Die Verschlusszeiten liegen zwischen 1/4000 und 30 Sekunden.

Als Anschlüsse bietet die EOS 550 einen SD-Kartenschacht, der nicht nur SD- und SDHC-Karten aufnehmen kann, sondern auch die neuen SDXC-Karten. Das neue Format setzt als Dateisystem auf Exfat, das noch nicht alle Betriebssysteme unterstützen.Mit einer Speicherkarte und einem Akku soll die Kamera 530 Gramm wiegen. Auf eine Leergewichtsangabe verzichtet Canon mittlerweile. Die Abmessungen der Kamera betragen 128,8 x 93 x 62 mm (B X H X T). Außerdem bietet die Kamera einen HDMI-Anschluss, einen Eingang für ein Stereomikrofon und Unterstützung für Eye-Fi-Karten in der Kamerasoftware. Weitere Informationen finden sich im PDF-Datenblatt der EOS 550D.Die EOS 550D soll ab März 2010 in drei Varianten verfügbar sein. Nur die Kamera gibt es für 729 Euro. Mit dem Objektiv EF-S 18-55 IS (KB: 29-88 mm durch den kleineren Sensor) kostet die Kamera 100 Euro mehr. In Kombination mit dem Objektiv EF-S 18-135 IS (KB: 29-216) kostet die Canon EOS 550D dann 1.029 Euro.

Gigaset hat mit dem Siemens Gigaset SL400 ein weiteres analoges DECT-Telefon mit Bluetooth-Technik vorgestellt. Die Neuvorstellung bietet ein Adressbuch mit 500 Einträgen, eine Freisprechfunktion, einen Vibrationsalarm sowie eine Mini-USB-Schnittstelle und unterstützt ECO-DECT. Das Gigaset SL400 besteht aus einem Metallrahmen sowie einer Metalltastatur und bietet ein TFT-Farbdisplay mit einer Bilddiagonale von 1,8 Zoll. Das Adressbuch fasst bis zu 500 Einträge, die jeweils Platz für drei Telefonnummern, E-Mail-Adresse und Geburtstag bieten. Einzelnen Kontakten können spezielle Bilder und Klingeltöne zugewiesen werden.Das DECT-Telefon ist mit einer Freisprechfunktion mit vier unterschiedlichen Profilen, mit Vibrationsalarm, mit einem Kalender und mit einer SMS-Funktion versehen. Für den Datenaustausch stehen eine Mini-USB-Schnittstelle sowie Bluetooth bereit, um Kontaktdaten auszutauschen. Die Quicksync-Software für Windows und Mac OS X muss von gigaset.de heruntergeladen werden und gehört nicht zum Lieferumfang.

Der Lithium-Ionen-Akku verspricht eine Sprechzeit von bis zu 14 Stunden und muss im Bereitschaftsmodus nach rund 9 Tagen wieder an die Steckdose. Das Gigaset SL400 unterstützt ECO-DECT und soll im Eco Modus Plus vollständig strahlungsfrei arbeiten, während der normale Eco-Modus die Strahlung während eines Gesprächs um 80 Prozent reduziert wird.Gigaset selbst bewirbt das neue Gigaset-Modell als kleinstes und flachstes Gigaset-Gerät, ohne allerdings Maße anzugeben. Welche Bluetooth-Profile das Schnurlostelefon unterstützt, gab der Hersteller nicht bekannt. Auch ist nicht klar, ob die Bluetooth-Unterstützung verbessert wurde. Bisherige Gigaset-DECT-Telefone verstanden sich nicht mit jedem Bluetooth-Headset, selbst wenn die unterstützten Bluetooth-Profile jeweils vorhanden waren.Das Gigaset SL400 soll Mitte März 2010 zum Preis von 150 Euro auf den Markt kommen. Ein einzelnes Mobilteil des Gigaset SL400 kostet ebenfalls 150 Euro, unterscheidet sich also im Preis nicht von dem Gerät mit Basisstation. Alternativ dazu gibt es das Gigaset SL400A mit Anrufbeantworter für 170 Euro.

Der Hersteller hat mittlerweile ein Datenblatt zum Gigaset SL400 zur Verfügung gestellt. Demnach misst das SL400-Mobilteil 121 x 46 x 16 mm und wiegt 112 Gramm. Das TFT-Display erreicht eine Auflösung von 128 x 160 Pixeln und zeigt maximal 65.536 Farben an. Zu den unterstützten Bluetooth-Funktionen liegen weiterhin keine genauen Angaben vor. Die Bluetooth-Funktion soll so wie im Gigaset SL790 arbeiten, dessen Bluetooth-Funktion zuletzt im Herbst 2009 aktualisiert wurde. Weiterhin werden vom Gigaset SL790 nur ausgewählte Bluetooth-Headset direkt unterstützt.Fujitsu will zur Cebit 2010 einen neuen Tablet-PC vorstellen. Das Lifebook T900 ist ein 13-Zoll-Notebook und setzt auf die Calpella-Notebook-Plattform. Außerdem gibt es Optionen wie einen zweiten Akkuschacht und einen Dockanschluss. Beim Fujitsu Lifebook T900 handelt es sich um einen neuen Convertible-Tablet-PC mit Intels Core i5-520M (2,4 GHz, 3 MByte), i5-540M (2,53 GHz, 3 MByte) oder i7-620M (2,66 GHz, 4 MByte). Auch ein Modell mit einem Celeron P4500 (1,86 GHz, 2MByte) ist geplant, der offiziell von Intel jedoch noch nicht angekündigt wurde. Als Chipsatz kommt Intels QM57 zum Einsatz, der den Intel-HD-Grafikkern beinhaltet.

Es handelt sich um einen vollständig ausgestatteten Tablet-PC. Sowohl optisches Laufwerk als auch ein großes 13,3-Zoll-Display (1.280 x 800 Pixel), das umgeklappt werden kann, verbaut Fujitsu. Zwei Digitizer sollen angeboten werden. Der Dual-Digitizer bietet sowohl Stift- als auch Finger-Bedienung und der Active Digitizer beschränkt sich auf Stiftbedienung.Die Tastatur des Notebooks ist spritzwassergeschützt. Außerdem integriert Fujitsu einen Lichtsensor und passt damit die Helligkeit des Displays an, dessen genaue Werte aber nicht angegeben werden. Fujitsu spricht von einer "hervorragenden Darstellungsqualität im Freien". Die Displays soll es in matter und glänzender Ausführung geben. Das glänzende Display ist dem Modell mit einem Active-Digitizer als Option vorbehalten.Optional bietet Fujitsu für das T900 einen Wechselschacht an. Statt des DVD-Brenners kann ein gewichtsparender Spacer, ein zweiter Akku oder eine zweite Festplatte eingebaut werden. Ebenfalls als Option gibt es WWAN, also einen mobilen Internetzugang über ein HSPA-Modem, sowie einen Smartcard-Steckplatz.

Für Erweiterungen gibt es unter anderem einen Expresscard/54-Schacht, einen Kartenleser für SD- und xD-Karten sowie Memory Sticks. Externe Geräte können unter anderem per USB 2.0, Firewire 400, VGA, HDMI und mit einem Dockinganschluss mit dem T900 verbunden werden.Die Akkulaufzeit gibt Fujitsu noch als vorläufig an. Mit dem Hauptakku (61 Wh) sollen sechs Stunden möglich sein. Mit dem Zusatzakku im Laufwerksschacht (41 Wh) sind es neun Stunden. Das Gewicht des Notebooks liegt bei etwa 2 Kilogramm in der Standardausstattung.Fujitsu installiert Windows 7 Professional x64 und legt Windows XP Tablet-PC Edition 2005 bei.Einen genauen Preis für das T900 konnte Fujitsu auf Nachfrage noch nicht nennen. Er soll sich für das Gerät aber um die 1.700 Euro bewegen. Die ersten Geräte werden zur Cebit im März 2010 erwartet und vermutlich dort auch ausgestellt.

Nikon hat mit der S8000 eine besonders flache Kamera mit 10fach-Zoom vorgestellt. Sie ist 27,3 mm dick. Die Kamera nimmt Fotos mit 14,2 Megapixeln und Videos mit 720p auf und ist mit einem hochauflösendem 3-Zoll-Display ausgerüstet. Das Objektiv von Nikons S8000 deckt einen Brennweitenbereich von 30 bis 300 mm (Kleinbildformat) bei Anfangsblendenöffnungen von F3,5 und F5,6 ab. Der Bildstabilisator mit beweglicher Linsengruppe soll verwackelten Aufnahmen entgegen wirken. Die Naheinstellgrenze bei Makroaufnahmen liegt bei einem Zentimeter. Neben Bildern nimmt die S8000 auch Videos mit 720p samt Stereoton auf.Der 1/2,3-Zoll-CCD-Sensor erreicht eine Auflösung von 14,2 Megapixeln und arbeitet mit einer Lichtempfindlichkeit zwischen ISO 100 bis 3.200. Die Bilder erreichen eine maximale Größe von 4.320 x 3.240 Pixeln. Die Bildkontrolle und Menüsteuerung erfolgt über ein 3 Zoll großes Display mit einer Auflösung von 921.000 Bildpunkten.

  1. http://dovendosi.blogghy.com/
  2. http://www.nichtraucher-blogs.de/blogs/dovendosi/
  3. https://www.wireclub.com/users/dovendosi/blog

 

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May 07, 2017

Batteria Acer Ferrari 5005WLMi-FR

Quest'oggi AMD introduce due nuove piattaforme mobile basate su APU di nuova generazione. Il punto di partenza in termini architetturali è quello della piattaforma Brazos e delle APU della serie E, aggiornate nel corso del 2012 prendendo il nome di Brazos 2.0, ma di fatto tutto è cambiato. Troviamo innanzitutto una nuova tecnologia produttiva, con il passaggio al processo a 28 nanometri al posto di quello a 40 nanometri adottato per le APU Brazos. E' nuova anche l'architettura della componente CPU grazie all'utilizzo di core Jaguar, capaci di un incremento prestazionale medio pari al 20% rispetto a quanto offerto dall'architettura Hondo di precedente generazione. Completamente aggiornata anche la componente GPU, capace di un netto incremento delle prestazioni, mentre sono presenti varie innovazioni che mirano al contenimento dei consumi.

Più di tutto cambia il design, che diventa di tipo SoC, System on a Chip, integrando tutti i componenti in un singolo blocco di silicio. E' questo il design adottato dalle soluzioni puramente mobile, smartphone e tablet in testa, e che in prospettiva vedremo sempre più diffuso in ambito PC. I benefici sono evidenti: un singolo componente da gestire per la dissipazione termica e un design della scheda madre che è semplificato, rendendo accessibili design dei prodotti che siano sempre più piccoli.Le piattaforme Brazos sono state inizialmente sviluppate da AMD per un utilizzo in sistemi desktop small form factor, notebook e netbook; solo in un secondo tempo è stata proposta una declinazione di APU, modello Z-60, specificamente studiata per l'utilizzo in tablet basati su sistema operativo Windows. Quella soluzione, per quanto tecnicamente interessante, non è stata adottata se non in un esiguo numero di tablet presenti in commercio: la già ridotta domanda di soluzioni tablet con sistema operativo Windows ha di fatto relegato quella proposta ad una pressoché nulla presenza sul mercato.

Con la nuova piattaforma questo è destinato a cambiare. AMD ha infatti sviluppato due distinte famiglie di prodotti, basate sulla stessa architettura di base ma con peculiarità tecniche che ne delineano il target di utilizzo. Temash è il nome in codice delle APU della famiglia Jaguar destinate a sistemi tablet e ibridi, oltre che ai notebook con display touch di più piccole dimensioni. Kabini è il nome che identifica le versioni di APU destinate ai sistemi notebook tradizionali ma di ridotto spessore complessivo. Per entrambe AMD propone diverse versioni, alcune delle quali anche con architettura quad core: è questa una delle innovazioni rispetto a quanto offerto con la piattaforma Brazos, limitata nelle varie declinazioni al massimo a 2 core, resa possibile non solo dalla nuova microarchitettura della componente CPU ma anche dall'utilizzo di tecnologia produttiva a 28 nanometri.

Per AMD l'evoluzione del mercato sta progressivamente creando una domanda di nuovi dispositivi, cosiddetti "di convergenza", che vanno a tracciare un collegamento tra i tablet da un lato e i tradizionali notebook dall'altro. E' proprio in questo segmento di mercato, che vede tablet dalla elevata potenza di elaborazione, sistemi ibridi e notebook di piccola dimensione con display touch, che AMD propone questa nuova piattaforma mobile nelle due declinazioni Temash e Kabini. Osservando come il mercato dei dispositivi mobile si è evoluto nel corso degli ultimi due anni non si fatica a concordare con questa previsione: molti produttori stanno sviluppando design non standard che vanno nella direzione di assicurare la potenza di elaborazione propria di un notebook tradizionale con la immediatezza d'uso e a facilità di consultazione delle informazioni propria di un tablet.

Dopo l'annuncio sul mercato internazionale, avvenuto lo scorso mese di Ottobre, e la disponibilità sul mercato italiano del mese di Febbraio, eccoci all'analisi di laboratorio di Microsoft Surface RT, quello che è il primo tablet sviluppato dall'azienda americana. Sono numerose le peculiarità di questa soluzione, a partire dal sistema operativo che è stato abbinato: si tratta infatti di Windows RT, quella che è la declinazione dell'ambiente Windows 8 specificamente sviluppata per l'utilizzo con architetture di processore della famiglia ARM.In che misura Windows RT differisce da Windows 8? All'apparenza questi due sistemi operativi sembrano identici, in quanto per entrambi è presente l'interfaccia Metro di nuova generazione ferma restando la possibilità di utilizzare il tradizionale desktop di Windows pur se sprovvisto del pulsante start. Windows 8 può eseguire, salvo eventuali limiti di incompatibilità legati al codice di specifiche applicazioni, tutti i programmi sviluppati in ambiente Windows. Windows RT, invece, può eseguire solo le applicazioni che siano state sviluppate specificamente per questo sistema operativo, scaricabili dal marketplace di Microsoft, oltre ai programmi che di default vengono forniti in abbinamento con questo sistema operativo e che comprendono anche una specifica versione della suite Office.

Questa limitazione di Windows RT nasce dal differente hardware alla base di questi due sistemi operativi. Per Windows 8 troviamo una tradizionale architettura x86, la stessa dei PC desktop oppure notebook; per Windows RT l'abbinamento è con le architetture ARM, quelle sviluppate per sistemi mobile e ottimizzate più per il contenimento dei consumi che per le pure prestazioni velocistiche. Da questo una prima semplice differenziazione tra le due piattaforme software, e quindi anche tra le soluzioni hardware: Windows RT è pensato per una elevata autonomia di funzionamento lontano dall'alimentazione di rete, mentre Windows 8 è stato sviluppato pensando alla potenza di elaborazione e alla produttività personale.Quale logica conseguenza dobbiamo quindi posizionare Microsoft Surface RT tra i tablet destinati alla consultazione delle informazioni più che alla loro creazione, a motivo proprio della presenza di un'architettura ARM con SoC NVIDIA Tegra 3. E' questo del resto lo stesso posizionamento di mercato di Lenovo IdeaPad Yoga 11, il tablet convertibile che abbiamo analizzato nelle scorse settimane con questo articolo.

E' la stessa Microsoft ad aiutarci nel posizionare correttamente Windows 8 e Windows RT in ambito tablet. Basta osservare come la famiglia Surface si componga di due modelli, Surface RT e Surface Pro, basati rispettivamente su Windows RT e Windows 8. Nonostante entrambi i tablet siano dotati di un display da 10,6 pollici di diagonale le caratteristiche tecniche sono molto differenti, come del resto i target di utilizzo indicati in precedenza. Aggiungiamo come Surface Pro sia stato immesso sul mercato in alcune nazioni solo all'inizio del mese di Febbraio e che non sia ancora disponibile in Italia.Le dimensioni di base dei due tablet Microsoft sono identiche tra di loro, mentre così non è per lo spessore complessivo che passa dai 9,4mm di Surface RT sino ai 13mm di Surface Pro. Quest'ultimo deve ospitare al proprio interno un'architettura x86 basata su CPU Intel Core i5-3317U, caratterizzata per sua natura da un consumo ben più elevato rispetto a quello del chip Tegra 3 utilizzato in Surface RT.

Cambia la dotazione di memoria, tanto di sistema come di storage locale: da 2 a 4 Gbytes per la prima e storage locale per i dati pari a 32-64 Gbytes contro 64-128 Gbytes di Surface Pro. In entrambi i casi è presente uno slot per schede memoria microSDXC, grazie al quale poter espandere lo storage locale.Surface RT utilizza un display con risoluzione di 1.366x768 pixel, contro il pannello full HD da 1920x1080 pixel di Surface Pro. In entrambi i casi la diagonale dello schermo rimane quella di 10,6 pollici, leggermente superiore ai 9,7 pollici dei modelli iPad di Apple.Il colosso coreano Samsung, come ormai noto ai più, si sta affermando in maniera sempre più importante all'interno del panorama mondiale in una delle categorie in maggior sviluppo per quanto riguarda il mondo mobile, ovvero quella degli smartphone. I risultati ottenuti negli ultimi anni hanno infatti portato la realtà asiatica al primo posto tra i maggiori produttori di smartphone, sorpassando anche quello che sembrava l'irraggiungibile Apple.

Tra i maggiori artefici di questa rincorsa, culminata con l'affermazione al vertice della speciale graduatoria, troviamo senza ombra di dubbio i terminali della serie Galaxy che hanno caratterizzato una vera svolta per quanto riguarda la percezione e il successo dei dispoditivi Android. Galaxy è ormai diventato un marchio importante e conosciuto in tutto il mondo, simbolo di una famiglia di prodotti dalle caratteristiche, sia tecniche che di design, di indiscusso rilievo.Il primo esponente di questa famiglia nasce 3 anni or sono, prende il nome di Samsung Galaxy S e detta per la prima volta le linee guida per quelle che saranno le caratteristiche tecniche e di design dei suoi successori. Display di dimensioni e qualità importanti, processori al top della categoria, sistema opertivo Android e fotocamera dalle buone prestazioni sono solo alcune delle caratteristiche che contraddistinguono sin dal primo esemplare questa famiglia di soluzioni.


La stirpe è poi continuata due anni fa con Samsung Galaxy S II, la seconda versione del terminale di punta del produttore coreano che, cavalcando l'onda del successo del suo predecessore, da cui si è fatto in un certo senso "spianare la strada", ha sin da subito fatto segnare importanti dati di vendita, raggiungendo al momento un totale di circa 30 milioni di unità vendute. Un risultato importante, soprattutto considerato che mai prima d'ora nessun terminale Android era riuscito ad ottenere un simile successo.Successo bissato dall'ultimo esemplare della stirpe, quello che fino a poche settimane fa era considerato il riferimento per quanto riguarda il mondo delle soluzioni Android, superando i 40 milioni di esemplari distribuiti. Parliamo ovviamente di Galaxy S III, che dallo scorso 14 marzo ha ceduto il proprio posto al nuovo S4 con il quale il colosso coreano si augura ovviamente di emulare e incrementare i risultati ottenuti con le precedenti generazioni. Nella cornice del Radio Music City Hall di New York S ha ufficialmente presentato il nuovo terminale, il cui debutto sul mercato è atteso per la prossima settimana.

Poco più di un anno fa, in occasione del Mobile World Congress 2012, la compagnia taiwanese HTC aveva annunciato con un apposito evento tenutosi all'interno della kermesse catalana la propria serie di terminali denominati One. Si trattava per la precisione di tre soluzioni: One X, One S e One V, differenziati tra loro per via delle caratteristiche tecniche e, di conseguenza, per via del pubblico e della fascia di mercato a cui erano dedicate.HTC One V era delle tre la soluzione meno prestante dal punto di vista hardware, ma anche quella che si inseriva nel mercato smartphone al prezzo minore. One S costiuiva, e costituisce tuttora, la fascia medio-alta dell'offerta HTC, con una scheda tecnica nonostante tutto più che dignitosa e una qualità costruttiva, come tradizione del produttore asiatico, davvero molto buona.Stessa qualità costruttiva ritrovabile poi nel gamma One X che dei tre smartphone era senza dubbio quello in grado di offrire le caratteristiche tecniche migliori ma che, nonostante tutto, non ha mai pienamente convinto il pubblico a causa di alcuni problemi con la gestione non proprio fluida dell'interfaccia e una batteria certamente non da primato. Peccati di gioventù probabilmente, dato che la rinnovata versione denominata One X Plus si è da subito comportata decisamente meglio.

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Laptop Akku Sony VGP-BPS2A

Das Camcordergehäuse misst 53 x 63 x 115 mm und wiegt 270 Gramm ohne und 310 Gramm mit dem kleinen Akku. Der mitgelieferte Akku BN-VG114 soll nur 1 Stunde und 20 Minuten durchhalten, bis er wieder aufgeladen werden muss. Das etwas größere Akkumodell BN-VG121 dehnt die Aufnahmedauer immerhin auf 2 Stunden aus.Nach Herstellerangaben reicht die Festplattenkapazität bei bester Qualität für elf Stunden HD-Video aus. Zum Vergleich: Auf eine 8 GByte große Micro-SDHC-Karte passen bei gleicher Qualität 44 Minuten Video. Die Aufnahmedauer der Speicherkarte dürfte für Notfälle ausreichen. Unangenehmer sind da schon die geringen Akkulaufzeiten, die Nutzer fast zwingen, gleich einen Ersatzakku zu bestellen.Im Streit zwischen Techcrunchs Michael Arrington und Fusion Garage geht der Hersteller des Crunchpads nun in die Offensive. Fusion Garage will das jetzt in "The Joojoo" umbenannte Surftablet selbst entwickelt haben. Arrington hingegen hat zur Entwicklung nichts beigetragen, so die Darstellung des Unternehmens. Das Crunchpad ist jetzt das Joojoo, das berichtet Engadget und bezieht sich dabei auf eine Videokonferenz mit Chandra Rathakrishnan, dem Chef von Fusion Garage.

Rathakrishnan stellt zudem klar, dass Michael Arrington, der zuvor vor allem mit dem Crunchpad auf sich und das Produkt aufmerksam gemacht hat, eigentlich nichts mit dem Projekt zu tun hat.Das Gerät war bereits in der Entwicklung, bevor die Idee des Crunchpads auf der Webseite von Techcrunch veröffentlicht wurde. Arrington habe keinerlei Verträge mit Fusion Garage. Außerdem sei Fusion Garage die einzige Firma, die daran beteiligt sei. Arrington habe nur versprochen, Investoren zu erreichen und das Marketing zu übernehmen. Zumindest Letzteres ist allerdings gelungen.Genaues zum eigentlichen Gerät verrät auch Fusion Garage nur am Rande der Auseinandersetzung. So soll es einen 12-Zoll-Bildschirm mit kapazitivem Touchscreen haben. Außerdem gibt es eine 4-GByte-SSD und einen Beschleunigungssensor im Gerät. Als Betriebssystem ist ein Unix-basiertes Browser OS vorgesehen, das bis zu 5 Stunden mit dem Akku benutzbar sein soll.Weitere Details will Fusion Gear am 11. Dezember 2009 veröffentlichen. Dann soll das Gerät auf der Webseite thejoojoo.com für 499 US-Dollar vorbestellbar sein.

Von Dell kommt mit dem Vostro V13 ein 13-Zoll-Notebook auf den Markt, das auf den ersten Blick an Dells Adamo erinnert. Im Unterschied zum Adamo ist das Vostro aber deutlich günstiger und trotzdem ein für seine Größenklasse sehr leichtes Notebook. Dells Vostro V13 ist ein leichtes und günstiges 13-Zoll-Notebook. Es wiegt nur 1,6 Kilogramm, ist zwischen 16,5 und 19,7 mm flach und kostet in der Einstiegskonfiguration knapp 500 Euro. Allerdings kommen dazu noch Versandkosten von fast 30 Euro und die Ausstattung der Einstiegskonfiguration ist eher spärlich. Diese sieht einen Celeron 743 vor (1,2 GHz, ein Kern), es ist einer von Intels günstigsten Consumer-Ultra-Low-Voltage-Prozessoren. Für einen Aufpreis von etwa 170 und 230 Euro gibt es einen Core 2 Solo SU3500 (1,4 GHz, ein Kern) beziehungsweise einen Core 2 Duo SU7300 (1,3 GHz, zwei Kerne).Die Ausstattung des Arbeitsspeichers liegt zwischen 2 und 4 GByte, es steht allerdings nur ein Steckplatz zur Verfügung. Dazu kommt eine 250 bis 500 GByte große Festplatte, die dank eines Beschleunigungssensors im Falle eines Sturzes notgeparkt wird. Die Ansteuerung des laut Dell reflexionsarmen 13,3-Zoll-Bildschirms mit 1.366 x 768 Pixeln übernimmt der Grafikkern des GS45-Chipsatzes. Für einen externen Monitor oder Projektor gibt es nur einen VGA-Ausgang.

Optional wird es ergänzend zur Intel-WLAN-Karte 5100 auch ein UMTS-Modul für das V13 geben. Derzeit kann die Option aber noch nicht bestellt werden. Auch Bluetooth und Gigabit-Ethernet stehen für die Kommunikation zur Verfügung. Für Erweiterungen gibt es zudem eSATA in Form eines eSATA/USB-Kombi-Anschlusses, reguläres USB 2.0, einen ExpressCard/35-Schacht sowie ein 5-in-1-Kartenlesegerät.Der Akku des Notebooks lässt sich nicht austauschen und ein optisches Laufwerk besitzt das Vostro V13 auch nicht. Die Notebooks werden mit Windows 7 ausgeliefert. Eine 64-Bit-Installation von Windows 7 soll es nicht geben. Laut der <#ink text="V13-Produktseite" url="http://www1.euro.dell.com/de/de/unternehmen/Notebooks/vostro-v13/pd.aspx?refid=vostro-v13&s=bsd&cs=debsdt1"> sind auch Windows Vista und Ubuntu vorgesehen.Die Garantie läuft bei den Vostro-Modellen, im Unterschied zu höherwertigen Businessnotebooks von Dell, nur ein Jahr lang und beinhaltet den Vor-Ort-Service nicht. Internationalen Vor-Ort-Service gibt es gegen Aufpreis.Forscher der Universität Stanford haben eine besonders leichte und preiswerte Akkutechnik entwickelt. Der Akku besteht aus einem Blatt Papier, das mit einer Schicht aus Kohlenstoffnanoröhren und Nanodrähten aus Silber überzogen ist. Auch zusammengeknüllt funktioniert der Ladungsspeicher noch. Eigentlich handelt es sich bei der von einem Team um Stanford-Professor Yu Cui entwickelten Technik um einen Superkondensator, der Energie über einen kurzen Zeitraum speichert und diese schnell aufnehmen und abgeben kann.

Basis der Technik ist Papier, das mit einer Tinte aus Kohlenstoffnanoröhren und Nanodrähten aus Silber getränkt wird und damit zu einem Energiespeicher mit einer sehr hohen Ladungsbeweglichkeit wird. Durch ihre geringe Größe können die Nanopartikel tief in das Papier eindringen, so dass der entstehende Superkondensator sehr robust ist und auch ein Zusammenknüllen oder Säurebad verkraftet. Dabei soll er rund 40.000 Lade- und Entladezyklen durchstehen, deutlich mehr als aktuelle Lithium-Ionen-Akkus.Im Vergleich zu herkömmlichen Superkondensatoren soll die neue Technik deutlich effizienter sein.Dank der Flexibilität, die Papier als Träger bietet, soll sich die Technik auf unterschiedlichsten Wegen nutzen lassen. Auch die Wände lassen sich mit diesem Material tapezieren, so Cui.Gezeigt wurde das Konzept anhand einer leuchtenden LED, die mit einem entsprechend präparierten Blatt Papier verbunden wurde. Die Nanopartikel allein sollen zwischen 30 und 47 Wattstunden pro Kilogramm speichern können, zusammen mit den übrigen Substanzen sollen immerhin noch 7,5 Wattstunden pro Kilogramm erreicht werden.Doch die Technik soll auch für Anwendungen im großen Maßstab tauglich sein. Anwendungsgebiete sehen die Stanford-Forscher unter anderem bei Elektro- oder Hybridautos, bietet der Papier-Suprakondensator doch ein gutes Verhältnis von Oberfläche zu Volumen. Auch zur Energiespeicherung in dezentralen Stromnetzen sei die Technik einsetzbar.

Die Forscher um Cui haben ihre Arbeit im Aufsatz "Highly Conductive Paper for Energy Storage Devices" in Proceedings of the National Academy of Sciences veröffentlicht. Im nächsten Jahr bringt Nokia das 2710 Navigation Edition zum Preis von rund 145 Euro auf den Markt. Damit bietet Nokia nach eigenen Angaben das preiswerteste Mobiltelefon mit vollwertiger Navigationsfunktion im Sortiment der Finnen. Für die Navigation kommt Nokias Ovi Karten zum Einsatz. Das 2710 Navigation Edition besitzt einen GPS-Empfänger für eine möglichst genaue Standortbestimmung. Auf dem S40-Mobiltelefon ist das Programm Ovi Karten installiert, das sich über einen speziellen Knopf am Gerät bequem aufrufen lässt. Die Software umfasst dabei nicht nur eine einfache Ortungsfunktion, sondern enthält eine vollständige Navigationslösung, die wahlweise im Auto oder im Fußgängermodus verwendet werden kann.

Das Kartenmaterial kann lokal gespeichert werden, so dass die Nutzung der Software auch ohne mobile Internetverbindung möglich ist. Dadurch sollte sich die Navigationslösung auch im Ausland nutzen lassen, ohne dass teure Roaminggebühren bei der mobilen Datennutzung anfallen. Im Fußgängermodus bietet Ovi Karten auch einen Kompass, um sich bequemer zu orientieren.Das Mobiltelefon besitzt ein 2,2 Zoll großes TFT-Display mit einer Auflösung von 320 x 240 Pixeln, das bis zu 262.144 Farben darstellt. Für Fotoschnappschüsse steht eine 2-Megapixel-Kamera bereit und das Mobiltelefon wird gleich mit einer Micro-SD-Speicherkarte mit einer Kapazität von 2 GByte ausgeliefert, die in den dafür passenden Kartensteckplatz passt.Neben einem UKW-Radio besitzt das Handy auch einen Musikplayer und über eine 3,5-mm-Klinkenbuchse lassen sich handelsübliche Kopfhörer anschließen. Das Quadband-GSM-Mobiltelefon ist mit Bluetooth versehen und misst bei einem Gewicht von 87 Gramm 111,2 x 45,7 x 13,7 mm. Mit einer Akkuladung wird eine Sprechzeit von bis zu etwa 4 Stunden versprochen, im Bereitschaftsmodus soll der Akku rund 18 Tage durchhalten.

Im zweiten Quartal 2010 soll das Nokia 2710 Navigation Edition zum Preis von rund 145 Euro auf den Markt kommen. In ausgewählten Märkten wird das Mobiltelefon auch gleich mit einem Car Kit ausgeliefert, also einer Halterung und einem Ladekabel. Ob das auch für den deutschen Markt gilt, gab Nokia noch nicht bekannt.Seit einigen Wochen geistert Asus' erstes Ion-Netbook schon durch Preisvergleiche, jetzt ist es aber auch bei Amazon in den USA aufgetaucht. Der Eee PC 1201N soll dort knapp 500 US-Dollar kosten, mit einer von vielen Forenbenutzern gewünschten Ausstattung. Das neue Netbook ist von Asus zwar bereits auf seinen taiwanischen Webseiten angekündigt, einen deutschen Preis und Liefertermin gibt es jedoch weiterhin nicht. Das bestätigte Asus Deutschland gegenüber Golem.de bereits mehrfach. Bisher war erwartet worden, dass das Gerät in Deutschland noch im Dezember 2009 erhältlich sein soll. Zumindest in den USA und Großbritannien soll es erst ab Mitte Januar 2010 auf den Markt kommen. So bewirbt Amazon USA den Rechner für knapp 500 US-Dollar plus der örtlichen Steuern bereits, die Auslieferung soll jedoch erst ab dem 15. Januar 2010 starten. Engadget will von Asus UK erfahren haben, dass das Netbook auf den britischen Inseln ebenfalls in diesem Zeitraum erscheint, es soll dort 399 Pfund kosten, was derzeit rund 440 Euro entspricht. Ein deutscher Preis unter den bisher durch Preisvergleichen verbreiteten rund 500 Euro scheint also realistisch.

Ausstattung des 1201N Das Interesse an dem Gerät ist groß, weil viele Anwender sich zumindest in Forenkommentaren ein Netbook mit der beim Eee PC 1201N vorhandenen Ausstattung wünschen. Als Prozessor kommt der Atom 330 (1,6 GHz) mit zwei physikalischen Kernen zum Einsatz, als Chipsatz dient Nvidias Geforce 9400M, der auch HD-Videos samt Blu-rays wiedergeben kann. Die Festplatte ist mit 250 GByte für ein Netbook recht groß, ebenso der Arbeitsspeicher von 2 GByte. Auch das laut Asus' Webseite und Amazon USA vorinstallierte Windows 7 Home Premium liegt über der üblichen Ausstattung - all das bedingt auch einen höheren Preis.Ungeklärt ist noch, wie lange ein solch üppig ausgestattetes Netbook im Akkubetrieb durchhält. Asus gibt derzeit rund fünf Stunden an, braucht dafür aber auch einen mit 63 Wattstunden recht dicken Akku, der das Gewicht auf 1,46 Kilogramm treibt. Allein der Atom 330 hat laut Intels Datenblättern eine TDP von 8 Watt, deutlich mehr als die 2,5 Watt, die Intel für den in den meisten Netbooks zu findenden Single-Core N270 bei gleichem Takt angibt.VW hat eine weitere Konzeptstudie seiner neuen Kleinwagenserie vorgestellt. Der Up Lite hat einen Dieselhybridantrieb und verbraucht auf 100 km nur 2,44 Liter Sprit. Weniger als 2,5 Liter Diesel auf 100 km verbraucht das Konzeptfahrzeug Up Lite, verspricht VW. Das Auto wird bei der aktuell stattfindenden Los Angeles Auto Show vorgestellt.

Der Hauptantrieb des 2-Liter-Autos ist ein 51 PS (38 kW) starker Dieselmotor mit zwei Zylindern und 0,8 l Liter Hubraum. Dazu kommt ein 10 kW starker Elektromotor. Der unterstützt das Dieselaggregat beim Beschleunigen und erhöht damit die Leistung für kurze Zeit auf knapp 65 PS (48 kW). Der Motor beschleunigt den Viersitzer in 12,5 Sekunden von 0 auf 100 km/h. Die Höchstgeschwindigkeit liegt bei 160 km/h. Der Elektromotor kann auf kurzen Strecken aber auch komplett den Antrieb des Autos übernehmen. Außerdem gewinnt er die Bremsenergie zurück und lädt damit den Lithium-Ionen-Akku. Nimmt der Fahrer den Fuß vom Gas und lässt das Auto rollen, geht das Auto in einen sogenannten Segelmodus, bei dem der Dieselmotor abgeschaltet wird.Zum niedrigen Verbrauch trägt zudem die Bauweise des Kleinwagens bei: Die Karosserie besteht aus Aluminium und Stahl, die Räder zum Teil aus Kohlefaser, weshalb der Up Lite nur 695 kg auf die Waage bringt. Zusätzlich wurde die Aerodynamik optimiert: So hat das Auto keine großen Außenspiegel, die den Luftfluss stören. Stattdessen liefern drei kleine Kameras dem Fahrer Bilder der Umgebung seines Autos, und das ohne toten Winkel. Der Kühler hat nicht wie üblich einen Grill, sondern ist geschlossen. Braucht der Motor Luft zur Kühlung, wird der Kühler geöffnet.

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Laptop Akku SAMSUNG RC530

Das Copenhagen Wheel ist Teil des eines großen Trends, Alltagsgegenstände mit Informationstechnik auszurüsten und so eine intelligente Infrastruktur zu schaffen, die uns in unserem täglichen Leben unterstützt, resümiert Assaf Biderman, stellvertretender Projektleiter. Toyota hat angekündigt, 2011 einen Vollhybrid-Prius auf den Markt zu bringen. Das Fahrzeug verfügt über einen Lithium-Ionen-Akku, der an der Steckdose geladen werden kann. Mit einer Akkuladung und einem vollen Tank soll das Auto bis zu 1.400 km weit kommen. Toyota will ab 2011 den Prius als erschwingliches Plug-in-Hybridfahrzeug (Plugin Hybrid Vehicle, PHV) auf den Markt bringen, berichtet die Financial Times Deutschland. Neu am Prius PHV ist, dass er über einen Lithium-Ionen-Akku verfügt, der an der Steckdose aufgeladen werden kann. Die Ladezeit für den Akku gibt Toyota mit drei Stunden bei der in Japan üblichen Spannung von 100 Volt an. Bei 200 Volt verkürzt sie sich auf gut anderthalb Stunden. Die Vorgängermodelle haben einen Nickel-Metallhydrid-Akku, der über Energierückgewinnung beim Bremsen geladen wird.

Der PHV soll über 20 km weit rein elektrisch fahren - der Vorgänger schafft nur gut 1,5 km. Die Höchstgeschwindigkeit im Elektromodus ist auf 100 km/h abgeregelt. Durch die Unterstützung soll der Prius mit einem Liter Benzin 57 km weit kommen. Mit vollem Tank und geladenem Akku soll die Reichweite laut Hersteller bis zu 1.400 km betragen.Eine Kleinserie von knapp 600 Stück will Toyota in Kürze an Unternehmen und Behörden ausliefern. 200 der Fahrzeuge, die nur verleast werden, sind für Europa vorgesehen. Die Hälfte davon bekommt die Stadt Straßburg. Zu kaufen sein wird der Vollhybrid-Prius ab 2011. Zum Preis machte Toyota keine genauen Angaben. Das Auto werde aber erschwinglich sein.Der japanische Autohersteller entwickelt bereits an einem weiteren Hybridfahrzeug. Das Konzeptauto will Toyota auf der North American International Auto Show (Naias) vorstellen. Die Messe findet vom 11. bis 24. Januar 2010 in Detroit statt.Sony Ericsson hat zwei neue Mobiltelefone der Greenheart-Reihe vorgestellt. Damit will das Unternehmen zeigen, dass es sich für Umweltschutz stark macht. Die Gehäuse beider Handys bestehen aus recycelten Kunststoffen, auch sonst sollen die Neulinge durch geringe Umweltbelastung auffallen.

Wie bei den ersten beiden Greenheart-Modellen C901 Greenheart und Naite setzt Sony Ericsson auf eine kleinere Verpackung als bei den anderen Modellen und verzichtet auf eine gedruckte Anleitung. Gedruckt gibt es nur eine Kurzanleitung, das Handbuch liegt nur noch elektronisch bei. Wie auch beim Naite kommen die beiden Neulinge mit einem Ladegerät, das energiesparend arbeiten und im Stand-by-Betrieb einen geringen Energieverbrauch aufweisen soll. Nähere Details dazu nannte Sony Ericsson nicht.Das Gehäuse beider Mobiltelefone ist spritzwassergeschützt und die beiden Handyprogramme Walk Mate eco und Green Calculator sollen helfen, Energie zu sparen. Über einen Widget Manager zeigen beide Geräte auf dem Startbildschirm Informationen von Facebook oder Twitter.

In beiden Modellen befindet sich eine 5-Megapixel-Kamera mit Autofokus, 4fachem Digitalzoom, Fotolicht und Smile-Shutter-Funktion. Außerdem besitzen beide Geräte Sony Ericssons Mediaplayer mit Anbindung an Playnow, TrackID-Funktion und Sensme-Unterstützung. Für die weitere Unterhaltung steht ein UKW-Radio mit RDS-Funktion zur Verfügung. Der Netfront-Browser von Access übernimmt den mobilen Internetbesuch und kann auch News-Feeds verwalten.Zu den weiteren Internetapplikationen zählen ein Instant-Messaging-Client, ein Youtube-Player sowie Applikationen für Facebook, Myspace und Twitter. Auch Google Maps steht als separate Anwendung bereit, um den integrierten GPS-Empfänger zur Standortbestimmung zu verwenden. Als Testversion liegt die Navigationssoftware Wisepilot bei.Wegen Überhitzungsgefahr tauscht Fujitsu Akkus einiger Notebookmodelle der Serie Amilo P aus, die zum Teil noch unter der Marke Fujitsu Siemens verkauft worden sind. Fujitsu hat für Akkus der Notebooks Amilo Pa2510, Pi2512 oder Pi2515, die von April 2007 bis Juni 2009 verkauft wurden, ein freiwilliges Austauschprogramm angekündigt. Nicht alle Geräte sind davon betroffen. Kunden können ihre Akkus anhand der Seriennummer unter ts.fujitsu.com/amilo-p-batteryexchange testen. Andere Amilo-, Amilo-Pro- oder Lifebook-Akkus haben laut Fujitsu keine Probleme.

Grund für den Umtausch sind Berichte einzelner Kunden, die auf überhitzte Akkus und damit verbundene Brandrisiken hinweisen. Kunden, die über einen entsprechenden Akku verfügen, empfiehlt Fujitsu, den Akkubetrieb einzustellen und den Akku zu entfernen. Die Notebooks sollen bis zum Erhalt der neuen Akkus ausschließlich über den Netzadapter betrieben werden.Die Mobiltelefone unterstützen jeweils UMTS samt HSDPA und beherrschen alle vier GSM-Netze einschließlich GPRS und EDGE. Ferner ist der Internetzugang via WLAN möglich und Bluetooth steht samt A2DP-Profil bereit, um Stereomusik drahtlos zu übertragen.Das Elm besitzt ein 2,2 Zoll großes TFT-Display, das bei einer Auflösung von 240 x 320 Pixeln bis zu 262.144 Farben anzeigt. Bei einem Gewicht von 90 Gramm misst das Gerät 110 x 45 x 14 mm. Das Hazel besitzt eine aufschiebbare Tastatur und hat somit Platz für ein größeres Display. Das Display im Hazel bringt es auf 2,6 Zoll und zeigt bei einer Auflösung von ebenfalls 240 x 320 Pixeln bis zu 16 Millionen Farben. Bei Maßen von 102,5 x 49,5 x 16 mm wiegt das Handy 120 Gramm.

Der interne Speicher ist 280 MByte groß, weitere Daten lassen sich auf einer MicroSD-Karte ablegen. Die Akkulaufzeit fällt bei beiden Geräten ähnlich aus. Im GSM-Betrieb ist eine Sprechzeit von bis zu 10 Stunden möglich, die im UMTS-Netz auf 4 Stunden absackt. Im Bereitschaftsmodus hält der Akku rund 18 Tage durch.Sony Ericsson will das Elm im ersten Quartal 2010 zum Preis von 240 Euro auf den Markt bringen. Für 280 Euro wird es das Hazel dann im zweiten Quartal 2010 geben. Ebenfalls im zweiten Quartal soll auch das Bluetooth-Headset VH700 erscheinen, es wird für 45 Euro angeboten. Auch hier besteht das Gehäuse aus recycelten Kunststoffen und es werden wasserbasierte Farben verwendet. Das Headset ist mit Multipoint-Technik versehen, so dass es mit zwei Mobiltelefonen gekoppelt werden kann.

Bislang hat Sony Computer Entertainment noch nicht verraten, wie die Bewegungssteuerung für die Playstation 3 heißt. Dann sagt es eben ein anderer, versehentlich: EA-Chef John Riccitiello hat während einer Analystenkonferenz die Bezeichnung Gem verwendet. Gem - das heißt Edelstein oder Schmuckstück. Ein solcher Name würde zur Bewegungssteuerung, die Sony Computer Entertainment (SCE) voraussichtlich im Frühjahr 2010 für die Playstation 3 veröffentlicht, passen. Das Eingabegerät besitzt am oberen Ende eine kleine Kugel, die in 16 möglichen Farben leuchten kann. Dass das System vermutlich Gem heißt, hat EA-Chef John Riccitiello während einer Analystenkonferenz in New York versehentlich ausgeplaudert. Weder Electronic Arts noch SCE wollten sich weitergehend zu dem möglichen Markennamen äußern. Das Eingabegerät für die PS3 ähnelt zwar Nintendos Wiimote, kann jedoch deutlich mehr. Es erkennt nicht nur Bewegungen, sondern mit Hilfe einer Tiefenbestimmung per Infrarot auch die Position im Raum. Der Motion Controller enthält zwei Bewegungs- und zwei Beschleunigungssensoren sowie ein Drei-Achsen-Gyroskop für die Lageerkennung.

Die Kugel auf der Oberseite des Controllers dient der Erkennung durch die Kamera und kann mit Leuchtsignalen auch dem Spieler visuelle Statusinformationen liefern. Weiteres Feedback liefert das Rumble-Feature, das dem der Dualshock-Controller ähnelt. Mit der PS3 ist der Motion Controller über Bluetooth verbunden, ein fest eingebauter Lithium-Ionen-Akku versorgt ihn mit Energie.Die Firma Concept International hat ihre Tablet-PCs aktualisiert. Statt auf AMDs Geode-CPUs werden jetzt Intels Atom-Prozessoren verbaut. Außerdem gibt es jetzt mehr Akkuoptionen. Bei den Atom-Tablets der Firma Concept handelt es sich um etwa 900 Gramm leichte und robuste Slate-PCs für den Unternehmenseinsatz mit einem berührungsempfindlichen Bildschirm. Die Geräte sollen sturzfest und lüfterlos sein. Außerdem können sie mit zusätzlichen Hardwarekomponenten, wie Barcodescanner, Magnetkartenleser oder Kameras, ergänzt werden.

Die beiden Modelle DT362 und DT312 setzen auf einen Atom Z530 mit einer Taktfrequenz von 1,6 GHz. Die Vorgängermodelle hatten noch einen AMD Geode LX-800 mit 500 MHz im Gehäuse. Unterschiede gibt es zwischen dem DT362 und dem DT312 bei der Auflösung: Das Modell DT362 bietet ein 8,4-Zoll-Display mit 800 x 600 Pixeln. 10 Zoll und 1.024 x 768 Pixel gibt es beim DT312. Ein Outdoordisplay gibt es als Option.Die weitere Ausstattung beinhaltet 1 GByte RAM, Flash-ROM mit 1 bis 16 GByte Kapazität und eine SSD mit 32 bis 64 GByte Kapazität. Des Weiteren gibt es ein WLAN-Modul (802.11b/g) und Bluetooth für die Kommunikation.Die Laufzeit der Tablets soll je nach Akkubestückung zwischen 2 Stunden mit dem internen Akku und 8 Stunden mit einem sogenannten Huckepackakku liegen.

Die Tablets sollen ab etwa 1.600 Euro mit einer Windows-XP-Embedded-Lizenz verfügbar sein. Die Garantie beträgt zwei Jahre.JVC hat in Japan mit dem Everio GZ-HD620 einen besonders kleinen und leichten Camcorder mit Festplatte vorgestellt, der in voller HD-Auflösung aufzeichnen kann. Der Everio GZ-HD620 wiegt 270 Gramm. JVCs Everio GZ-HD620 zeichnet mit Videos mit maximal 1.920x 1.080 Pixeln im Codec MPEG-4 AVC/H.264 und Dolby-Digital-Zweikanalton auf. Der 1/4,1 Zoll große CMOS-Sensor erreicht eine Auflösung von 3,32 Megapixeln, die bei Fotos genutzt wird.Das 30fach-Zoom-Objektiv deckt eine Brennweite von 43,7 bis 1.311 mm (Kleinbild) bei F1,8 und F4,7 ab. Durch die elektronische Bildstabilisierung sollen Verwackler reduziert werden. Der Autofokus kann mit einer Gesichtserkennung gekoppelt werden. Zur Bildkontrolle wird ein 2,7 Zoll großes Display eingesetzt, das herausgeklappt und gedreht werden kann. Die Festplatte des HD620 fasst 120 GByte Daten. Dazu kommt noch ein Schacht für Micro-SDHC-Karten. Dort werden Fotos und auf Wunsch auch Videos abgelegt. Das Aufnahmematerial kann im Anschluss mit USB 2.0 überspielt werden. Der Camcorder kann über HDMI auch direkt mit dem Fernseher oder Projektor verbunden werden.

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May 06, 2017

Batteria Acer TravelMate 8104AWLMi

E' Jonney Shih, presidente di Asus, a tenere banco nel corso della presentazione così come del resto avviene sempre in occasione di importanti appuntamenti dell'azienda taiwanese. Si parte da una considerazione evidente: nel corso degli ultimi anni Asus è stata capace di cambiare il mercato proponendo prodotti che prima di altri hanno anticipato i trend verso il mondo mobile oltre che a favore di design dei dispositivi non standard. Questo approccio è destinato a continuare per l'azienda taiwanese con il debutto di importanti novità che riguardano il settore mobile e che mirano a proporre soluzioni differenti che si adattino alle differenti richieste e modalità d'uso dei consumatori.La prima novità di Asus è Transformer Pad Infinity, nuovo tablet della serie transformer con display da 10,1 pollici di diagonale. La prima caratteristica tecnica di rilievo è proprio nel display, di tipo IPS che raggiunge la risoluzione di 2560x1600 pixel seguendo in questo il trend verso l'utilizzo di pannelli dalla risoluzione superiore a quella Full HD tradizionale.

Cuore del nuovo tablet Transformer è il SoC NVIDIA Tegra 4, che di fatto è alla prima implementazione in volumi elevati dopo essere stato annunciato in occasione del CES lo scorso mese di Gennaio (escludendo in questo la console NVIDIA Shield, attesa alle vendite da fine Luglio). Il chip è abbinato ad una dotazione di memoria di sistema di 2 Gbytes e integra al proprio interno un'architettura ARM quad core e 72 CUDA Cores per la parte GPU. Completano la dotazione una fotocamera posteriore da 5 MP e una frontale da 1,2MP.Al pari delle precedenti soluzioni Transformer è possibile collegare questo tablet ad una docking con tastiera, che fornisce non solo una batteria addizionale ma anche connettività USB in standard 3.0. Da segnalare anche la compatibilità con segnale video 4K, inviato ad un display esterno compatibile collegato via output HDMI al tablet.

La seconda novità prende il nome di FonePad Note, uno smartphone con display da 6 pollici di diagonale che abbina le funzionalità tipiche di un tablet di ridotte dimensioni con quelle telefoniche di un tradizionale smartphone. Queste caratteristiche ne rendono difficile l'identificazione, di fatto a cavallo tra smartphone e tablet per le dimensioni molto particolari.Il display da 6 pollici di diagonale ha risoluzione Full HD, 1920x1080 pixel, ed è di tipo Super IPS+. FonePad Note implementa due microfoni stereo nel pannello frontale, con tecnologia Sonic Master proprietaria di Asus. Un pennino stylus è fornito in dotazione con il prodotto assieme ad una serie di app specifiche sviluppate da Asus per sfruttarne la presenza: in considerazione della diagonale del display e del modello d'uso tipico di un device di questo tipo il pennino è un accessorio la cui presenza è benvenuta.L'architettura prevede una CPU Intel Atom Z2560 con frequenza di clock di 1,6 GHz, 2 Gbytes di memoria di sistema, fotocamera posteriore da 8 MP e frontale da 1,2MP. Per quanto riguarda la componente telefonica segnaliamo la compatibilità 3G per dati e voce oltre al supporto DC-HSPA+.

E' Acer la prima azienda ad aprire la giornata che precede l'inaugurazione ufficiale del Computex 2013 di Taipei. Da alcuni anni a questa parte il lunedì è giornata di pre-conference, con eventi organizzati dalle principali aziende taiwanesi per mostrare quelli che saranno i trend seguiti nel corso della seconda metà dell'anno.La prima novità riguarda il primo tablet Windows 8 da 8 pollici di diagonale, Acer Iconia W3: secondo Acer questo è il primo tablet che permette di avere il proprio desktop a disposizione in una mano ma crediamo che questo non sarà l'unico annuncio di un tablet Windows 8 di questa dimensione atteso al Computex 2013Il sistema operativo è Windows 8, con Microsot Home e Office inclusi; l'autonomia è dichiarata essere superiore a 8 ore mentre il display ha risoluzione di 1280x800 pixel. Acer fornisce in bundle una tastiera collegata via Bluetooth al tablet; è possibile agganciare il tablet alla base inferiore della tastiera così da trasportare il tutto più facilmente utilizzando alcune clip in plastica. Alla base di Iconia W3 troviamo un'architettura di processore Intel della famiglia Atom, modello Z2760 con frequenza di clock di 1,8 GHz e dotazione di memoria di sistema di 2 Gbytes.

Passiamo ora alle proposte notebook per le quali Acer ha presentato un rinnovamento della gamma. Al vertice troviamo una versione rinnovata di Acer S7, evoluzione della serie di notebook S7 presetata l'anno scorso dall'azienda taiwanese. Continua a venir utilizzato il design con vetro di tipo Gorilla Glass ma sono presenti varie migliorie: la corsa dei tasti è aumentata del 30% per migliorare la digitazione mentre l'autonomia nel funzionamento con batteria è stata incrementata del 33%. Lo schermo è di tipo WQHD, quindi dalla risoluzione di 2560x1440 pixel: di fatto un display di tipo retina, nome adottato da Acer nel corso della presentazione così da utilizzare una terminologia non tecnica ma ben chiara nella mente dei consumatori.Aspire S3 è posizionato in un segmento di mercato maggiormente accessibile rispetto a Aspire S7, all'interno del quale è possibile installare non solo un'unità SSD ma anche un tradizionale hard disk meccanico con capienza sino a 1 Terabyte. Per questa famiglia di notebook Acer segnala la presenza di sottosistema video NVIDIA GeForce GT 735M, bypassando la GPU integrata nel processore Intel Core.Aggiornamento di gamma anche per la serie V di notebook sottili a basso costo: il design è anche in questo caso ripreso da quanto implementato in Aspire S7 seguendo la filosofia del progressive design sviluppata dall'azienda taiwanese. Lo chassis vede ampio utilizzo di plastica, con una finitura superficiale che ricorda l'alluminio: l'impatto estetico è quindi simile a quello delle soluzioni Aspire di fascia più alta ma con un costo che dovrebbe essere alla portata di tutti.

Ultima novità di Acer riguarda il mondo degli smartphone con il modello Liquid S1: si tratta di una soluzione con display da 5,7 pollici di diagonale basato su OS Android, con architettura di processore Qualcomm quad core da 1,5 GHz di clock. La particolarità di questo prodotto è quello di utilizzare accanto all'OS Android 4.2.2 un layer software proprietario che Acer indica con il nome di Float, con il quale varie applicazioni possono restare aperte contemporaneamente riuscendo in questo modo ad assicurare un funzionamento pienamente multitasking. Sono 4 le applicazioni che possono venir gestite con Float: calcolatrice, il sistema di navigazione satellitare, un blocco note e la fotocamera. Si tratta quindi di un approccio multitasking circoscritto per il momento a 4 sole applicazioni ma in ogni caso una evoluzione interessante nell'ottica di rendere maggiormente efficienti gli smartphone più recenti.

Il display da 5,7 pollici di diagonale ha risoluzione di 1280x720 pixel; la fotocamera frontale copre un angolo di ben 88 gradi e in questo modo non richiede di essere allontanata di molto per poter inquadrare i soggetti dello scatto. I prezzi partiranno da 350 dollari USA ma andranno a variare a seconda dei mercati di riferimento: Acer proporrà Liquid S1 con differenti dotazioni di memoria di storage, oltre che con un pennino opzionale.Da quando circa 20 anni fa per la prima volta è stato possibile accedere a una rete internet, seppur con tutte le limitazioni del caso, lo scenario per quanto riguarda il numero di accessi e i metodi di navigazione è stato più volte stravolto e ha visto nel corso degli anni un aumento di interesse e di utenti presenti sulla reta davvero importante. Una crescita che non sembra affatto intenzionata a fermarsi e, anzi, con il passare del tempo, appare sempre più pervasiva.Una delle svolte più importanti dal punto di vista sia dei metodi di navigazione che del numero di accessi alla rete si è verificata con l'introduzione degli smartphone nell'immaginario collettivo degli utenti. Primo su tutti, iPhone di Apple, con il quale per la prima volta la navigazione via mobile ha veramente svoltato pagina.

Giusto per citare qualche numero, stando ad una ricerca dell'osservatorio del Politecnico di Milano, dal 2009 a oggi il numero dei pc connessi ad internet è aumentato di circa un quinto mentre quello degli smartphone "naviganti" è più che raddoppiato, passando da 15 a 32 milioni.Semplificando ulteriormente il concetto, nel mondo sono più le personde che possiedono un dispositivo mobile di quante possono beneficiare di beni primari come elettricità o acqua potabile. In sostanza non tutti possono ricaricare uno smartphone ma il numero degli utenti connessi in mobilità è in continua crescita, tanto che entro il 2017 l'85% della popolazione mondiale avrà accesso a una rete 3G e il 50% a reti LTE.Con un aumento così grande e rapido del numero di connessioni mobili, aumenta in maniera altrettanto veloce la possibilità che il poprio o i propri dispositivi vengano infettati da virus, malware e trojan. Nel solo 2012, tra gennaio e giugno il numero di aggiornamenti su malware e trojan è passato da 1000 a 5000, mentre il numero di pericoli e possibili intrusioni di virus su piattaforma Android è cresciuto di 10 volte in soli tre mesi da giugno a settembre dello scorso anno.

Aumenta il numero di dispositivi connessi ma anche il numero delle realtà commerciali e non presenti nei vari marketplace con le proprie applicazioni. Applicazioni che spesso richiedono l'inserimento di alcuni dati personali o di un metodo di pagamento per poter acquistare, ad esemopio, achievement che ci permettano di continuare un gioco, piuttosto che per pagare il biglietto del nostro treno o dell'aereo, fino a prenotare vacanze o acquistare oggetti di qualsiasi tipo.Proprio i dati personali e le informazioni riguardanti carte di credito o prepagate sono le vittime preferite dai malintenzionati che utilizzano proprio virus e malware per cercare di carpirle e sostituirsi agli utenti registrati.Nell'autunno 2010 AMD ha presentato quella che possiamo definire come la prima piattaforma della famiglia Fusion, nome con il quale l'azienda americana identificava in quel periodo le proprie architetture ibride dotate di CPU e GPU integrate nello stesso componente. Nello specifico ci riferiamo alla piattaforma Brazos, composta da APU delle famiglie E oppure C abbinate a Fusion Controller Hub indicato con il nome in codice di Hudson. Questa soluzione si è rivelata essere la piattaforma di maggior successo nella storia di AMD in termini di volumi di vendita, grazie al connubio tra funzionalità integrate e consumo contenuto uniti a un costo d'acquisto molto accessibile.

La piattaforma Brazos è stata posizionata sin dal debutto quale alternativa alle soluzioni Intel Atom nel segmento dei sistemi netbook oltre che in quello dei notebook tradizionali di fascia d'ingresso. Per la prima volta dopo parecchi anni AMD si è trovata, con Brazos, nella condizione di avere a disposizione una soluzione migliore di quella concorrente di Intel su pressoché tutti i versanti: prestazioni della componente CPU come della GPU integrata, oltre che autonomia di funzionamento con batteria. La diffusione di soluzioni tablet e la progressiva perdita di interesse verso i netbook da parte dei consumatori hanno in parte limitato il successo di soluzioni Brazos, ma dinamica simile ha riguardato anche le proposte concorrenti Intel della famiglia Atom.L'evoluzione del mercato sta portando alla completa scomparsa delle proposte netbook dagli scaffali dei rivenditori: l'interesse dei consumatori è rivolto verso i tablet ma stiamo assistendo al proliferare di soluzioni di tipo ibrido, con le quali si cerca di unire i pregi di quest'ultima tipologia di dispositivi con la superiore flessibilità d'uso dei tradizionali notebook. Per i produttori di processori è pertanto fondamentale mettere a disposizione dei propri partner commerciali soluzioni che possano abbinare al meglio le richieste di maggiore potenza di elaborazione con il contenimento dei consumi, offrendo il tutto a livelli di prezzo che siano i più contenuti possibile.

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Laptop Akku HP COMPAQ NX9005

Die Projektionseinheit selbst, bei Microvision Picop Engine genannt, ist nur so groß wie eine halbe Streichholzschachtel. Diese Engine benötigt nur Stromversorgung und Bildsignale, und fertig ist der Projektor. Bisher kann die Einheit aber nur mit VGA oder analogem Composite-Video umgehen, HDMI soll erst in der nächsten Generation unterstützt werden. Da die Engine so winzig ist, sollte sie auch leicht in mobile Geräte wie Smartphones oder Mediaplayer einzubauen sein. Gespräche mit den Herstellern solcher Produkte bestätigte Microvision auf der CES, wollte aber offiziell nur Motorola als Partner benennen.Das aktuelle Gerät, der ShowWX, besteht zu zwei Dritteln aus Akku und Ladelektronik sowie Schnittstellentreibern und ist mit einem Format von 118 x 60 x 14 Millimetern immer noch recht kompakt. Der Stromspeicher soll zwei Stunden lang Bilder an eine Wand werfen lassen und in derselben Zeit per USB aufgeladen werden können. Als Bildquelle dienen verschiedene Mediaplayer, Microvision führte das Gerät unter anderem mit einem iPhone und einem iPod nano vor.So verzichtet HP in der Regel auf Sparversionen von Windows, bei denen Microsoft den Einsatz bestimmter Hardware nicht erlaubt. Es ist also mit mehr Arbeitsspeicher zu rechnen. Auch WWAN-Optionen kündigt HP an. Der Anwender kann sich unterwegs also in Mobilfunknetze einwählen. Nicht erwähnt, aber wohl zu erwarten sind auch bessere WLAN-Optionen, die es dem Netbook erlauben, auch moderne WLAN-Basisstationen zu nutzen.

Das LED-LC-Display wird es in verschiedenen Varianten geben. HP spricht von einem HD- und einem WSVGA-Display. Auch eine Touchscreenoption ist geplant. Genaue Daten und Kombinationen gibt das Unternehmen aber noch nicht an. Das Metallgehäuse wird zudem in drei verschiedenen Farben angeboten. Der Displaydeckel aus gebürstetem Aluminium ist in Blau, Schwarz oder Rot erhältlich.Außerdem verspricht HP, dass das 5102 auch 1080p-HD-Inhalte abspielen kann. Der Anwender muss dann sein Bildmaterial nicht extra für das Notebook umrechnen. Da die Pine-Trail-Plattform ohne Hilfe zu langsam für 1080p-Material ist, wird ein Zusatzchip von Broadcom als Netbook-Option angeboten.Das Mini 5102 wird mit einem Vier- oder Sechs-Zellen-Akku angeboten. Mit dem großen Akku soll es eine Laufzeit von bis zu 10 Stunden erreichen. Mit dem Vier-Zellen-Akku wiegt das Netbook knapp 1,2 Kilogramm. Eine Laufzeit gibt HP nicht an.

In den USA können Kunden ihre Geräte selbst zusammenstellen. In Deutschland wird es hingegen fertige Modelle geben, sofern das Mini 5102 hierzulande angeboten wird. In den USA soll das HP Mini 5102 noch im Januar 2010 ausgeliefert werden. Die günstigste Konfiguration soll knapp 400 US-Dollar kosten.HP Deutschland war aufgrund des Feiertages während der Produktvorstellung nicht erreichbar. Deutsche Preise werden nachgereicht, sobald sie bekannt sind.Dabei zeigte der ShowWX im lichtdurchfluteten Ballsaal des Venetian-Hotels bei Diagonalen bis etwa 14 Zoll auch helle Bilder. Entfernte man das Gerät weiter von der Leinwand, sank die Helligkeit jedoch schnell - ab etwa 20 Zoll wurde das Bild schon schwer erkennbar. In einem abgedunkelten Raum soll die Helligkeit, die nur umgerechnet einem Lichtstrom von 10 Lumen entsprechen soll, aber für 100 Zoll ausreichen. Bei diesen Diagonalen dürfte dann aber die geringe Auflösung von 848 x 480 Pixeln sehr deutlich auffallen. Das Licht des ShowWX kommt aus drei Laserdioden in den Farben Rot, Grün und Blau. Es wird von einem einzigen Spiegel - entfernt ähnlich der DLP-Technik - zum Erzeugen der Bilder genutzt. Anders als LCDs oder Plasmadisplays malt ein Laserprojektor seine Bilder zeilenweise, wie es etwa ein Röhrenbildschirm tut. Der Spiegel des ShowWX bewegt sich 30 Millionen Mal in der Sekunde, schnellere Spiegel sind laut Microvision bereits in der Entwicklung, sie sind eine Voraussetzung für höhere Auflösungen.

Da das Unternehmen am liebsten nur seine Engine an Gerätehersteller verkaufen will, ist es beim Vertrieb des bisherigen Endprodukts, eben dem ShowWX, recht vorsichtig, um sich selbst nicht zu sehr zu verzetteln. Daher gibt es das Gerät bisher nur in Spanien und Australien über dortige Distributoren im Direktvertrieb. Diese Anbieter bestimmen auch den Preis, die Empfehlung dafür liegt bei umgerechnet 500 US-Dollar.Google hat das Android-Smartphone Nexus One offiziell vorgestellt. Es arbeitet mit Android 2.1, besitzt einen AMOLED-Touchscreen, einen 1-GHz-Prozessor und eine 5-Megapixel-Kamera mit Autofokus. Als weitere Besonderheit wird WLAN-n unterstützt und es gibt Funktionen zur Sprachbedienung. Der AMOLED-Touchscreen im Nexus One bietet eine Bildschirmdiagonale von 3,7 Zoll und liefert eine Auflösung von 800 x 480 Pixeln. Zur Farbtiefe machte Google keine Angaben. Softwareseitig wird Multitouch nicht unterstützt, aber das Mobiltelefon soll nach ersten Testberichten multitouchtauglich sein. Weshalb Google keine Multitouch-Funktionen in die Software integriert hat, ist nicht bekannt.

Das Gerät besitzt keine Hardwaretastatur und nutzt vier Sensortasten mit den üblichen Android-Belegungen für zurück, Menü, Home und Suche. Unterhalb der Sensortasten befindet sich ein Scrollball, wie es für Android-Geräte ebenfalls recht typisch ist. Der Scrollball unterstützt verschiedene Farben, um sich auf Termine oder Erinnerungen hinweisen zu lassen. Für Foto- und Videoaufnahmen gibt es eine 5-Megapixel-Kamera mit Autofokus, 2fachem Digitalzoom und LED-Licht. Das Gerät kommt auf Maße von 119 x 59,8 x 11,5 mm.Intern steht ein Speicher von 512 MByte bereit, weitere Daten lassen sich auf einer Micro-SD-Card ablegen. Das Nexus One wird gleich mit einer 4-GByte-Karte ausgeliefert. Die Speicherkarte lässt sich unpraktischerweise nur nach Entnahme des Akkus tauschen, Speicherkarten werden bis zu einer Kapazität von 32 GByte unterstützt. Google hat sich beim Nexus One für Qualcomms Snapdragon-Prozessor mit einer Taktrate von 1 GHz entschieden, so dass das Gerät zügig reagieren sollte, zumal die Android-Plattform allgemein durch kurze Reaktionszeiten zu überzeugen weiß.

Wer Eingaben und Befehle nicht über die Bildschirmtastatur vornehmen will, kann auch eine integrierte Sprachsteuerung verwenden, die systemweit funktionieren soll und in allen Eingabefeldern zur Verfügung steht. Zudem wird das Gerät mit zehn animierten Hintergrundbildern versehen, die sich in die Startbildschirme integrieren lassen. Im Nexus One kommt Android 2.1 zum Einsatz, das nun als auffällige Änderung fünf statt bisher drei Startbildschirme besitzt und neue Widgets erhalten hat. Bislang wurde Android 2.1 nicht offiziell angekündigt, so dass nicht bekannt ist, welche weiteren Neuerungen es bringt. Im Nexus One kommt eine Bildanzeigesoftware zum Einsatz, die Fotos nach Uhrzeit, Datum oder Aufnahmeort sortiert.Das AL Notebook Batterie Tool von Akkuline zeigt auf Windows-Notebooks zahlreiche elektrische Daten des Akkus an und kann die Lade- und Entladeverläufe des Stromspeichers in einer Logdatei speichern und grafisch auswerten. Auch die Kosten für den Akkubetrieb kann das kostenlose Tool aufzeichnen. Mit dem AL Notebook Batterie Tool kann der Nutzer in der History-Funktion erkennen, wie viel Energie in Wattstunden in das Notebook fließt, um den Akku aufzuladen. Wird das Programm dauerhaft betrieben, kann der Anwender im Programm sehen, was ihn der Akkubetrieb kostete. Der Strompreis kann manuell an den eigenen Tarif angepasst werden.

Wer will, kann auch die Kosten für den Netzbetrieb ermitteln, wobei sich das Programm auf den durchschnittlichen Entladestrom bezieht, denn den wirklichen Energiebedarf wertet Windows nicht aus.Das Akkuprogramm liest die im Chip des Stromspeichers hinterlegten technischen Daten (Nennangaben) aus und zeigt sie übersichtlich an. Diese Informationen sind allerdings nicht in allen Notebookakkus vorhanden. Zudem kann das Programm die momentane Spannung, die Kapazität, die Energie und die Leistung sowie die Entladezeit auswerten.Das Batterie Tool zeichnet die Betriebszeit des Notebooks im Akku- und Netzteilbetrieb auf und wertet sie prozentual und in Zeiteinheiten aus. In einem Diagramm werden die Spannung und der Lade- beziehungsweise Entladestrom im Zeitverlauf dargestellt. Durchschnittswerte für die Spannung, Kapazität, Energie und Entladestrom runden das Zahlenwerk zusammen mit Angaben zur prognostizierten Restlaufzeit und zum Füllstand ab.Das Akkuline Batterie Tool ist kostenlos und läuft unter Windows 2000, XP, Vista und Windows 7.

Das Nexus One unterstützt als UMTS-Gerät HSDPA mit bis zu 7,2 MBit/s sowie alle vier GSM-Netze und unterstützt als Besonderheit auch den neuen WLAN-n-Standard, also neben 802.11 b/g auch n. Bluetooth mit Unterstützung für das A2DP-Protokoll ist ebenfalls vorhanden und das Mobiltelefon besitzt einen GPS-Empfänger, eine 3,5-mm-Kopfhörerbuchse sowie einen Micro-USB-Anschluss. Auf der Rückseite besitzt das Gerät Platz, um eine Gravur aus zwei Zeilen Text unterzubringen.Mit Akku wiegt das Mobiltelefon 130 Gramm, der 1.400-mAh-Akku soll im UMTS-Netz eine Sprechzeit von bis zu 7 Stunden bieten, im GSM-Betrieb werden 10 Stunden Gesprächszeit versprochen. Im Bereitschaftsmodus muss der Akku nach rund 12 Tagen wieder geladen werden. Bei kontinuierlicher Internetnutzung via UMTS ist der Akku nach 5 Stunden leer, über WLAN verlängert sich die Internetnutzungsdauer auf 6,5 Stunden.Google bietet das Nexus One ab sofort über die Webseite www.google.com/phone an. Ob es das Gerät auch im stationären Handel geben wird, ist nicht bekannt. Für den Einkauf werden ein Google-Konto sowie ein Google-Checkout-Konto benötigt. Bei der Bestellung kann eine Gravur für die Rückseite gewählt werden.

Zunächst wird es das Smartphone nur in den USA wahlweise ohne Vertrag für 530 US-Dollar oder subventioniert mit einem Mobilfunkvertrag von T-Mobile für 180 US-Dollar geben. Vodafone will bei dem Projekt auch mitmachen und das Nexus One im Frühjahr 2010 anbieten. Google plant, über den eigenen Onlineshop weitere Android-Smartphones zu verkaufen.Kosten und Reichweite - das sind die beiden wichtigsten Probleme von Akkus für Elektroautos. Das britische Unternehmen Qinetiq hat eine Technik entwickelt, die Akkus günstiger und leistungsfähiger macht. Das britische Forschungs- und Rüstungsunternehmen Qinetiq hat eine neue Technik für Lithium-Ionen-Akkus entwickelt, die es ermöglicht, günstigere und leistungsfähigere Akkus herzustellen. Die Akkus sind in erster Linie für Hybridfahrzeuge, aber auch für Elektroautos gedacht.

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Laptop Akku HP Compaq 360482-001

In beiden Notebookmodellen verbaut Sony 4 GByte (maximal 8 GByte) Arbeitsspeicher und installiert Windows 7 in der 64-Bit-Version. Das Vaio Y setzt auf die Home-Version und das Vaio S nutzt die Professional-Variante.Beide Notebooks können mit einer Dockingstation verbunden werden, die allerdings 200 Euro zusätzlich kostet.Das Vaio S und Vaio Y wird es im Handel laut Sony ab Mitte Januar 2010 geben. Das Vaio Y kostet knapp 800 Euro und das Vaio S gibt es für 1.200 Euro. Im Laufe des Februars 2010 sollen vom Vaio S noch zwei günstigere Modelle ausgeliefert werden, die ab 900 Euro zu haben sind.Motorola hat mit dem Backflip ein Android-Smartphone mit ungewöhnlichen Eigenschaften vorgestellt. Die integrierte Minitastatur befindet sich auf der Gehäuserückseite, nach dem Aufklappen des Handys wandert die Touch-Tastatur unter das Display. Zudem bietet das Mobiltelefon ein Touchpad, das sich auf der Displayrückseite befindet. Wenn das Backflip zusammengeklappt ist, besteht die Rückseite des Mobiltelefons aus vielen Sensortastenfeldern. Erst wenn das Mobiltelefon aufgeklappt wird, erhalten die Sensortasten ihre Funktionen und werden entsprechend beleuchtet. Da es sich hier nur um Sensortasten handelt, ist kein hoher Tippkomfort zu erwarten. Die vierreihige Touch-Tastatur wird in Deutschland vermutlich mit einem QWERTZ-Layout auf den Markt kommen. In das Tastenlayout wurden die üblichen Android-Tasten integriert.

Für die Anzeige kommt ein TFT-Touchscreen mit einer Bilddiagonale von 3,1 Zoll zum Einsatz. Bei einer Auflösung von 320 x 480 Pixeln werden bis zu 262.144 Farben dargestellt. Wird das Mobiltelefon hochkant gehalten, befinden sich unterhalb des Displays die typischen Android-Knöpfe als Sensortasten. Allerdings wurde der Suchenknopf eingespart, den es etwa beim Motorola Milestone noch gab.Als weitere Besonderheit bietet das Backflip einen sogenannten Backtrack. Dabei handelt es sich um ein Touchpad, das auf der Rückseite des Displays angebracht ist. Damit lässt sich das Gerät steuern, ohne immer auf den Touchscreen tippen zu müssen. Damit sollen die sonst gebräuchlichen 5-Wege-Navigationstasten oder Scrollbälle ersetzt werden.Kodak hat mit dem Playsport eine Einfachvideokamera für raue Einsätze vorgestellt. Das neue Gerät filmt mit voller HD-Auflösung in 1080p und kann bis zu 3 Meter tief tauchen, ist gegen Staub und Schmutz geschützt und lässt sich sogar an Helmen befestigen. Die Kodak Playsport nimmt neben Videos (1.080p/30 Bilder pro Sekunde) auch Standbilder mit 5 Megapixeln und einem Seitenverhältnis von 16:9 auf. Die Aufnahmekontrolle erfolgt über ein kleines LCD mit 2 Zoll großer Diagonale.

Die Aufnahmen werden auf eingesteckte SD-(HC-)Karten gespeichert und können über die eingebaute Kamerasoftware bei Anbindung an einen PC über USB zu Youtube und Facebook exportiert und über Twitter bekanntgemacht werden. Die Software ist außerdem für einfache Videoschnitte und den Mailversand zuständig.Über das mitgelieferte HDMI-Kabel kann der Benutzer die Kodak Playsport an den Fernseher oder Projektor anschließen. Die Kamera besitzt ein Fixfokus-Objektiv. Die Bildstabilisierung wird rein elektronisch vorgenommen.Die Stromversorgung erfolgt über einen Lithium-Ionen-Akku, der in der Kamera geladen wird. Die Maße und das Gewicht der Playsport wurden noch nicht mitgeteilt. In Deutschland soll die Playsport von Kodak ab März 2010 für rund 150 Euro auf den Markt kommen.Nikon hat zahlreiche Firmwareaktualisierungen für seine obere Kameraklasse veröffentlicht, darunter für die D300s, D700, D3x und D3. Die D700 und die D3 können danach über ein angeschlossenes GPS-Gerät die Kamerauhrzeit mit dem GPS abgleichen. Außerdem verarbeiten die Spiegelreflexkameras nach dem Update Speicherkarten mit 64 GByte. Bei der D300s werden durch das Update Fehler mit dem Akkugriff beseitigt. Der Multifunktionskameragriff MB-D10 zeigte gelegentlich trotz voll geladener AA-Batterien oder Akkus an, dass diese leer seien und schaltete auf die kamerainternen Akkus um. Zudem beseitigte Nikon Kompabilitätsprobleme mit einigen Speicherkarten.

Für die D3 und die D700 hat Nikon auch Probleme mit dem automatischen Weißabgleich sowie der Rauschreduktion bei Langzeitbelichtungen beseitigt. Fotografen können bei der D3 nun die Zeitspanne beeinflussen, die die Kamera wartet, bis der Autofokus auf plötzliche Entfernungsänderungen zum Motiv reagiert. Bei der D3x kommt lediglich die Unterstützung für 64 GByte große Speicherkarten dazu.Die Firmwareupdates müssen bei vollem Akku eingespielt werden, da ein plötzlicher Stromausfall die Kamera zum Servicefall werden lässt. Die genaue Updateanleitung hat Nikon auf den Kamera-Supportseiten zusammen mit allen Detailänderungen veröffentlicht. Auf Wunsch übernimmt auch der Nikon-Händler die Aktualisierung der Kamerafirmware.Wie auch das Motorola-Modell Dext nutzt Backflip Motoblur. Die von Motorola entwickelte Software fasst Kommunikation per E-Mail und aus sozialen Netzwerken zusammen. Nutzer werden so über neue Kontakte, Fotos und Statusupdates aus Facebook, Twitter, Myspace, Google Mail sowie über berufliche und private E-Mails direkt auf dem Startbildschirm informiert.

Die integrierte 5-Megapixel-Kamera besitzt einen Autofokus und ein LED-Licht zur Aufhellung. Die Kamera kann nur für Fotoaufnahmen verwendet werden, Videoaufnahmen werden laut Herstellerangaben nicht direkt unterstützt. Zum internen Speicher machte Motorola keine Angaben, das Gerät wird aber mit einer Micro-SD-Card ausgeliefert, die eine Kapazität von 2 GByte hat. Der im Mobiltelefon enthaltene Steckplatz unterstützt Speicherkarten mit bis zu 32 GByte.Das UMTS-Mobiltelefon unterstützt alle vier GSM-Netze, GPRS, EDGE sowie HSDPA mit einer Datenrate von bis zu 7,2 MBit/s. Zudem sind WLAN 802.11b/g sowie Bluetooth 2.0 mit Unterstützung des A2DP-Profils vorhanden. Im 53 x 108 x 15,3 mm großen Smartphone befindet sich außerdem ein GPS-Empfänger und eine 3,5-mm-Klinkenbuchse ist vorhanden. Als Betriebssystem kommt im Backflip noch Android 1.5 zum Einsatz, ein Upgrade auf Android 2.0 soll aber nachgereicht werden. Mit dem 1.400-mAh-Akku wiegt das Mobiltelefon 133 Gramm. Zu den Akkulaufzeiten machte Motorola nur sehr lückenhafte Angaben. So wird eine maximale Sprechzeit von 6 Stunden versprochen, aber es ist unklar, ob dies im UMTS- oder GSM-Netz gilt. Im Bereitschaftsmodus muss der Akku spätestens nach 13 Tagen aufgeladen werden.

Motorola will das Backflip noch zu Beginn des ersten Quartals 2010 auf den Markt bringen. Einen Preis wollte der Hersteller jedoch nicht verraten.Canon hat vier neue Einsteigerdigitalkameras vorgestellt, die im Niedrigpreissektor angesiedelt sind und die Kundschaft durch ihre Automatikfunktionen und ein attraktives Äußeres ansprechen sollen. Die Nachfolger der Powershot A480 heißen Canon Powershot A490 und A495. Ihre Auflösung liegt bei 10 Megapixeln (1/2,3 Zoll großes CCD) und ein optisches 3,3fach-Zoom deckt den Brennweitenbereich von 37 bis 122 mm (Kleinbild) ab. Besonders lichtstark sind sie angesichts von Anfangsblenden von F3,0 und F5,8 jedoch nicht. Die Lichtempfindlichkeit reicht von ISO 80 bis 1.600. Einen optischen Sucher gibt es nicht, dafür ein 2,5 Zoll großes Display mit lediglich 115.000 Bildpunkten. Beide Kameras werden mit zwei AA-Zellen betrieben und können mit SDHC- und SDXC-Karten bestückt werden.

Die Unterschiede zwischen der Powershot A490 und A495 sind subtil. Das Modell A495 besitzt anstelle von fünf gleich neun Autofokuspunkte und einen Gesichtserkennungsselbstauslöser. Der löst erst aus, wenn nach dem Scharfstellen eine zusätzliche Person im Bild zu sehen ist. So kann der Fotograf noch schnell vor die Kamera huschen, um mit aufs Gruppenbild zu gelangen. Außerdem sind in der A495 weitere Motivprogramme enthalten. Die A490 soll 110 Euro kosten, die A495 140 Euro.Darüber hinaus stellte Canon die etwas teureren Modelle Powershot A3000 IS und A3100 IS vor. Die A3100 kommt auf 12 Megapixel und bei der A3000 sind es 10 Megapixel. Beide Kameras setzen CCD-Sensoren mit 1/2,3 Zoll ein.Das 4fach-Zoom reicht von 35 bis 140 mm (KB) bei F2,7 und 5,6. Das mechanisch stabilisierte Zoomobjektiv der Kameras soll kleine Verwackler ausgleichen und insgesamt längere Belichtungszeiten bei niedrigeren ISO-Werten ermöglichen. Die Lichtempfindlichkeit der Kameras reicht von ISO 80 bis 1.600.

Ihr 2,7 Zoll großes Display kommt auf eine Auflösung von 230.000 Pixeln. Canons Powershot A3100 IS und A3000 IS verarbeiten zahlreiche Kartentypen wie SD, SDHC, SDXC, MMC, MMCplus und HC MMCplus. Filmen können sie maximal in VGA-Auflösung.Die Gehäuse messen einheitlich 97 x 58 x 28 mm und wiegen ohne Lithium-Ionen-Akku 125 Gramm. Die Powershot A3100 IS soll rund 190 Euro kosten, die Powershot A3000 IS mit weniger Auflösung hingegen 160 Euro. Beide sollen wie auch die A490 und die A495 ab Februar 2010 im Handel erhältlich sein.Asus hat auf der CES zwei neue 10-Zoll-Netbook-Serien vorgestellt, die auf die Pine-Trail-Plattform setzen. Der Eee PC Seashell 1008P ist ein schickes und leichtes Netbook und der Eee PC 1005P ist mit dem entspiegelten Display eher für den Alltag geeignet und außerdem günstiger. Die neuen Eee PCs von Asus sind 10-Zoll-Netbooks, deren LED-LC-Displays eine Auflösung von 1.024 x 600 Pixeln bieten. In ihnen steckt Intels Atom N450 (1,66 GHz) als Bestandteil der Pine-Trail-Plattform. Der Eee PC 1008P ist vor allem für Menschen gedacht, die Wert auf Design legen. Ein weiteres Alleinstellungsmerkmal ist der bei Netbooks ungewöhnliche Mini-Displayport und der beiliegende VGA-Adapter.

Die Modelle 1005P und 1005PE setzen hingegen auf einen VGA-Ausgang. Das 1005PE ist technisch näher am 1008P, bietet also 802.11b/g/n-WLAN und eine 250-GByte-Festplatte. Die Festplatte des 1005P bietet nur 160 GByte Speicher, und 802.11n versteht das 1005P-Netbook auch nicht.Die weitere Ausstattung ist weitgehend identisch. Die Windows 7 Starter Edition legt die Arbeitsspeicherausstattung von 1 GByte fest, es gibt einen Fast-Ethernet-Anschluss, einen Kartenleser (MMC, SD, SDHC) und eine integrierte Webcam. Unterschiede gibt es aber bei den USB-Anschlüssen. Das 1008P hat nur zwei davon, während das 1005P(E) drei besitzt.Angaben zu den Akkulaufzeiten macht Asus nur beim 1008P. Das 1.270 Gramm schwere 1005P(E) bietet aber einen etwas größeren Akku mit 4.400 mAh. Beim 1.100 Gramm wiegenden 1008P liefert Asus zwei 3-Zellen-Akkus mit je 1.925 mAh mit. Zusammen sollen diese 12 Stunden Laufzeit ermöglichen. Vorausgesetzt, dass die Spannung bei beiden Netbooks identisch ist, sollte das 1005P(E) etwas länger als das 1008P durchhalten. Außerdem muss der Anwender hier nicht den Akku wechseln.

Asus' Eee PC 1005P(E) mit dem entspiegelten Display soll ab sofort für 279 und 299 Euro im Handel verfügbar sein. Der Seashell 1008P wird erst Mitte Januar 2010 im Handel sein und kostet mit spiegelndem Display 379 Euro.Von HP gibt es zwei neue Notebooks: Der Touchsmart tm2 ist ein Tablet-PC mit Multitouch und der Nachfolger des tx2. Das HP Mini 5102 ist ein Netbook für Geschäftskunden mit vielen Optionen, darunter ein Touchscreen und ein Mobilfunkmodem. Auf der CES in Las Vegas hat Hewlett-Packard einen neuen Convertible-Tablet-PC sowie ein Netbook für Geschäftskunden vorgestellt. Der HP Touchsmart tm2 ist ein Tablet-PC, dessen Display sich drehen lässt. Er ist also sowohl als Notebook als auch als Slate-PC einsetzbar. Das tm2 tritt die Nachfolge des günstigen Touchsmart tx2 an. Es handelt sich hierbei um einen kapazitiv arbeitenden Multitouch-Tablet-PC für Privatkunden. Auch eine Stiftbedienung ist vorgesehen.

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May 05, 2017

Batteria Acer Aspire One D250-1Br

La nuova architettura adottata nella scheda Radeon HD 7970 integra 2.048 stream processors, suddivisi in 32 Compute Unit ciascuna quindi dotata di 64 stream processors. L'adozione di tecnologia produttiva a 28 nanometri lascia spazio a frequenze di clock molto elevate: di default questa scheda opera a 925 MHz per la GPU, valore che potrà venir incrementato ufficialmente dai partner di AMD attraverso versioni overcloccate di serie. Segnaliamo come l'utilizzo di una nuova architettura abbia avuto impatti non di poco conto sul numero complessivo di transistor: AMD indica nella propria documentazione come ne siano integrati 4,312 miliardi nel complesso.Dal versante memoria troviamo una importante novità: il passaggio ad un bus da 384bit di ampiezza, con moduli GDDR5 che operano alla frequenza di clock di ben 5,5 GHz per una bandwidth massima risultante pari a 264 Gbytes al secondo. Si tratta di un valore record prendendo quale riferimento le schede video a singola GPU, non lontano dai poco più di 300 Gbytes al secondo delle soluzioni AMD e NVIDIA basate su design a doppia GPU.

A completare le caratteristiche tecniche base di questa scheda troviamo connettori di alimentazione a 6 e a 8 pin, al pari quindi delle schede top di gamma a singola GPU sia AMD che NVIDIA; il sistema di raffreddamento è del tipo a due slot di ingombro, mentre il pannello delle connessioni prevede connettori DVI e HDMI affiancati da due mini Display Port.Tahiti è il nome in codice utilizzato per indicare la prima GPU della famiglia Southern Island, ma non l'unica. Questo chip verrà utilizzato per le proposte della famiglia Radeon HD 7900, seguito dai chip Pitcairn e Cape Verde destinati a segmenti di fascia più bassa benché sempre basati su architettura Southern Island. Pitcairn sarà utilizzato per le schede della famiglia Radeon HD 7800 mentre Cape Verde verrà abbinato alle proposte Radeon HD 7700. A quando il debutto di queste soluzioni? Nel corso della prima metà dell'anno 2012.Il Mobile World Congress di Barcellona, tenutosi lo scorso febbraio, era stata l'occasione per una serie di produttori per mostrare al pubblico le soluzioni che avrebbero caratterizzato il proprio portafoglio prodotti nel corso di questo 2011. Tra questi produttori troviamo anche, ovviamente, l'allora ancora integra joint venture Sony Ericsson che, pur non aderendo al filone del momento che vedeva al centro dell'attenzione i terminali dual-core, offrì all'occhio critico del pubblico delle soluzioni discrete.

Tra queste, quella sicuramente più attesa, era senza ombra di dubbio Xperia Play, il primo smartphone PlayStation certified, il cui successo non di è rilevato tuttavia minimamente proporzionato alla trepidanza del pubblico per il suo arrivo. Xperia Play che, stando al prezzo, sarebbe dovuto essere così il nuovo top di gamma tra gli smartphone Android del colosso nippo-svedese, nonostante una scheda tecnica con caratteristiche leggermente inferiori a quelle a disposizione di una delle altre soluzioni annunciate, ovvero Xperia Arc.Il parziale fallimento del progetto Xperia Play, determinato dallo scarso successo ottenuto sul piano delle vendite, ha così trasportato l'attenzione e i favori di pubblico e critica proprio verso Arc, che, al contrario, si è dimostrato una soluzione molto valida, che abbina una discreta eleganza e un aspetto sicuramente gradevole a prestazioni che non fanno rimpiangere eccessivamente la concorrenza.Xperia Arc che, dato il successo, è stato riproposto qualche mese più tardi con una scheda tecnica aggiornata alla voce processore e un nome che introduce anche nella gamma Sony Ericsson la famigerata lettera S. Parliamo quindi ovviamente di Sony Ericsson Xperia Arc S, oggetto della recensione odierna.

Sony Alpha A700 è entrata nel cuore di molti appassionati: è stata la reflex che per prima ha fatto fare a Sony il salto di qualità, facendola accedere al segmento delle DSLR prosumer, settore fortemente presidiato dai colossi Canon e Nikon, con Pentax e Olympus impegnati a spartirsi qualche briciola. In seguito Sony è sbarcata anche nel mondo delle reflex full frame, con Alpha A900 e A850, ma Alpha A700 rimane uno dei best seller della casa e sicuramente uno dei prodotti con il gradimento più alto da parte degli appassionati dei prodotti del produttore nipponico.In questi anni le voci di un modello erede di A700 si sono presentate ad ondate, ma finalmente a fine agosto Sony ha mostrato Alpha A77, che raccoglie l'eredità di A700, introducendo però un coraggioso cambio di rotta: Sony Alpha A77, infatti, non è una reflex. Dopo aver fatto i primi esperimenti di mercato con Alpha A33 e A55 e aver consolidato il progetto con Alpha A35, infatti, Sony ha portato la sua tecnologia Single Lens Translucent anche nel mondo dei prodotti prosumer. Si tratta di una tecnologia che sostituisce allo specchio ribaltabile reflex un elemento fisso in grado di lasciar passare gran parte della luce, indirizzata verso il sensore, e rifletterne una parte verso il modulo autofocus a rilevazione di fase. In questo modo i tecnici Sony hanno cercato di unire i vantaggi delle reflex (sistema autofocus a rilevazione di fase, più veloce e preciso di quello basato sul contrasto) con quelli delle mirrorless, con in più la possibilità di avere il modulo autofocus sempre attivo e non reso 'cieco' temporaneamente dal ribaltamento dello specchio durante lo scatto.

Si tratta di una mossa coraggiosa, che ha attirato a Sony parecchie critiche, ma che dall'altro lato apre interessanti possibilità, come ad esempio l'utilizzo dell'autofocus a rilevazione di fase in modalità continua durante le raffiche o la ripresa di video. Dopo aver visto i primissimi esemplari, ancora non definitivi, all'IFA di Berlino, abbiamo passato qualche giorno in compagnia di una Sony Alpha A77 (purtroppo con il kit con ottica 18-55mm e non il nuovo 16-80mm F3.5-4.5 ZA compagno designato della nuova SLT): ecco le nostre prime impressioni, stiamo preparando per le prossime settimane anche un confronto in laboratorio con alcuni dei principali concorrenti.Ultrabook è un termine molto ricorrente nell'ambito della tecnologia, venuto in auge in tempi recenti con uno scopo ben preciso: identificare una categoria particolare di notebook caratterizzata da un design accattivante, peso e dimensioni ridotte, il tutto accomunato da un prezzo non eccessivamente elevato.

Si tratta di parametri un po' generici e i più attenti potranno far notare che qualcosa del genere esiste già, da tempo; il riferimento non va solo ai MacBook Air di Apple, ma a tutta una serie di PC portatili che, prezzo a parte, da sempre vanno ad occupare la fascia alta di listino. La tecnologia però evolve, e con essa si vanno a creare degli scenari di mercato che inducono a scelte differenti rispetto al passato, alla ricerca di qualcosa che possa incontrare nel miglior modo possibile le richieste della clientela.Un esempio di queste dinamiche viene dai netbook: sebbene in calo, questo vero e proprio fenomeno di mercato ha tenuto testa a ben più blasonati prodotti per circa 3 anni, entrando nelle case di svariati milioni di persone con un prodotto che sulle prime non aveva convinto. Oggi è il momento dei tablet PC, ultimo oggetto del desiderio dell'appassionato di tecnologia, che sceglie questa tipologia di prodotto sia per le novità legate alla gestione full-touch, sia per l'aria nuova che porta nel panorama informatico.Conseguenza diretta di questo nuovo mood è un mercato dei PC portatili in difficoltà, complice anche la crisi. Buona parte della clientela sceglie di tenersi il "vecchio" notebook, che fa ancora bene il proprio dovere, spendendo in prodotti tecnologici che possano fornire qualcosa di diverso.

Con gli Ultrabook, che ricordiamo essere un marchio registrato da Intel e per il quale sono stati investiti 300 milioni di Dollari USA, si cerca di rifare il look ai PC portatili tradizionali, al fine di riportare appeal verso il buon vecchio notebook, in una variante più moderna e trasportabile, senza scendere a compromessi in fatto di prestazioni.NVIDIA mira al cuore del mercato mobile. I dati di vendita parlano chiaro: se da una parte si osserva una graduale ma costante diminuzione nelle vendite di sistemi desktop e notebook, dall'altra smartphone e tablet sembrano inarrestabili nella loro ascesa, andando a costituire eccezione e traino di un mercato generalmente in crisi. La sempre maggiore diffusione di soluzioni Android, presenti in ogni fascia di prezzo, ha permesso di consolidare questa tendenza, mettendo nelle condizioni chiunque di possedere uno smartphone.Non più un prodotto di elite, quindi, ma quasi una commodity: più di un miliardo di smartphone sono attualmente nelle tasche della popolazione mondiale, senza contare i tablet che ne sono una derivazione con schermo più grande e privi di funzionalità telefoniche. Spostando il discorso sul puro hardware, risulta ben chiaro come i maggiori player del settore abbiano il sorriso fino alle orecchie e da un bel po': ARM, Qualcomm e Imagination Technologies hanno prodotti che sono praticamente presenti in ogni dispositivo, lasciando ai big dell'informatica tradizionale poco più che le briciole, riferendoci al settore mobile.

Intel parte solo ora, in maniera seria e con partner di peso, a fare il proprio ingresso nel settore smartphone e tablet; NVIDIA, che si spartisce il mercato delle schede video discrete in ambito PC con AMD, vanta da tempo le proprie soluzioni Tegra, ma sicuramente il market share è lontano da quanto l'azienda si aspettava.Affrontare la realtà con concretezza e pragmatismo impone una riflessione seria sul come stare in un mercato che sfugge, dove i grandi nomi in fatto di hardware sono ARM, Qualcomm e Imagination Technologies, che fornisce le proprie licenze per l'integrazione dei propri chip grafici PowerVR in tutti i best seller del mercato, iPhone compreso. Dal punto di vista di NVIDIA la strada percorsa fino ad oggi è stata quella di proporre una piattaforma fatta e finita, ovvero Tegra nelle varie incarnazioni, proponendola ai potenziali clienti.

  1. https://www.wireclub.com/users/retrouve3/blog
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Laptop Akku HP EliteBook 8560p

Jenseits dieser beiden Änderungen soll das X6 16 GByte dem großen Bruder gleichen. Es besitzt einen 3,2 Zoll großen Touchscreen, der bei einer Auflösung von 640 x 360 Pixeln bis zu 16 Millionen Farben darstellt. Alle Eingaben werden über den Bildschirm gemacht, eine Hardwaretastatur gibt es nicht. Als Bedienoberfläche kommt S60 in der 5th Edition zum Einsatz und über Widgets lässt sich der Startbildschirm anpassen. Für Video- und Fotoaufnahmen ist eine 5-Megapixel-Kamera mit Autofokus und LED-Licht integriert.Für Ortungsfunktionen ist ein GPS-Empfänger enthalten und das mittlerweile kostenlose Ovi Maps ist als Navigationslösung vorinstalliert. Das UMTS-Mobiltelefon unterstützt alle vier GSM-Netze, GPRS, EDGE sowie HSDPA. Zudem ist WLAN nach 802.11b/g sowie Bluetooth 2.0 integriert. Eine 3,5-mm-Klinkenbuchse ist vorhanden, um handelsübliche Kopfhörer an dem Gerät zu betreiben. Das Mobiltelefon misst 111 x 51 x 13,8 mm und wiegt 122 Gramm.Nach Angaben von Nokia erreicht das X6 16 GByte aber eine bessere Akkuleistung als das X6. Im UMTS-Betrieb kann mit einer Akkuladung nun 6 Stunden telefoniert werden, während es bei GSM-Nutzung 11,5 Stunden sind. Im Bereitschaftsmodus muss der Akku nach rund 17 Tagen aufgeladen werden. Ohne eingeschaltete Handyfunktion soll auch das X6 16 GByte bis zu 35 Stunden Musik abspielen können.

Nokia will das X6 mit 16 GByte noch im ersten Quartal 2010 auf den Markt bringen. Ohne Mobilfunkvertrag wird das Mobiltelefon dann 390 Euro kosten.Mit dem Modell Eee PC 1201T liefert Asus seinen ersten Eee PC mit einer CPU von AMD aus. Im Gegensatz zum Einerlei der Atom-Netbooks ist das Gerät bei vergleichbarem Preis gut ausgestattet, durch großen Akku und Bildschirm aber nicht besonders leicht. Der Eee PC 1201T steckt im selben Chassis wie das mit Dual-Core-Atom 330 und Ion-Chipsatz versehene Modell 1201N, das inzwischen unter anderem T-Mobile in Deutschland anbietet. Der 1201N hat eine Preisempfehlung von 449 Euro, T-Mobile bietet ihn bereits für 429 Euro an. Für das Modell 1201T sieht Asus einen Preis von 399 Euro vor, den die Händler wie üblich bald unterbieten werden.

Das neue Gerät, das Asus ausdrücklich als "Netbook" bezeichnet, wird von AMDs Neo MV-40 mit 1,6 GHz angetrieben, den Golem.de in ähnlicher Konfiguration in einem HP-Netbook bereits testen konnte. Er ist 20 bis 30 Prozent schneller als die Atoms N270/280, aber nicht ganz so sparsam. Dafür hat Asus den Prozessor aber mit AMDs Chipsatz 780MN gekoppelt, der im Gegensatz zu Intels aktuellen Lösungen auch einen HDMI-Port bietet. Sonst beherrscht das bisher nur Nvidias Ion.Neben HDMI ist auch ein VGA-Port verbaut, die Grafik steckt im Chipsatz und wird von AMD auch als Radeon 3200 bezeichnet. Sie ist gerade eben schnell genug, um mit passender Software wie PowerDVD Blu-ray-Codecs mit geringer CPU-Last abzuarbeiten. Zwar beherrscht der Grafikkern DirectX-10, seine 40 Shadereinheiten reichen aber nur für ältere Spiele bei reduzierten Details.Das Display des 1201T misst 12,1 Zoll in der Diagonale und zeigt 1.366 x 768 Pixel. Das reicht im Gegensatz zu den verbreiteten 1.024 x 600 Pixeln bei 10-Zoll-Netbooks für die meisten Webseiten ohne allzu viel Scrollen. Der Bildschirm spiegelt jedoch.Asus installiert nicht die Windows-Version Home Starter, die es für Netbooks mit reduzierter Ausstattung von Microsoft zum Sonderpreis gibt, sondern Home Premium. Daher kann der Netbook-Hersteller bei der Hardware etwas zulegen: 2 GByte DDR2-Speicher und eine Festplatte mit 250 GByte Größe sind geboten. Ein optisches Laufwerk besitzt der Eee PC 1201T nicht.

Der Ethernetport arbeitet mit maximal 100 MBit/s, das WLAN aber nach 802.11b/g/n mit bis zu 300 MBit/s. Erweitert werden kann das Gerät über drei USB-2.0-Ports. Die Tastatur ist im modernen "Chiclet-Design" gehalten, die Tasten sind also fast völlig flach und leicht voneinander abgesetzt.Da der Neo MV-40 nicht zu den sparsamsten Netbook-Prozessoren gehört, liefert Asus einen 6-Zellen-Akku mit 40 Wattstunden mit, der bis zu 6 Stunden durchhalten soll. Erfahrungsgemäß halbiert sich diese Angabe, wenn CPU und Grafik dauerhaft viel zu tun haben - etwa beim Betrachten von HD-Videos. Der Akku und das Display bedingen eine Größe von 29,6 x 20,8 x 2,7 Zentimetern, das keilförmige Gerät wird hinten bis zu 3,3 Zentimeter dick. Das Gewicht gibt Asus mit 1.380 Gramm an. In Deutschland wird der Rechner in den Farben Schwarz oder Silber angeboten, andere Varianten wie Rot gibt es bisher nur in den internationalen Versionen.

Damit lässt sich etwas anfangen: Das von Shai Agassi gegründete Unternehmen Better Place hat in einer zweiten Finanzierungsrunde 350 Millionen US-Dollar bekommen. Damit will das Unternehmen seine Elektroauto-Projekte vorantreiben. Das Unternehmen Better Place, das Infrastrukturen für Elektroautos aufbaut, hat in einer zweiten Finanzierungsrunde 350 Millionen US-Dollar eingeworben. Das Geld stammt von einem Konsortium aus Investoren unter der Führung der Großbank HSBC. HSBC selbst hat mit 125 Millionen US-Dollar gut ein Drittel der Summe beigetragen. "Wir sind fest davon überzeugt, dass der Paradigmenwechsel von Autos mit Verbrennungsmotor zu Elektrofahrzeugen sowohl der Automobilindustrie als auch den Energieversorgern große Wachstumsperspektiven bietet", begründete Stuart Gulliver, Chef von HSBC Holdings sowie der Abteilung Global Banking and Markets, den Schritt. Die Bank hält nun eine zehnprozentige Beteiligung an Better Place, dessen Wert auf 1,25 Milliarden US-Dollar festgesetzt wurde.Mit dem Geld will Better Place seine Projekte in verschiedenen Ländern vorantreiben. Die Infrastrukturen in Dänemark und Israel sollen wie geplant Ende kommenden Jahres fertig sein. Einige Monate später sollen Infrastrukturen in Australien und Nordamerika in Betrieb gehen.

Erste Feldtests laufen schon oder stehen kurz bevor: In Dänemark wird die Infrastruktur seit Dezember 2009 in der Praxis getestet. In Tokio startet im April ein Projekt mit Elektrotaxis.Das Geschäftsmodell des vor zwei Jahren vom ehemaligen SAP-Manager Shai Agassi gegründeten Unternehmens ähnelt dem eines Mobilfunkanbieters: Der Kunde schließt ein Abonnement für eine bestimmte Kilometerzahl im Monat ab. Der Akku bleibt Eigentum von Better Place. Dafür erhält der Kunde das Auto zu einem vergünstigten Preis. Die Autos mit Wechselakku wird Renault liefern.Pentax hat drei neue Kompaktkameras vorgestellt, darunter mit der Optio I-10 ein Modell, das an eine Spiegelreflexkamera aus den 80er Jahren angelehnt ist. Allerdings ist das Objektiv fest fixiert und einen optischen Sucher gibt es auch nicht. Die Optio I-10 erinnert vom Design her an die Pentax Auto 110 Super von 1982. Zentral über dem 5fach-Zoom-Objektiv wurde der Blitz ins Gehäuse integriert. Die Brennweite reicht von 28 bis 140 mm (KB). Mit Anfangsblenden von F3,5 und F5,9 ist es allerdings nicht besonders lichtstark. Im Inneren sitzt ein 12,1-Megapixel-Sensor mit 1/2,3 Zoll großer Diagonale, der auch Videos mit 720p aufnimmt. Auf der Rückseite befindet sich ein 2,7 Zoll großes Display. Die Lichtempfindlichkeit reicht von ISO 80 bis 6.400.

Der Sensor ist beweglich aufgehängt und gleicht Zitterbewegungen des Fotografen aus. Die Kameraelektronik erkennt bis zu 32 Gesichter im Bild und stellt Belichtung und Schärfe darauf ab. Außerdem ist ein Lächel- und Blinzelerkenungsalgorithmus vorhanden. Das Gehäuse misst 101 x 65 x 28 mm und wiegt ohne Lithium-Ionen-Akku und SD-Karte 132 Gramm. Die Kamera kann über eine separat erhältliche Fernbedienung ausgelöst werden und soll in den USA ab Februar 2010 in Schwarz und Weiß erhältlich sein. Der Preis liegt bei rund 300 US-Dollar.Die Pentax Optio H90 hingegen verfolgt keinen klassischen Designansatz. Die Kompaktkamera besitzt ein 5fach-Zoom mit 28 bis 140 mm Brennweite (F3,5 und 5,9) und einen 12,1-Megapixel-Sensor. Auch die H90 nimmt Videos mit 720p und 30 Bildern pro Sekunde auf. Die mechanische Antiverwackelungstechnik fehlt hingegen. Die Optio H90 misst 95 x 57 x 26 mm und wiegt ohne Lithium-Ionen-Akku und SD-Karte 131 Gramm. Sie soll im Februar 2010 in Orange-Silber, Mattschwarz und Keramikweiß für rund 180 US-Dollar auf den Markt kommen.Die einfachste Kamera der neuen Serie ist die Pentax Optio E90. Für rund 100 US-Dollar erhält der Kunde eine 10-Megapixel-Kamera mit einem 3fach-Zoom (32 bis 96 mm und F2,9 - F5,2) und ein 2,7 Zoll großes Display. Die Stromversorgung erfolgt über zwei AA-Batterien. Bei einem Leergewicht von rund 120 Gramm misst die Kamera 93 x 60 x 28 mm. Die Pentax Optio E90 soll im Februar 2010 erhältlich sein.

Das Palm Pre gibt es bei O2 ab sofort zum Preis von 409 Euro. Noch bis Anfang März 2010 gibt es gratis die induktive Ladestation Touchstone sowie ein passendes Rückcover dazu. Im Vergleich zum bisherigen Preis ergibt das eine Gesamtersparnis von 142 Euro. Zum Marktstart setzte O2 den Preis des Palm Pre auf 481 Euro fest, von nun an wird das WebOS-Smartphone für 72 Euro weniger angeboten, so dass Kunden derzeit 409 Euro zahlen. Beim Kauf des Mobiltelefons gibt es von O2 noch bis zum 1. März 2010 einen Touchstone sowie ein Touchstone-Backcover dazu, die zusammen 70 Euro kosten würden. Ist das Palm Pre mit dem Touchstone-Backcover versehen, braucht das Mobiltelefon nur noch auf das Touchstone gelegt zu werden, um den Akku aufzuladen. Das Anstöpseln des USB-Kabels entfällt. Die Induktionstechnik soll den Akku dabei fast so schnell laden wie wenn das USB-Kabel direkt mit dem Pre verbunden ist.

Palm Pre auf induktiver Ladestation Touchstone Palm Pre auf induktiver Ladestation Touchstone Im Rahmen von My Handy kann das Palm Pre bei O2 mit einer zinslosen Ratenzahlung erworben werden. Zwei Jahre lang zahlt der Kunde dann 15 Euro und einmalig 49 Euro beim Kauf, so dass der Kaufpreis von 409 Euro nicht mit einem Schlag entrichtet werden muss.Nachdem Sony Ericsson gerade einen hohen Verlust bekanntgegeben hat, scheint es fast so, als sei das Unternehmen nicht an einer Änderung interessiert. Das neue Designhandy Xperia Pureness wird es außer im Internet in ganz Deutschland nur in zwei Läden zu kaufen geben. Mit dem Xperia Pureness will Sony Ericsson vor allem designorientierte Kunden ansprechen. Als Besonderheit besitzt das Mobiltelefon einen transparenten Bildschirm. Der monochrome TFT-Bildschirm hat eine Bildschirmdiagonale von 1,8 Zoll, eine Auflösung von 240 x 320 Pixeln und ist kratzfest. Unterhalb des Displays befindet sich eine Handytastatur, deren Ziffern aber erst bei Berührung sichtbar werden. Sony Ericsson will damit erreichen, dass das Gerät weniger nach einem Handy aussieht. Zudem leuchtet der Bildschirm bei eingehenden Anrufen oder Nachrichten auf.

Die technischen Daten des Xperia Pureness enttäuschen in Anbetracht des hohen Preises. Eine Kamera ist nicht vorhanden, auch einen GPS-Empfänger gibt es nicht und WLAN sowie ein Speicherkartensteckplatz fehlen ebenfalls. Intern lassen sich gerade mal 2 GByte an Daten ablegen, das reicht für ein paar Fotos und Musikstücke. Größere Musiksammlungen passen da nicht drauf.Neben dem integrierten Mediaplayer samt TrackID gibt es ein UKW-Radio und für den mobilen Internetbesuch stehen ein nicht näher spezifizierter HTML-Browser sowie ein E-Mail-Client bereit. Das 102 x 43 x 13 mm messende UMTS-Mobiltelefon unterstützt alle vier GSM-Netze, GPRS, EDGE sowie HSDPA und Bluetooth samt A2DP-Profil.Mit Akku ist das Mobiltelefon 70 Gramm leicht und mit einer Akkuladung wird eine Sprechzeit von 3,5 Stunden im UMTS-Modus versprochen. Im GSM-Betrieb erhöht sich die Sprechdauer auf 7,5 Stunden. Die Bereitschaftszeit wird allgemein mit rund zwei Wochen angegeben.

  1. http://www.mywedding.com/retrouve3/blog.html
  2. http://dovendosi.blogolink.com/
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Laptop Akku LENOVO ThinkPad T430

Der von vielen Android-Geräten bekannte Navigationsball fehlt beim Milestone, so dass sich die Bedienung etwas weniger komfortabel gestaltet. Außerdem gibt es keine Tasten zum Annehmen oder Ablehnen von Telefonaten, so dass eine Blindbedienung mit der Hand ausgeschlossen ist. Erst muss der passende Bildschirmknopf auf dem Touchscreen gesucht werden. Zudem sind die vier typischen Android-Knöpfe als Sensortasten ausgeführt, die sich ebenfalls nicht mit dem Finger erfühlen lassen, aber dafür zuverlässig auf Berührungen reagieren.Gegen Nvidias Ion kann Intel ohnehin nichts ausrichten, zumindest auf der Ebene der 3D-Leistung. Durch die Integration des Grafikkerns in den Atom N450 legt Intel Nvidia viele Steine in den Weg. Eine schnelle Anbindung einer GPU ist nämlich nicht mehr möglich. Ob Nvidia und die Hersteller von Netbooks das Problem lösen können, wird sich in den nächsten Monaten zeigen. Eine Kombination aus Atom N450 und Ion soll bald auf den Markt kommen. Nvidias Ion ist dann allerdings kein Chipsatz mehr, sondern dedizierte Grafik. Auch bei HD-Material muss die Pine-Trail-Plattform teilweise aufgeben. Dafür gibt es einen Zusatzchip, zum Beispiel Broadcoms Crystal HD, der sich in Asus' Eee PC aber nicht findet. Auf dem Markt werden sich vermutlich nur wenige Netbooks mit dem Zusatzchip finden, auch weil die Kunden mangels Kenntnis dieser Möglichkeit diesen Chip kaum verlangen werden. Nur wer sich mit der Intel-Plattform beschäftigt, könnte ein Interesse an dem HD-Beschleuniger entwickeln. Und so sind es eher Hersteller wie Dell und HP, die wenige Pine-Trail-Netbooks mit Zusatzchip anbieten wollen.

In der Praxis heißt das: Youtube-Videos in HD bis 720p und mit der Beta 2 des Adobe Flash Player 10.1 sind mit Müh und Not von der Plattform abspielbar. Ohne die Flash-Beta geht es ohnehin nicht. Schon parallel stattfindende USB-Transfers bringen das Netbook dabei vom flüssigen Abspielen ab.Auch bei Videodateien, etwa mit dem Windows Media Player und dem freien Renderkurzfilm Big Buck Bunny, ist bei 720p Schluss. Allerdings sind hier Reserven vorhanden, die CPU-Auslastung pendelt um die 25 Prozent. Nun mögen viele argumentieren, dass auf einem kleinen Netbookdisplay sowieso nichts von dem HD-Material übrig bleibt. Aber liegt das Material in 1080p vor, wird der Anwender wohl kaum auf die Idee kommen, seine Sammlung an Videos extra für das Netbook neu zu konvertieren. 720p ist zudem auf vielen Netbooks durchaus möglich, wenn bessere Displays mit höherer Auflösung genutzt werden.Bei der Leistung der USB-Ports erreicht Intel die gewohnte Leistung. Per USB sind 31 MByte/s mit dem Corsair Flash Voyager möglich. Intels US15W ist bei USB-Transfers etwas langsamer mit 29 MByte/s. Intels 945 GSE ist hingegen etwas schneller als der NM10 der Pine-Trail-Plattform. Die geringen Unterschiede zwischen den Plattformen sind in der Praxis kaum relevant.

Bis dahin eignet sich die Speicherkarte zur Ablage von Fotos, Musik oder Videos. Eine Micro-SD-Card mit 8 GByte gehört bereits zum Lieferumfang. Der Steckplatz kommt mit Speicherkarten klar, die bis zu 32 GByte Kapazität bieten. Der Wechsel der Speicherkarte ist alles andere als zeitgemäß. Der Speicherkartensteckplatz ist erst erreichbar, nachdem der Akku entfernt wurde, ein Wechsel im laufenden Betrieb ist damit ausgeschlossen.Motorola hat in das Milestone eine 5-Megapixel-Kamera integriert, die wechselhafte Resultate liefert. Die Qualität bei Aufnahmen in Innenräumen schwankt sehr stark und ist nur manchmal zufriedenstellend. Allgemein fällt ein recht hohes Farbrauschen negativ auf, während die Farbtreue überzeugen kann. Grundlegende Einstelloptionen sind vorhanden, aber das Milestone ist weit von dem entfernt, was Mobiltelefone liefern, die sich auf Fotografie spezialisiert haben. Der Aufruf der Kameraapplikation dauert vergleichsweise lange und auch das Fokussieren ist für Schnappschüsse zu träge. Außer Fotos kann die Kamera auch Videos mit einer Auflösung von 720 x 480 Pixeln aufzeichnen. Allerdings ruckelt das Bild bei Aufnahmen, obwohl mit 24 Bildern pro Sekunde aufgezeichnet wird. Beim Betrachten der Videoclips fällt zudem unangenehm auf, dass die Videos sehr stark komprimiert sind und sich immer wieder Kompressionsartefakte negativ bemerkbar machen.

Bezüglich der Hardwareausstattung ist das Milestone ansonsten auf der Höhe der Zeit und unterstützt HSDPA-Downloads sogar mit bis zu 10,1 MBit/s. Das UMTS-Mobiltelefon versteht sich außerdem in allen vier GSM-Netzen und unterstützt neben EDGE auch GPRS. Zudem wird WLAN nach 802.11b/g und Bluetooth 2.1+ EDR geboten, wobei auch das Bluetooth-Profil A2DP unterstützt wird, um Stereomusik drahtlos zu übertragen. Für Ortungs- und Navigationsfunktionen ist ein GPS-Empfänger im Mobiltelefon enthalten.Im Unterschied zum US-Modell Droid fehlt dem Milestone der kostenlose Dienst Google Maps Navigation. Dabei handelt es sich um eine Google-Maps-Variante, die um vollständige Navigationsfunktionen ergänzt wurde, vorerst aber nur für die USA angekündigt wurde. Auf dem Droid ist der Dienst vorinstalliert, in Deutschland versucht Motorola das Fehlen durch Dreingabe einer zeitlich befristeten Testlizenz einer Navigationssoftware namens Motonav zu kompensieren. Ansonsten ist wie bei anderen Android-Geräten Google Maps für einfache Routingfunktionen vorinstalliert.Zum Aufladen des Akkus wird das mitgelieferte USB-Kabel per Micro-USB-Buchse mit dem Milestone verbunden, ein passendes USB-Netzteil liegt bei. An der Micro-USB-Buchse zeigt eine LED an, sobald der Akku geladen ist, der Nutzer muss also nicht erst das Display einschalten, um den Akkuladestand zu kontrollieren. Bei durchschnittlicher Nutzung hält der Lithium-Ionen-Akku mit einer Kapazität von 1.400 mAh einen Tag gut durch.

Das Motorola Milestone gibt es unter anderem bei O2 und Vodafone. Während O2 für das Android-Mobiltelefon 481 Euro verlangt, sind es bei Vodafone 499 Euro. Beide Preisangaben gelten jeweils ohne Abschluss eines Mobilfunkvertrages. Bei O2 kann Motorolas Smartphone im Rahmen von My Handy mit einer zinslosen Ratenzahlung erworben werden. Dann zahlt der Kunde einmalig einen Euro und dann zwei Jahre lang monatlich 20 Euro.Motorola legt mit dem Milestone ein Android-Smartphone vor, das solide verarbeitet ist, aber dafür einiges Gewicht auf die Waage bringt. Auf der Hardwareseite ist alles vorhanden, was ein modernes Mobiltelefon bieten muss. Die integrierte Kamera kann allerdings nicht überzeugen und es erweist sich als störend, dass der Wechsel der Speicherkarte nur nach Akkuentnahme möglich ist. Bei der recht ordentlichen QWERTZ-Tastatur wird eine bessere Anpassung an die Bedürfnisse deutscher Kunden vermisst.Softwareseitig profitiert das Mobiltelefon von den Verbesserungen, die Android 2.0 bringt. Eigene positive Akzente kann Motorola dabei nicht setzen. Gegen die unzureichende Lesefreundlichkeit des Browsers im Hochformat gibt es zum Glück eine einfache Lösung: die Installation des Browsers Dolphin, den es gratis im Marketplace gibt und der ebenfalls Multitouch unterstützt. Wer sich mit den Macken des Geräts anfreunden kann, erhält ein stabil und zuverlässig laufendes Smartphone.

Mobiado hat mit dem 712ZAF ein neues Luxushandy der Classic-Linie des Unternehmens vorgestellt. Für den Hersteller stehen die für das Gehäuse verwendeten Materialien im Mittelpunkt: Neben Aluminium sind das Edelstahl und Saphirglas. Das Basisgehäuse des 712ZAF besteht aus Aluminium sowie Saphirglasplatten, die Handytasten und Schrauben sind aus Edelstahl. Das Mobiado-Logo wurde mit CNC-Maschinen in das Gehäuse gefräst. Das Mobiltelefon misst 111,6 x 45,2 x 12,1 mm und wiegt ohne Akku 144 Gramm. Damit ist das 712ZAF ein echtes Schwergewicht, denn mit Akku werden es sicherlich rund 180 Gramm sein. Üblicherweise wird das Gewicht eines Mobiltelefons inklusive Akku angegeben, was den Verdacht nährt, dass der Hersteller hier einen zu schlechten Wert vermeiden wollte. Das Display zeigt 16 Millionen Farben und bietet eine Bildschirmdiagonale von 2,2 Zoll sowie eine Auflösung von 320 x 240 Pixeln. Mittels Sensoren wird die Displayhelligkeit an das Umgebungslicht angepasst. Für Foto- und Videoaufnahmen gibt es eine 5-Megapixel-Kamera mit Autofokus und LED-Blitz. Für Daten steht ein interner Speicher von 1,17 GByte zur Verfügung, einen Speicherkartensteckplatz gibt es nicht.

Im Mobiltelefon befindet sich ein A-GPS-Empfänger. Ob auch passende Navigationssoftware mitgeliefert wird, ist nicht bekannt. Es gibt einen Mediaplayer, der die üblichen Formate versteht, sowie den Webbrowser Opera Mini. Das UMTS-Mobiltelefon unterstützt HSDPA sowie alle vier GSM-Netze, GPRS und EDGE. WLAN-Technik ist nicht vorhanden, aber es gibt Bluetooth 2.1 mit A2DP-Unterstützung.Mit geladenem Akku wird eine Sprechzeit von 4 Stunden im UMTS-Modus und 5 Stunden im GSM-Betrieb versprochen. Im Bereitschaftsmodus hält der Akku rund 17 Tage durch.Mobiado machte keine Angaben dazu, wann das 712ZAF auf den Markt kommt und was es kosten wird. Frühere Modelle wurden für 1.500 bis 2.000 US-Dollar verkauft.Panasonic hat mit der Lumix DMC-FT2 eine robuste Digitalkamera vorgestellt, die die Nachfolge der FT1 antritt. Die Neue verträgt Stürze aus größeren Höhen, taucht tiefer und ist bis minus 10 Grad frostsicher. Das Display der Lumix FT2 ist 2,7 Zoll groß und erreicht eine Auflösung von 230.000 Bildpunkten. Seine Helligkeit wird der Umgebungshelligkeit angepasst. Die Lumix FT2 kann bis zu einer Wassertiefe von 10 Metern mitgenommen werden und soll Stürze aus 2 Metern Höhe schadlos überstehen. Das eingebaute Zoomobjektiv deckt eine Brennweite von 28 bis 128 mm (KB) bei F3,3 und F5,9 ab.

Die Periskop-Optik verhindert, dass beim Zoomen das Objektiv aus dem Gehäuse herausragt. So kann die Kamera kompakt und in einem verstärkten Gehäuse untergebracht werden. Die Bildstabilisierung erfolgt optisch-mechanisch mit Panasonics Power-OIS-Stabilisator.Die FT2 nimmt Fotos mit einer Auflösung von 14,1 Megapixeln auf und dreht Videos mit 720p im AVCHD-Lite-Format mit Stereoton. Zoomen ist auch während der Videoaufnahme über den gesamten 4,6x-Zoombereich möglich.Die Kamera soll nach dem Einschalten 1,1 Sekunden bis zur Aufnahmebereitschaft benötigen. Die Auslöseverzögerung gibt Panasonic mit 0,005 Sekunden an. Beim automatischen Fokussieren mit einem Fokuspunkt sollen 0,24 Sekunden im Weitwinkelbereich und 0,28 Sekunden im Telebereich vergehen, bis das Foto scharf gestellt ist. Auf Wunsch kann auch eine Autofokus-Motivverfolgung aktiviert werden, die den markierten Bildbereich scharf hält, auch wenn sich das Motiv bewegt.Die Kamera speichert auf SD-(HC-)Karten und kann auch mit den neuen SDXC-Karten umgehen. Das Gehäuse misst 99,3 x 63,1 x 24,3 mm und wiegt ohne Akku und Speicherkarte 167 Gramm.

Damit die Lumix FT2 in rauer Umgebung nicht zerkratzt wird und leichter zu fassen ist, wird eine Gummischutzhülle mitgeliefert, die über die Kamera gezogen werden kann. Die Tauchtiefe von 10 Metern kann mit einem zusätzlichen Gehäuse auf 40 Meter ausgedehnt werden.Die Lumix DMC-FT2 soll ab März 2010 in den Handel kommen und wird in den Farben Silber, Blau und Orange für rund 400 Euro verkauft.Nokia hat vom Symbian-Smartphone X6 eine Variante mit weniger Speicher vorgestellt. Das X6 16 GByte besitzt nur halb so viel Speicher wie das X6 und wird ohne das Musikabo Comes With Music angeboten. Wie dem große Bruder fehlt dem Mobiltelefon ein Speicherkartensteckplatz. Das normale X6 wird ausschließlich im Paket mit Comes with Music angeboten und ist in Deutschland seit wenigen Tagen verfügbar. Es besitzt einen Speicher von 32 GByte, einen Speicherkartensteckplatz gibt es nicht. Dieser fehlt auch beim X6 16 GByte, das nur halb so viel Speicher wie das normale X6 hat.

  1. http://dovendosi.mee.nu/
  2. http://www.kiwibox.com/dovendosi/blog
  3. http://akkusmarkt.blogs.lalibre.be/

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May 04, 2017

Batteria Acer Aspire 8951

Una volta acquistato e scaricato il nuovo contenuto di espansione alla voce single player si aggiungerà la campagna Il Tramonto dei Samurai, mentre verranno introdotte anche nuove battaglie storiche. Se in questa pagina abbiamo parlato aridamente di novità, nelle prossime vediamo come ci hanno coinvolto direttamente nel gameplay. Diciamo subito, però, che Il Tramonto dei Samurai è comunque un contenuto di espansione (anche se non richiede il gioco originale) che lascia immutati i meccanismi di base del gioco sia per quanto riguarda la componente gestionale che per quella tattica. Grande attenzione, pertanto, andrà prestata allo spostamento degli eserciti, alla gestione delle province, a preservare le rotte commerciali da possibili attacchi e al mantenimento dei partner commerciali: più se ne hanno, infatti, e maggiore sarà il flusso di cassa che si otterrà. Sul campo di battaglia, inoltre, sarà ancora una volta fondamentale interpretare la mappa, monitorare gli spostamenti dell'esercito nemico, orientare le proprie truppe nelle direzioni opportune, gestire adeguatamente i pezzi pesanti e quelli leggeri, prestare attenzione alle formazioni degli schieramenti.

Abbiamo avuto modo di analizzare il fenomeno delle soluzioni Ultrabook con vari articoli e notizie nel corso degli ultimi mesi, a partire dal debutto ufficiale di questa nuova categoria di dispositivi portatili avvenuta in occasione del Computex 2011 di Taipei. Più recentemente abbiamo recensito il modello Acer Aspire S3, seguito da quello Asus UX31E Zenbook. La sintesi alla quale siamo giunti è che questa categoria di prodotti sia indubbiamente molto interessante, in quanto permette di coniugare una notevole cura estetica a facilità nel trasporto. D'altro canto il prezzo medio di acquisto sul mercato è ancora un po' troppo elevato per risultare complessivamente interessante: per raggiungere il successo commerciale auspicato da Intel e partner OEM è indispensabile che i prezzi degli Ultrabook scendano su valori più conservativi rispetto a quanto proposto sino ad ora.

Tra i primi produttori ad aver proposto una soluzione Ultrabook sul mercato italiano, accanto a Acer e Asus, troviamo Toshiba con Portégé Z830. Nello specifico l'azienda giapponese propone 3 differenti versioni di Ultrabook Z830, tutte basate sullo stesso chassis e unità di storage: le differenze sono legate al sistema operativo preinstallato di default, con un paio di versioni di Windows 7 a 64bit tra le quali scegliere, e la CPU abbinata che è sempre un modello della famiglia Sandy Bridge del tipo Ultra Low Voltage.Il design del Portégé Z830 è ovviamente molto curato, come del resto abbiamo visto anche per gli altri Ultrabook in commercio. Il pannello superiore è in alluminio, con il logo Toshiba incastonato al centro, mentre quello inferiore è in materiale plastico identico per colore a quello in alluminio. Lo schermo è incernierato al corpo del notebook ai due lati; l'apertura dello schermo è facilitata dalla presenza nella parte frontale di una lieve rientranza nella parte inferiore, oltre a due lievi aperture sui lati in corrispondenza della tastiera che uniscono la finalità estetica con quella di facilitare l'apertura del pannello.

Toshiba ha scelto di inserire componenti su entrambi i lati del Portégé Z830 oltre che sul pannello posteriore: accanto alle due tradizionali porte USB 2.0 troviamo un connettore USB 3.0, mini-jack per cuffie e microfono, un lettore di schede SD, un connettore di rete e connessioni video VGA e HDMI. Dei 3 Ultrabook analizzati sino ad ora, complice in questo uno spessore lievemente superiore, il Toshiba Z830 è l'unico ad integrare un connettore di rete tradizionale: nella maggior parte degli ambiti di utilizzo la wireless integrata sarà la scelta di riferimento per il collegamento alla rete ma l'opzione del collegamento via cavo, grazie anche alla superiore velocità, è indubbiamente apprezzabile.Una particolare menzione per la tastiera, del tipo a isola: Toshiba ha implementato un sistema di retroilluminazione che può venir comandato attraverso un tasto funzione impostando il funzionamento continuo oppure uno con timer, che privilegia l'autonomia con batteria. In alternativa rimane sempre possibile il disabilitare del tutto la retroilluminazione.

La diagonale di 13,3 dello schermo ha permesso di utilizzare una tastiera ad isola con estensione dei tasti tradizionale; quelli funzione sono tutti dotati di doppia funzionalità, con la seconda accessibile premendo contemporaneamente il tasto FN. La digitazione è gradevole: la tastiera, nel sample a nostra disposizione, non flette e i singoli tasti forniscono un buon feedback durante la digitazione. Discorso simile vale per il touchpad: le dimensioni sono ampie e i due tasti alla base ben differenziati dalla superficie touch. Immediatamente sotto ai tasti troviamo una serie di led che informano su carica e funzionamento della batteria, sull'utilizzo dell'SSD e sull'abilitazione della rete wireless.Nella parte superiore dell'Ultrabook Toshiba, tra tastiera e cerniera dello schermo, troviamo 3 pulsanti: il primo comanda l'accensione mentre i due restanti attivano l'accesso ad alcune funzionalità avanzate legate alla dotazione software accessoria fornita in bundle. Il primo gestisce le modalità di collegamento con uno schermo esterno, mentre il secondo attiva la funzione Toshiba eco Utility.

Questo tool permette di monitorare il consumo istantaneo dell'Ultrabook evidenziando, attraverso un grafico, come questo tenda a diminuire nel momento in cui viene abilitata la modalità eco. Quali sono i parametri sui quali interviene questo tool? La luminosità del display, la retroilluminazione della tastiera e il forzare la CPU a entrare il più presto possibile nelle modalità di massimo risparmio energetico.Il mercato dei tablet rappresenta, senza ombra di dubbio, uno dei segmenti di mercato emergenti del mondo IT: nel corso degli ultimi due anni ha infatti catalizzato a sé una pletora di produttori, con risultati più o meno contrastanti. Già, perchè se da un lato, Apple con il proprio iPad può guardare tutti dall'alto verso il basso, ci sono anche altre realtà che possono essere prese in considerazione per il lavoro svolto. È sufficiente guardare ad Amazon che, con il proprio Kindle Fire presentato solo lo scorso novembre, ha raccolto importanti volumi di vendita, sfruttando un prezzo al pubblico particolarmente competitivo.Fatta questa doverosa premessa, tra i tanti produttori, spunta anche il nome di Asus. Il produttore taiwanese, infatti, con il proprio Eee Pad Transformer, di cui ci eravamo occupati a suo tempo con questo articolo, ha saputo raccogliere le attenzioni di molti utenti, sviluppando una proposta caratterizzata da un costo particolarmente competitivo e con una docking station in grado di fornire interessanti funzionalità.

Oggi però andiamo ad occuparci di Asus Eee pad Transformer Prime, il primo tablet al mondo caratterizzato dalla presenza della piattaforma hardware NVIDIA Tegra 3, soluzione quad core, in grado di andare a migliorare, almeno in linea teorica, il livello prestazionale mantenendo una buona autonomia. La nuova soluzione, presentata da NVIDIA nel corso del mese di settembre del 2011, ha rappresentato un importante passo in avanti per questo settore: tra le principali novità presenti all'interno di Kal-El, infatti, è possibile trovare vSMP (acrononimo di Variable Symmetric Multiprocessing) e prevede l'affiancamento ai quattro core di un quinto. Quest'ultimo core, definito come Companion core, è dedicato agli scenari di impiego in cui la potenza di calcolo richiesta è particolarmente contenuta. La ragione per cui è stato inserito questo quinto core è, ovviamente, per andare a migliorare la gestione dei consumi: in scenari come ad esempio la riproduzione musicale, infatti, non è necessaria la potenza di calcolo di tutti e quattro i core messi a disposizione da Tegra 3. Vieni qundi anche facile capire perchè questo core non operi alla frequenza di funzionamento degli altri, ma a livelli inferiori. Ecco allora che il companion core presente in Kal-El diventa un elemento particolarmente utile e che, in molti casi, può rappresentare un importante vantaggio rispetto all'impiego di tutti e quattro i core.

La tabella della caratteristiche tecniche mette in evidenza come la principale differenza tra il nuovo Transformer e quello vecchio sia la piattaforma hardware: Tegra 3 (nome in codice Kal-El) prende così il posto di Tegra 2. Questo implica un passagio da 2 a quattro core, oltre alla presenza di una GPU completamente ridisegnata, ora dotata di 12 core e capace di fornire interessanti prestazioni. Cambiano leggermente le dimensioni, il nuovo Transformer è infatti più sottile di 4 millimetri rispetto alla precedente generazione, rispondendo in modo diretto ai canoni estetici dei dispositivi di ultima generazione. Rimane invariata la memoria RAM a disposizione del sistema, di 1GB, mentre viene incrementato lo spazio storage messo a disposizione, lasciando comunque aperta la possibilità di espandere la memoria con una scheda microSD.

Pressochè invariato invece il pacco batterie che prevede la presenza di una soluzione da 25Wh sul tablet e una da 22 Wh all'interno della docking station: quest'ultimo elemento perde però invece una porta USB 2.0, in favore di un design più compatto e sottile. Il sistema operativo indicato è quello con cui la soluzione viene distribuita: Asus ha però comunicato che, a breve, anche la prima generazione di Transformer potrannno godere dell'aggiornamento al nuovo sistema operativo di Google e dedicato al mondo mobile. I vantaggi che derivano del nuovo sistema operativo, come avremo modo di osservare nel corso delle pagine a venire, sono molteplici a diretto vantaggio dell'esperienza di utilizzo finale.Una gestazione lunga, lunghissima, quella della Nikon D800. Oppure, fatto da non escludere, sono state le attese degli appassionati a fare sembrare interminabile il tempo per avere fra le mani la sostituta della D700, con Nikon impegnata a capire come muovere questo importante passo, in virtù di cambi di rotta, aspettative, tecnologia che galoppa e richieste dei professionisti.

Oggi è il giorno della presentazione ufficiale: Nikon annuncia la D800, fornendo tutti i dettagli su cui si è discusso a lungo nei mesi passati, molti dei quali confermati. Iniziamo subito col dire che la nuova fotocamera reflex è del tipo full frame, che in casa Nikon prende il nome di FX, destinata quindi principalmente al mondo dei professionisti dello scatto, ma con più di un occhio di riguardo per le funzionalità video, un must del settore ormai.Partiamo dalla prima conferma, ovvero i tanto chiacchierati 36,3 Megapixel del sensore, sempre con cognome Sony. Si tratta si una prima differenza, netta, con il passato: se la Nikon D700 aveva stupito con un sensore full frame da "soli" 12Megapixel, ma con una resa agli alti ISO veramente eccellente, almeno per quei tempi ma ancora oggi in grado di dire la sua, D800 triplica i pixel stipati nella stessa area, con diverse motivazioni alla base di questa scelta.

La prima motivazione è il target di utilizzo: D800 nasce come macchina da studio e cerimonia (esattamente come la concorrente di sempre, Canon 5D nelle diverse edizioni), motivo per cui si è preferito puntare sul massimo dettaglio, abbandonando la possibilità di scattare a ISO con 5 zeri o inseguendo raffiche da 10 fps. Per quello c'è la Nikon D4, l'ammiraglia giallonera.Il secondo è quello di mettere più di un dubbio a chi aveva intenzione di dotarsi di una macchina a medio formato: D800 ha una risoluzione praticamente identica a certi modelli Hasselblad, che però hanno un prezzo multiplo rispetto alla neonata D800. Se si considera che l'utente tipo della D800 è un professionista che dispone già di un parco ottiche di pregio, il compromesso offerto da una reflex molto più economica può costituire una tentazione molto forte. Molti megapixel significano più dettaglio (su modelli di questo rango, ovviamente), e possibilità di crop di qualità non comune.Nikon, in questo dichiarato intento, non è sola. Canon ha fatto lo stesso con la propria serie 5D, andando alla ricerca dei Megapixel in una macchina da studio e cerimonia, tracciando una strada completamente diversa con la propria ammiraglia, EOS 1DX.

Fino a una decina di anni fa un PC portatile era un prodotto molto chiaro e definito, senza alcuna necessità di specificare altro. Si trattava di apparecchi abbastanza pesanti (almeno per gli standard odierni), costosi e indirizzati soprattutto al businessman, che necessitava di un clone del proprio PC da scrivania da portarsi in giro per meeting e riunioni.Fotografando la situazione di oggi, il quadro sembra l'evoluzione di ben più di dieci anni di tecnologia, complici le numerose rivoluzioni più o meno silenti avvenute nel settore. In un ipotetico salto temporale, l'uomo di dieci anni fa si troverebbe spiazzato di fronte a PC portatili in miniatura (netbook), altri sottilissimi e decisamente accattivanti (Ultrabook), passando per modelli tutto sommato simili a quelli che si ricordava, affiancati da veri e propri mastodonti che tutto sembrano tranne pensati per l'utilizzo in mobilità.

  1. http://support.viralsmods.com/blog/main/2190338/
  2. http://www.mywedding.com/retrouve3/blog.html
  3. http://davydenko.jugem.jp/

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Laptop Akku Lenovo ThinkPad X200

Interessant an der Plattform ist der AppLib-Store, den Archos selbst mit einigen Anwendungen befüllt. Altes Zubehör soll mit dem neuen Archos 5 meist funktionieren. Nur der UKW-Tuner und der GPS-Empfänger funktionieren nicht mehr, da diese Optionen in das Gerät gewandert sind.Für alte Archos-Geräte wird es kein Android-Update geben. Sie sollen zu langsam für das neue System sein. In Kürze will Archos die neuen Android-Geräte noch weiter beschleunigen. Dann soll die 3D-Unterstützung fertig sein und die Oberfläche dürfte noch schneller arbeiten.Preislich liegt das Archos 9 Tablet bei 499 Euro. Es soll noch Anfang November 2009 erhältlich sein. Das Archos 5 Internet Tablet ist im Handel bereits erhältlich. Die Preise liegen zwischen 230 und 400 Euro bei Speichergrößen zwischen 8 und 500 GByte.

Research In Motion hat zusammen mit Vodafone den Blackberry Storm 2 vorgestellt. Der Nachfolger des Blackberry Storm 9500 trägt die exakte Modellbezeichnung 9520 und hat wieder einen klickbaren Touchscreen, der allerdings nun elektronisch arbeitet. Der Touchscreen im Blackberry Storm 2 arbeitet mit einem elektronischen Federungssystem, so dass sich der Bildschirm leichter als bisher klicken lassen soll. Damit bleiben die beiden Blackberry-Storm-Modelle die einzigen Mobiltelefone auf dem Markt, die einen klickbaren Touchscreen bieten. Bisher hat kein anderer Handyhersteller diese Technik übernommen. Der Touchscreen unterstützt zudem Multitouch, so dass sich Eingaben über die Bildschirmtastatur schneller vornehmen lassen, weil bis zu zwei Fingertipps gleichzeitig erkannt werden. Eine echte Tastatur kennt auch das Blackberry Storm 2 nicht. Im Querformat steht eine vollständige QWERTZ-Tastatur bereit, im Hochformat erhält der Nutzer das Suretype-Layout. Ein QWERTZ-Layout wird dabei auf deutlich weniger Tasten verteilt, so dass häufig zwei Buchstaben auf einer Taste sitzen. Für eine vereinfachte Texteingabe gibt es eine Wortvervollständigung auf Basis eines Wörterbuchs.

Zudem wurde die Hardware im Vergleich zum Blackberry Storm der ersten Generation aufgestockt. Die schmerzlich vermisste WLAN-Unterstützung bietet das Blackberry Storm 2 nun und der interne Speicher wurde verdoppelt, so dass der Nutzer nun 2 GByte Speicher erhält. Auch der Steckplatz für Micro-SD-Karten ist wieder da und unterstützt Kartenkapazitäten von bis zu 16 GByte. Möglicherweise werden aber auch Karten mit 32 GByte damit problemlos funktionieren.Die übrigen technischen Daten des Blackberry Storm 2 sind mit dem Vorgänger identisch. Der 3,25 Zoll große TFT-Touchscreen liefert eine Auflösung von 480 x 360 Pixeln und zeigt darauf bis zu 65.536 Farben. Dabei wird die Displayhelligkeit per Sensor an das Umgebungslicht angepasst und ein Lagesensor richtet den Bildschirminhalt automatisch aus. Wenn das Mobiltelefon beim Telefonieren ans Ohr gehalten wird, schaltet sich das Display ab, um unerwünschte Bedienung zu verhindern. Sobald das Gerät vom Ohr genommen wird, schaltet sich das Display wieder ein.

Für Foto- und Videoaufnahmen besitzt das Mobiltelefon eine 5-Megapixel-Kamera mit Autofokus. Über eine Visitenkarten-Scansoftware lassen sich Adressdaten abfotografieren und in das Adressbuch des Telefons aufnehmen. Der nicht näher spezifizierte Prozessor im Smartphone arbeitet mit einer Taktfrequenz von 800 MHz. Der interne Speicher fasst 8 GByte und mittels Micro-SD-Karten lassen sich bis zu 32 GByte weitere Daten mit dem Mobiltelefon nutzen.Der Neuling wird mit Windows Mobile 6.5 ausgeliefert, aber Samsung setzt auf die eigene Touchwiz-Bedienoberfläche und umgeht die neue Windows-Mobile-Oberfläche. Windows Mobile 6.5 umfasst einen überarbeiteten Internet Explorer Mobile, aber dennoch liefert Samsung auch hier lieber den Opera Browser in der Version 9.5 mit aus.Für den mobilen Internetzugang werden HSDPA mit einer Bandbreite von bis zu 7,2 MBit/s sowie WLAN nach 8021.11b/g unterstützt. Das UMTS-Mobiltelefon unterstützt ansonsten alle vier GSM-Netze sowie EDGE und GPRS. Als weitere Drahtlostechnik ist Bluetooth 2.0 enthalten und das Mobiltelefon besitzt einen GPS-Empfänger sowie ein UKW-Radio. Der Hersteller verriet nicht, ob das Gerät eine 3,5-mm-Klinkenbuchse zum Anschluss von Kopfhörern besitzt.

Mit Akku wiegt das Mobiltelefon 164 Gramm und der Hersteller hat nun Akkulaufzeiten nachgereicht. Im GSM-Modus verspricht Samsung eine Sprechzeit von fast 12 Stunden. Im UMTS-Betrieb verringert sich die Akkulaufzeit beim Telefonieren auf immer noch sehr gute 6,5 Stunden. Im Bereitschaftsmodus wird eine Akkulaufzeit von 23 Tagen versprochen. Diese Akkuwerte wären sensationell gut, wenn feststünde, dass diese mit einem Akku erreicht werden. Denn Samsung liefert das Gerät gleich mit zwei Akkus aus und es ist denkbar, dass der Hersteller hier einfach die Laufzeit mit zwei Akkus angegeben hat.Ab November 2009 soll es das Samsung Giorgio Armani B7620 zum Preis von 730 Euro geben. Der Preis gilt ohne Abschluss eines Mobilfunkvertrages.Samsung erklärte auf Nachfrage von Golem.de, dass die Akkulaufzeiten bei Nutzung mit einem Akku gelten. Mit dem zweiten mitgelieferten Akku lässt sich die Einsatzzeit also nochmals verlängern.Palm bietet keine Abwärtskompatibilität von WebOS zu PalmOS. Diese Lücke füllt MotionApps mit Classic, einem PalmOS-Emulator für das Palm Pre. Im Test musste das neue Classic 2.0 beweisen, wie gut der Emulator ein bisheriges PalmOS-Gerät ersetzen kann. Classic 2.0 emuliert ein Centro-Smartphone mit PalmOS 5.4.9 und einem Display mit einer Auflösung von 320 x 320 Pixeln. Dabei läuft der Emulator als Applikation innerhalb von WebOS, so dass parallel dazu beliebige andere WebOS-Programme geöffnet sein können. Classic selbst kann unter WebOS immer nur einmal ausgeführt werden.

Unterhalb des Hauptfensters von Classic befindet sich ein spezieller Bereich, der die typischen Knöpfe eines PalmOS-Geräts per Software nachbildet. Neben den vier Knöpfen zum schnellen Programmstart gehören dazu ein 5-Wege-Navigator und eine Menütaste. Denn weder einen 5-Wege-Navigator noch eine Menütaste gibt es auf dem Pre, was die Bedienung von Classic etwas erschwert.Mit einem Fingertippen lässt sich eine Tastatursteuerung für Classic aktivieren. Seit der Version 2.0 funktioniert das auch kurzzeitig durch Berühren des Gestenbereichs. Dadurch lassen sich auf die Schnelle Befehle mit der Tastatur ausführen und nach dem Loslassen des Gestenbereichs steht die Tastatur wieder für Eingaben bereit. Die Tastensteuerung kennt auch mit Classic 2.0 noch kein Kürzel für den Aufruf des Menüs in PalmOS-Applikationen. Nach Angaben von MotionApps soll das aber noch integriert werden.Noch ist jedoch unklar, wie der Hersteller das Problem bewältigt, die Tastatur normal nutzbar zu lassen und zugleich PalmOS-Tastenkürzel zu erlauben. Besonders für die Nutzung der PalmOS-Zwischenablage ist die Nutzung von Tastenkürzeln eine große Erleichterung. Denkbar wäre hier, dass der Gestenbereich einmal die Menütaste ersetzt. Ansonsten lässt sich das Bedienproblem wohl nicht lösen.Mit Classic 2.0 wird der Datenaustausch via Hotsync unterstützt, allerdings steht diese Funktion auf deutschen Geräten noch nicht zur Verfügung. Denn dafür wird WebOS ab der Version 1.2 benötigt, ein passendes WebOS-Upgrade für deutsche Pre-Besitzer wird voraussichtlich im November 2009 nachgereicht. Die Hotsync-Funktion kann Daten wahlweise per WLAN oder Bluetooth zwischen Pre und Computer austauschen. Ein kabelgebundener Hotsync-Vorgang ist nicht möglich, weil das Pre-Smartphone keinen passenden Anschluss dafür kennt.

MotionApps empfiehlt für den Hotsync den Einsatz der aktuellen Version 6.2 des Palm Desktops. Darüber lassen sich dann Programme installieren sowie Termine, Adressen, Merkzettel und Aufgaben synchronisieren. Da die Hotsync-Funktion für deutsche Geräte noch nicht zur Verfügung steht, war kein Test möglich. Classic 2.0 weist darauf hin, dass ein Firmwareupgrade erforderlich ist. Leider kann der Hinweis nicht deaktiviert werden, so dass dieser bei jedem Programmstart erscheint und bald nervt.Aber der Hinweis nervt nicht nur, er hebelt auch eine an sich pfiffige Idee von Classic aus: die immer präsente Alarmfunktion. Denn Classic unterstützt die Alarmfunktion von PalmOS-Software so, dass Classic nicht aktiv sein muss, um auf eine Erinnerung hinzuweisen. Die mit einem Alarm versehenen Einträge sorgen dafür, dass Classic rechtzeitig aufgerufen wird und den Anwender auf einen Alarm hinweist. Diese Option ist standardmäßig deaktiviert und muss in den Classic-Optionen eingeschaltet werden.Die verfügbare Classic-Version bietet nur ein PalmOS in englischer Sprache, so dass zunächst die Formateinstellungen auf Deutsch gestellt werden sollten. Auf die Tastaturkonfiguration hat diese Einstellung allerdings keinen Einfluss. Daher lassen sich Umlaute weniger komfortabel als auf einem deutschen PalmOS-Smartphone eingeben. Auch unter Classic gibt der Nutzer Umlaute ein, indem er die zugehörigen Vokale tippt und anschließend die Symboltaste betätigt. Aber in dem daraufhin erscheinenden Pop-up-Menü ist der Umlaut nun nicht mehr vorausgewählt. Stattdessen muss der Nutzer erst den passenden Eintrag in der Pop-up-Liste auswählen. Mit dem Finger ist es gar nicht so einfach, den gewünschten Eintrag zielsicher zu treffen.

Auch ohne Hotsync-Unterstützung lassen sich Applikationen installieren: Dazu werden diese in einem bestimmten Verzeichnis im Pre-Speicher abgelegt. Alle in diesem Verzeichnis enthaltenen PalmOS-Dateien werden dann beim Start von Classic installiert. Während des Betriebs von Classic lassen sich auf diesem Weg also keine neuen Programme einspielen. Im Classic-Verzeichnis simuliert der Emulator zudem einen Speicherkartensteckplatz, so dass auch Programme ohne Probleme funktionieren, die ihre Daten von einer Speicherkarte einlesen.Classic läuft deutlich schneller als ein echtes PalmOS-Gerät, der Hersteller verspricht doppelte Geschwindigkeit. Das macht sich besonders bei umfangreichen Suchfunktionen oder beim Programmstart bemerkbar. Sehr zügig kann der Nutzer mit Classic arbeiten. Im PalmOS-Emulator liefen im Test neben Datebk 6, Metro und Smartlist To Go auch ZLauncher, PsMemo, Plucker, 4Cast, Resco Viewer, Bejeweled 2, Handy-Stadtplandienst und Pocket Tunes ohne Schwierigkeiten. Einen Absturz quittierte allerdings Tube 2. Noch mit Classic 1.1 gab es im WebOS-Benachrichtigungsfeld jedes Mal einen Hinweis, wenn eine PalmOS-Software gestartet wurde, die nicht zertifiziert war. Mit Classic 2.0 ist dieser lästige Hinweis verschwunden, der durch die Häufung keine Aufmerksamkeit mehr erhielt. Selbst bei einigen Standard-PalmOS-Applikationen gab es den Hinweis. Ernsthafte Probleme hat im Test aber keine PalmOS-Software gemacht. Es kann natürlich immer Fälle geben, bei denen es (noch) Schwierigkeiten gibt.

Für den Einsatz von Pocket Tunes muss Classic umkonfiguriert werden. Denn normalerweise läuft der Emulator im Fast-Modus, dabei ist die Musikwiedergabe deaktiviert. Wenn Classic im Normalmodus bei aktivierter Soundunterstützung läuft, kann Pocket Tunes statt des WebOS-Musikplayers verwendet werden. Allerdings saugt Classic bei aktivierter Soundunterstützung den Akku ähnlich rasch leer wie der Musikplayer von WebOS, der Akkuwert verringert sich bei laufendem Pocket Tunes und abgeschaltetem Display um rund 15 Prozent.Aber auch ohne laufendes Pocket Tunes zehrt ein aktives Classic-Fenster mit Soundunterstützung an der Akkuleistung. In einer Stunde gehen so bei abgeschaltetem Display 12 Prozent Akkuleistung verloren, ohne dass ein Musikplayer läuft. Deutlich besser sind die Werte, wenn auf die Soundunterstützung verzichtet wird. Ohne eingeschaltetes Display sinkt der Akkuwert dann nur um einen Prozentpunkt, so dass sich der Einsatz von Classic nicht ungünstig auf die Akkulebensdauer des Pre auswirkt.Im Unterschied zu Classic 1.1 wurde der Akkuverbrauch verringert, wenn Classic im Hintergrund agiert. Bei aktivierter Soundunterstützung vermindert sich der Akkuverbrauch um rund 5 Prozent pro Stunde. Noch in der alten Version gab es beim Akkuverbrauch keinen nennenswerten Unterschied zwischen Vorder- und Hintergrundnutzung.

  1. http://retrouve3.comunidades.net/
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Laptop Akku Lenovo ThinkPad L420

Die integrierte Kamera liefert wieder eine Auflösung von 3,2 Megapixeln und ist mit Autofokus, 2fachem Digitalzoom und Fotolicht versehen. Der im Mobiltelefon enthaltene GPS-Empfänger lässt sich dazu verwenden, Fotos mit Geotags zu versehen. Der integrierte Mediaplayer versteht die Musikformate MP3, WMA, AAC, AAC+ sowie eAAC+ und Videos der Formate MPEG4, WMV, H.263 sowie H.264. Das Mobiltelefon besitzt eine 3,5-mm-Klinkenbuchse und kann Stereomusik über Bluetooth 2.1 und das A2DP-Profil auch drahtlos übertragen.Das UMTS-Smartphone beherrscht nun alle vier GSM-Netze, unterstützt HSDPA, EDGE sowie GPRS und ist mit WLAN nach 802.11b/g bestückt. Der Blackberry-Browser soll bei der Geschwindigkeit in den Disziplinen Javascript und CSS zugelegt haben.Mit einem Gewicht von 160 Gramm ist das Blackberry Storm 2 etwas schwerer als der Vorgänger, während die Maße von 112,5 x 62 x 13,9 mm quasi gleich geblieben sind. Eine Akkuladung reicht im UMTS-Betrieb für eine Sprechdauer von bis zu 6 Stunden, im GSM-Betrieb verringert sich dieser Wert ungewöhnlicherweise auf 5 Stunden. Im Bereitschaftsmodus muss der Akku nun schon nach rund 12 Tagen aufgeladen werden. Bei aktivierter WLAN-Nutzung dürften sich die Akkulaufzeiten erheblich verringern.

Das Blackberry Storm 2 wird es in Deutschland exklusiv bei Vodafone geben, das war bereits beim Vorgänger der Fall. Ab wann es den Neuling geben wird, ist nicht bekannt. Auch ein Preis wurde noch nicht verraten.Die ursprüngliche Meldung enthielt einen Fehler, weshalb ein Teil des Artikels umformuliert wurde. Fälschlicherweise hieß es zunächst, dass das Blackberry Storm 2 keinen klickbaren Touchscreen mehr besitze; dieser ist aber weiterhin vorhanden, funktioniert nun aber nicht mehr mechanisch, sondern elektronisch. Zudem hat der Hersteller mittlerweile bekanntgegeben, dass das Blackberry Storm 2 im November 2009 auf den Markt kommt. Pure Digital hat eine neue Version des Einfachcamcorders MinoHD vorgestellt. Das Gerät nimmt Videos mit 1.280 x 720 Pixeln auf und verfügt nun über ein größeres Display und einen Direktupload für Facebook. Pure Digital wurde von Cisco aufgekauft und betreibt nun erst einmal Modellpflege, denn die neue MinoHD unterscheidet sich nur in Details von ihrem Vorgänger. Zum einen wurde das Display, das auch als Sucher dient, auf 2 Zoll Diagonale vergrößert. Zum anderen wurde in die integrierte Software eine Uploadfunktion für Facebook integriert. Das Videomaterial kann auch auf Myspace heraufgeladen werden.

Die Videoauflösung des CMOS-Sensors im Format 1/4,5 Zoll wurde nicht verändert und liegt bei 1.280 x 720 Pixeln bei 30 Bildern pro Sekunde. Der Camcorder zeichnet Videos mit H.264 auf.Die Flip-Camcorder waren ursprünglich nur auf den Upload zu Youtube getrimmt. Durch 8 GByte Flashspeicher können nun zwei Stunden HD-Videos aufgenommen werden. Der interne Akku wird über USB geladen. Der entsprechende Stecker wird auf Knopfdruck aus dem Gehäuse gefahren.Der Flip-Camcorder ist mit einem Fixfokus-Objektiv ausgerüstet und misst 10 x 5 x 1,6 cm bei einem Gewicht von ungefähr 94 Gramm. Der Flip MinoHD soll in den USA ab sofort für rund 230 US-Dollar in den Handel kommen.JVC hat seine erste Einfachvideokamera im Hochformat vorgestellt. Picsio GC-FM1 nimmt Videos mit einer Auflösung von 1.440 x 1.080p auf und kann auch Standbilder mit echten 8 Megapixeln anfertigen. Die Picsio GC-FM1 zeichnet über ihren 1/3,2 Zoll großen CMOS-Sensor im Format MPEG-4 AVC/H.264 auf und speichert die Videos in Quicktime-Containern. Ein optisches Zoom fehlt der Kameraklasse, die unter anderem auch von Sony, Creative und Flip bedient wird.

Die Geräteklasse zeichnet sich durch eine einfache Bedienung über nur wenige Knöpfe und kleine Displays aus, die als Sucherersatz dienen. Im Fall von JVC misst das Display 2 Zoll. Neben einem HDMI- und einem analogen Videoausgang ist USB eingebaut. Die Kamera selbst speichert auf Speicherkarten im Format SD(HC). Die Karte muss sich der Nutzer selbst zulegen, im Lieferumfang ist sie nicht enthalten. JVCs Kamera verarbeitet Speicherkarten mit maximal 32 GByte Kapazität.Der Camcorder ist in drei Farbtönen erhältlich und mit einem geometrischen Muster und Chromelementen verziert. Der eingebaute Akku muss über USB geladen werden. Die JVC Picsio GC-FM1 soll in den USA ab sofort für rund 200 US-Dollar erhältlich sein.Wegen Überhitzungs- und Brandgefahr tauscht Asus die Akkus einiger Notebooks aus. Betroffen sind die Serien Asus X51 und Pro52. Einige Akkus, die in Notebooks der Serien Asus X51 und Pro52 verbaut und im Jahr 2007 ausgeliefert wurden, können unter seltenen Umständen und nach langem Gebrauch überhitzen und eine potenzielle Feuergefahr sein, warnt Asus. Um eine Gefährdung für Endverbraucher zu vermeiden, ruft der Hersteller die betroffenen Akkus zurück und tauscht sie aus.

Besitzer von Asus-Notebooks der Serien X51 und Pro52 können unter rma.asus.de prüfen, ob der eigene Akku betroffen ist. Ist das der Fall, sollen sie ihre Akkus an Asus senden, dann erhalten sie im Austausch einen Ersatzakku. Zudem steht unter 01805/010920 eine Servicehotline für Kunden zur Verfügung.Nikon hat eine neue Vollformatkamera vorgestellt. Die Nikon D3s macht beim Megapixel-Rennen nicht mit, ist dafür aber besonders lichtempfindlich. Außerdem bietet Nikon nun auch ein Modell mit Videoaufzeichnungsfähigkeiten und Vollformatsensor an. Nikon hat mit der D3s eine digitale Spiegelreflexkamera (DSLR) im Vollformat (Fx) vorgestellt, die Videos aufzeichnen kann. Die Kamera wird zunächst neben den Vollformatkameras D3 und D3x angeboten. Die Kamera kann im 720p24-Format Filme über den Fx-Sensor aufnehmen. Der Anwender kann einzelne Bilder des Films als Standbilder auswählen. Als Komprimierung kommt Motion-JPEG zum Einsatz

Gegenüber der D3 hat Nikon die Anzahl der Pixel nicht erhöht. Auf dem 36 x 23,9 mm großen Sensor bringt der Hersteller weiterhin 12,1 Millionen Pixel unter. Im Vergleich zu D3x sind das nur halb so viele. Dafür soll die Kamera dank der großen Pixel besonders lichtempfindlich sein. Nikon erlaubt einen ISO-Wert bis zu 102.400 und nennt diesen Modus Hi-3. Damit soll die D3s die Möglichkeit haben, auch "im Dunkeln zu sehen", wie Nikon es beschreibt. Einige Beispiele bei ISO 12.800 zeigt Nikon auf der US-Produktseite. Nach unten lässt sich die Lichtempfindlichkeit auf ISO 100 reduzieren.Die Verschlusszeiten der Kamera liegen zwischen 1/8000 und 30 Sekunden. Wer länger belichten will, kann den Bulb-Modus nutzen. Für den Autofokus nutzt die Nikon D3s 51 Messfelder. Das dafür verantwortliche AF-Modul Multi-CAM 3500FX hat Nikon von der D3x übernommen. In den meisten Bildformaten schafft es die Kamera, bis zu 9 Bilder pro Sekunde aufzunehmen. Nur im DX-Format sind Serienaufnahmen mit bis zu 11 Bildern/s möglich. Außerdem bietet die Kamera auch einen leisen Auslösemodus, bei dem das Geräusch des Spiegelschlags reduziert wird.

Der Anwender hat neben dem Standardbildformat auch die Wahl zwischen drei anderen Bildformaten. Neu ist dabei das 1,2-Crop-Format (30 x 24). Die Brennweite der Objektive wird dabei leicht verlängert und das Bildformat liefert kleinere Dateien aus.Für die Ansicht der aufgenommenen Bilder steht ein 3-Zoll-Display mit 920.000 RGB-Pixeln zur Verfügung. Das ist etwas weniger als bei den Kameras D3 und D3x, die 930.000 Pixel haben und damit 310.000 Pixel effektiv anbieten. Alternativ steht auch ein HDMI-Ausgang zur Verfügung, um die Kamera etwa an einen Fernseher anzuschließen. Gespeichert werden Videos und Fotos auf einer Compact-Flash-Karte. Die Kamera besitzt zwei CF-Schächte, der zweite kann bei Bedarf als zusätzliche Sicherung genutzt werden. Das Leergewicht der Kamera - ohne Akku und anderem Zubehör - liegt bei 1.240 Gramm.Die Kamera soll ab Ende November 2009 im Handel erhältlich sein. In Europa soll der Preis für die Nikon D3s 4.999 Euro betragen.

Epson hat mit dem Picturemate Charm einen Fotodrucker mit Tintenstrahltechnik vorgestellt, der ein 10-x-15-cm-Foto innerhalb von 37 Sekunden bedrucken soll. Der Picturemate Charm ist mit zahlreichen Kartenslots ausgestattet, mit denen er direkt von den Speicherkarten von Digitalkameras drucken kann. Zu den unterstützten Formaten zählen Compactflash (Type I/II), SD(HC), MMC, xD-Picture Card und Memory Stick.Zur Bildauswahl und für die Bearbeitung steht ein 2,5 Zoll großes Display zur Verfügung. Ein optionaler Akku macht den Picturemate Charm unabhängig von der Steckdose. Farben und die Belichtung kann der Fotodrucker auf Knopfdruck korrigieren, teilte Epson mit. Darüber hinaus können die Bilder am Drucker beschnitten, farblich umgestaltet und in Schwarz-Weiß-Fotografien umgewandelt werden. Eine Rote-Augen-Korrektur ist ebenfalls eingebaut.Die Drucke sollen unter Glas im Rahmen rund 100 Jahre haltbar sein, im Album ohne Lichteinfluss sogar 200 Jahre. Ein optionaler Bluetooth-Adapter erlaubt den schnurlosen Zugriff. Alternativ kann der Picturemate Charm über USB an den Rechner angeschlossen werden.

Epson verkauft glänzende und matte Papiere für den Drucker. Die Tintenpatronen enthalten alle Farben und sind nicht einzeln austauschbar. Die Druckauflösung liegt bei hochgerechnet 5.760 x 1.440 dpi.In den USA soll der Epson Picturemate Charm ab Ende Oktober 2009 für rund 150 US-Dollar in den Handel kommen.Samsung hat das Mobiltelefon Giorgio Armani B7620 nun für den deutschen Markt vorgestellt. Es soll im November 2009 zum Preis von 730 Euro zu haben sein. Das Giorgio Armani B7620 misst 118 x 57 x 16 mm und besitzt ein 3,5 Zoll großes AMOLED-Touchscreen mit einer Auflösung von 480 x 800 Pixeln. Zur Farbtiefe des Displays machte Samsung immer noch keine Angaben. Für Eingaben steht eine ausziehbare QWERTZ-Tastatur mit vier Tastenreihen zur Verfügung. Ähnlich wie bei Nokias N97 wird das Display angekippt, wenn die Tastatur ausgefahren ist. Rechts unten auf der Tastatur befinden sich Tasten zur Cursorsteuerung.

  1. https://www.wireclub.com/users/retrouve3/blog
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May 03, 2017

Batteria Acer Aspire V5-471G

Non è inoltre un caso che Microsoft, di questi tempi indaffarata con Windows 8, abbia deciso di scegliere Tegra 3 anche come base per lo sviluppo del nuovo sistema operativo per tablet e soluzioni ARM- based. E se le prestazioni sono un ulteriore indice della convergenza tra segmento smartphone e PC, un altro elemento che continua a migliorare, di generazione in generazione sono i display. Già perchè se la condivisione di contenuti multimediali, così come lo streaming di filmati, rappresentano uno degli ambiti in grado di trarre massimo giovamento da queste piattaforme, per avere la migliore esperienza di utilizzo è fondamentale un display.Ed ecco perché, allora, spuntano anche nuovi display capaci di andare a ridisegnare lo standard del mercato: se da un lato LG e HTC hanno presentato due proposte con display da 4,7 in grado di raggiungere una risoluzione di 1280x720 pixel, Huawei ha optato per un display più piccino, da 4,5, sempre in grado di raggiungere una risoluzione di 1280x720 pixel, che porta ad una densità di 330 PPI (Pixel per Inch) che sorpassa quella del tanto noto Retina display di Apple.

Sarà interessante allora andare a vedere, nel corso dei prossimi mesi, come le proposte quad-core si comporteranno sia sul mercato che dal punto di vista delle prestazioni, con particolare attenzione all'autonomia operativa: il fatto che Huawei abbia deciso di commercializzare il proprio Ascend D Quad anche nella versione XL, con batteria da 2500mAh potrebbe far sorgere qualche domanda di troppo a molti utenti.Cyper-punk, brutalità, innovazioni sul piano del gameplay: sono solamente alcuni dei capisaldi di Syndicate, quello che, personalmente, considero come uno dei videogiochi migliori di sempre. Uscito nel 1993 e sviluppato da Bullfrog sotto la direzione di Sean Cooper, Syndicate è stato uno dei primi giochi a consentire l'interazione approfondita con gli elementi dello scenario e ad avere un'intelligenza artificiale avanzata.

Quando si impugnava un'arma, infatti, i civili intorno all'Agente impersonato dal giocatore iniziavano a gridare e a scappare. Per un videogiocatore era un momento di grande impatto, perché sentiva di poter interagire in maniera approfondita con la realtà simulata, e di incutere effettivamente timore sulla gente. Un elemento insomma fondamentale per immedesimarsi nell'Agente di una di quelle corporazioni che ormai hanno preso il controllo sociale e sovrastato lo stesso governo nazionale.La guerra tra corporazioni, che spesso sfocia in azioni eseguite per interesse personale senza pensare alla moralità, è infatti alla base di Syndicate, sia nel 1993 che nel 2012. Il Syndicate originale, inoltre, si faceva ricordare, oltre che per la straordinaria ambientazione poi ripresa più volte nei videogiochi e nel cinema, anche per l'indimenticabile, oltre che estremamente ricorrente, motivetto, ripreso anche da Starbreeze nella nuova versione, aggiornato in chiave moderna.Staordinaria anche la possibilità di interagire con gli oggetti, come le automobili (incredibilmente manca nel nuovo gioco!) Gli agenti infatti potevano salire a bordo dei tipici veicoli futuristici di Syndicate e stendere le persone. La violenza e gli elementi di crudeltà erano poi decisamente ricorrenti: il giocatore doveva sfruttare al massimo il suo essere superiore rispetto agli altri e uccidere senza pensare all'etica o alla moralità, ma solamente all'esito della missione finale.

Non si può poi dimenticare il Persuadertron. Era un dispositivo che gli Agenti usavano per indurre i civili a schierarsi per la propria fazione e a convertire gli altri Agenti a combattere per la propria causa. Anche questo strumento ha fatto la storia dei videogiochi, e anche questo aveva bisogno di una base tecnologica non indifferente. Nel nuovo Syndicate, come vedremo, ritroviamo la Persuasione, che funziona in maniera leggermente diversa, ma che rimane uno degli elementi del gameplay di maggiore fascino.Certo, il vecchio Syndicate non aveva un gameplay molto profondo: era un gioco di strategia in cui c'erano delle operazioni di scorta, di persuasione o di infiltrazione, ma in realtà nella maggior parte del tempo si sparava. Ecco perché Electronic Arts e Starbreeze lo hanno trasformato da strategico a sparatutto in prima persona, rinunciando a diversi elementi delle meccaniche di gioco e privilegiando esclusivamente il coinvolgimento. Il nuovo Syndicate è una sorta si spin-off, e mira a far vivere al giocatore l'atmosfera tipica della serie da una prospettiva differente, puntando appunto sull'immedesimazione in prima persona.

Abbiamo già parlato dell'opportunità di trasformare Syndicate in uno shooter in questo editoriale, per cui non mi soffermo ulteriormente. C'è, comunque, da riflettere sulla convenienza nell'aggiornare e riproporre una struttura di gioco ormai vetusta, quella del Syndicate originale, che è ormai stata ripresa tantissime volte da molti altri videogiochi. Se a quel tempo Syndicate ci sembrava un gioco molto originale, e con una tecnologia all'avanguardia, oggi il suo gameplay non ha profondità e valore economico come una volta.E' un momento felice per il Cavaliere Oscuro, che cavalca un fortunato ritorno in auge, merito in gran parte sia della trilogia cinematografica di Christopher Nolan (ispirata alla rilettura di Frank Miller dell'originale creatura di Bob Kane), sia dei capolavori videoludici sfornati dai Rocksteady Studios, Batman Arkham Asylum e Batman Arkham City, a parere di chi scrive le migliori trasposizioni videoludiche di un fumetto mai realizzate fino ad oggi.Il più plausibile dei supereroi possiede caratteristiche affascinanti fin dalla sua nascita, ma nel corso della sua evoluzione tali elementi furono edulcorati/travisati (la serie televisiva kitsch degli anni '70 ha fatto molti danni in tal senso), e solo la rivoluzione milleriana ha saputo ridare linfa all'uomo pipistrello (recuperate l'interessantissimo documentario Storia Dei Supereroi di History Channel).

Batman è dunque sulla cresta dell'onda, e quando c'è un'onda da cavalcare, sappiamo bene che l'industria videoludica è uno dei surfisti più pronti. Ecco perché quando ho iniziato a leggere le prime news su Gotham City Impostors il mio senso di ciofeca ha iniziato a pizzicare, e nemmeno il nome dei Monolith (autori di serie del calibro di Blood e F.E.A.R.) è riuscito a spegnere l'iniziale scetticismo. L'idea di un FPS multiplayer on-line tra due schieramenti, i Bats supporter di Batman e i Jokerz fanatici di Joker, è, almeno in prima battuta, alquanto sospetta. E quando il buon Rosario mi ha proposto di recensirlo, dopo qualche iniziale perplessità, ho deciso di accettare e dare una chance al titolo. Quello che segue è il resoconto accurato della nostra prova.L'idea alla base è molto semplice, ed è altrettanto intuitivo vedere in Team Fortress l'ispirazione principe da cui gli sviluppatori sono partiti. Gotham City Impostors consente partite fino a 12 giocatori, che potranno scegliere la propria classe tra le cinque predefinite del titolo (Combattente, Esploratore, Difensore, Medico e Cecchino) o tra quelle personalizzate (che analizzeremo tra poco), e sarà poi il matchmaking a distribuire i giocatori in attesa nei due team dei Bats & Jokerz. I giocatori si affrontano, indipendentemente dalla modalità scelta, su una delle cinque mappe disponibili: Ace Chemical, I Moli, Vicolo del crimine, Amusement Mile e Gotham Power. Il numero di mappe è decisamente basso, ma rispetto a quelle di titoli concorrenti dello stesso genere, queste mappe sono caratterizzate da complessi sviluppi in verticale, che potranno essere sfruttati grazie ai gadget in dotazione ai giocatori.

Il franchise di Batman è la proprietà intellettuale da cui è stato possibile ereditare elementi già definiti nell'immaginario del pubblico (luoghi, gadget, caratterizzazioni) e grazie alla quale è stato possibile battezzare le due squadre avversarie nel segno di due tra gli antagonisti più opposti della storia dei comics.Il mood che gli sviluppatori hanno inteso conferire alla loro creazione è molto ironico: lo stile grafico leggermente deformed e cartoonesco, il tutorial farcito di simpatiche gag, la violenza funzionale al gioco e senza spargimenti di sangue, la caratterizzazione dei personaggi/classi, il frasario dei giocatori, i gadget e quasi ogni elemento di gioco puntano a conquistare il pubblico con la simpatia, consci del fatto che un'idea di base come questa non poteva prendersi sul serio. Ma analizziamo ora in dettaglio le diverse caratteristiche del titolo.Siamo in un momento nel quale i prodotti più attesi, commentati e discussi sono i tablet, seguiti per interesse dagli ultrabook. Parliamo quindi di soluzioni mobile particolari, evolute e che si discostano dall'ideale comune di PC per tutti. Oltre a questi prodotti ci sono ovviamente una miriade di altre opportunità più classiche, tradizionali e adatte a un pubblico più generalista.

Sulle pagine di Hardware Upgrade parliamo spesso degli ultimi modelli presentati, delle più recenti soluzioni disponibili o delle tendenze di mercato maggiormente rilevanti. In questo articolo parleremo invece di un prodotto che ha un target molto più generico, basato su tecnologie ormai consolidate e caratterizzato da una serie di dettagli interessanti, non ultimo un rapporto qualità prezzo molto valido. In queste pagine parliamo di Samsung Serie 3 nella configurazione 300V5A-S01 con Intel Core i5 i5-2430M, 6GB di memoria ram DDR3 e hard disk da 640GB.Il Samsung Serie 3 analizzato in questa prova è realizzato con uno chassis tutto sommato robusto, soprattutto considerando la natura entry level del prodotto. La cover del display è realizzata con una sottile lamina metallica con finitura spazzolata mentre tutte le altre parti sono in materiale plastico di varia natura che comunque ci è sembrato robusto e duraturo. Questo notebook si fa notare per le linee essenziali e sobrie che a display chiuso lo fanno anche sembrare meno ingombrante di quanto le dimensioni meccaniche indichino: 36,7 x 3-3,2 x 24 cm per un peso pari a 2,45Kg.

Aprendo il lid del display si ha la prima sorpresa: il Samsung Serie 3 è uno dei pochi notebook consumer che viene proposto con pannello opaco; questa caratteristica lo rende quindi immune da antiestetici riflessi anche se non permette di sfruttare le ormai comuni tecnologie dei pannelli che promettono maggior vividezza dei colori e resa cromatica migliorata. Questa è indubbiamente una scelta fatta all'insegna dell'usabilità per certi versi anche contro corrente.Il pannello ha una diagonale di 15,6 pollici con risoluzione pari a 1366x768 pixel ed è circondato da una sottile cornice che nella parte superiore integra una webcam da 1,3 megapixel. In questo comparto troviamo quindi soluzioni e scelte standard per il mercato e per la categoria di prodotti a cui il Serie 3 appartiene.La tastiera è a elementi isolati con una buona spaziatura di circa 4 millimetri tra i singoli tasti. Come per molte delle soluzioni simili ci è sembrata eccessivamente morbida al tatto ma tutto sommato precisa. Le dimensioni del pannello hanno consentito l'integrazione di un tastierino numerico sul lato destro, anche se non è stato possibile spaziare questo elemento dalla tastiera standard. Il risultato, purtroppo, è che digitando velocemente si può incorrere in qualche errore non trovando un pieno orientamento sui tasti. Per ragioni di spazio anche i tasti freccia hanno subito un consistente dimagrimento.

Per quanto riguarda il sistema di puntamento Samsung ha previsto un'ampia superficie sensibile a cui ha associato due tasti di selezione nella parte inferiore; si tratta quindi di una implementazione assolutamente standard preferita dai costruttori rispetto alle più moderne implementazioni a singolo tastone a cui Apple e non solo ci hanno abituati.I lati del Samsung accolgono tre porte USB 2.0 a cui si aggiungono connessioni HDMI e VGA per il collegamento di pannelli esterni e un comodo lettore di memory card nei formati SD, SDHC, SDXC, MMC. All'elenco purtroppo mancano connessioni USB 3.0 e e-SATA anche in versione combo con porte USB.Nel corso del mese di febbraio dello scorso anno, Nokia e Microsoft, in occasione del Mobile World Congress di Barcellona annunciarono di aver stipulato un accordo di collaborazione che avrebbe, di li a breve, portato sul mercato le prime soluzioni Nokia equipaggiate con il sistema operativo del colosso di Redmond, ovvero Windows Phone. Da quel momento fino al mese di ottobre dell'appena conclusosi 2011, gran parte dell'attenzione dei media specializzati del settore si è concentrata proprio sul nuovo binomio e su quelli che sarebbero stati i frutti di questa unione.

  1. http://akkusmarkt.blogs.lalibre.be/
  2. http://retrouve3.blogolink.com/
  3. http://gegensatz.mixxt.at

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Laptop Akku Amilo Pi 1505

Sanyo hat seine recht populären Akkus der Serie Eneloop überarbeitet und bringt Mitte November eine neue Eneloop-Generation auf den Markt. Die NiMH-Akkus in den Formaten AA und AAA sollen sich bis zu 1.500-mal wiederaufladen lassen. Mehr als 100 Millionen Eneloop-Akkus hat Sanyo seit Markteinführung im November 2005 weltweit ausgeliefert. Die Eneloops zeichnen sich durch eine geringe Selbstentladung aus und sollen laut Sanyo nach sechs Monaten noch eine Restladung von 90 Prozent aufweisen, nach drei Jahren sollen es immerhin noch 75 Prozent sein. Zum Vergleich: Herkömmliche Akkus von Sanyo liegen nach sechs Monaten bei rund 70 Prozent und sind nach zwei Jahren leer. Am 14. November 2009 bringt Sanyo nun eine neue Eneloop-Generation auf den Markt, die rund 50 Prozent mehr Ladezyklen verkraften soll. Gab Sanyo für die erste Eneloop-Generation 1.000 Ladezyklen an, sollen die neuen 1.500 Ladezyklen erreichen.Dazu trägt eine verbesserte Übergitter-Legierung (superlattice alloy) bei, die als Anode zum Einsatz kommt. Zudem hat Sanyo nach eigenen Angaben den Herstellungsprozess verbessert, was die Oberfläche der Übergitter-Legierung schützen und ihren Verfall verringern soll.

Darüber hinaus kommt ein stärkeres Material für die Außenhülle zum Einsatz, so dass diese sich dünner fertigen lässt, was der Akkuzelle mehr Raum ermöglicht. Dadurch sei es möglich, die Balance der Akkukomponenten zu optimieren, was ebenfalls zur längeren Lebensdauer beitrage, so Sanyo.Die neuen Akus kommen in zwei Typen auf den Markt: als AA-Version mit 1.900 mAh und als kleinere AAA-Variante mit 750 mAh. Zugleich soll am 14. November 2009 auch Eneloopy auf den Markt kommen, ein Akkutester im Design eines Hundes, bei dem der Ladezustand anhand der Farbe der Nasenspitze abzulesen ist.Am 1. Dezember 2009 soll in Japan zudem eine farbige Edition namens Eneloop tones folgen, jeweils ein Satz mit acht Akkus in acht Farben, die technisch den neuen Eneloops entsprechen. Sanyo will darüber hinaus neue Ladegeräte für die Eneloops anbieten, darunter der Double/Triple Speed Quick Charger, der einen Akku in einem Drittel der Zeit und zwei Akkus in halber Zeit laden kann. Zudem listet Sanyo ein USB-Ladegerät sowie eines mit durchgeschleiftem USB-Port und ein Solarladegerät.

Cowon bringt in Kürze seinen mobilen Multimediaplayer iAudio 9 in den deutschen Handel. Das mit 2-Zoll-LCD, Lautsprecher und UKW-Radio versehene Gerät spielt Foto-, Video- und Audiodateien verschiedener Formate - darunter auch FLAC, Ogg Vorbis und Xvid. Laut Hersteller wird es den iAudio 9 mit 8 oder 16 GByte Flash-Speicher geben. Das 2-Zoll-LCD bietet eine QVGA-Auflösung von 320 x 240 Pixeln und stellt 262.000 verschiedene Farben dar. Die Bedienung des Geräts erfolgt mittels eines kapazitiven Touchpads. Zu den unterstützten Dateiformaten zählen im Audiobereich: MP3/2, WMA (auch mit DRM10), FLAC, Ogg Vorbis, APE, WAV und Audible. Im WMA-Format kann der iAudio 9 auch über sein internes Mikrofon aufnehmen und dient dann als Diktiergerät. UKW-Radioempfang inklusive Aufnahme ist ebenfalls möglich. Ton kann über Kopfhörer oder den auf der Gehäusefront sitzenden Lautsprecher ausgegeben werden.Videodaten können wiedergeben werden, wenn sie mit Xvid SP/AP oder WMV 7/8/9 komprimiert wurden und in AVI-, WMV- oder ASF-Containern vorliegen. Eine Kapitel- oder Abschnittsvorschau soll es erleichtern, schneller zur gewünschten Stelle im Video zu springen.

Untertitel werden unterstützt, sofern sie im SMI-Format vorliegen. ASCII-Texte zeigt Cowons Multimediaplayer ebenfalls an. JPEG-Fotos und Videos lassen sich auch über einen TV-Ausgang wiedergeben. Das Kabel wird als optionales Zubehör für 19 Euro angeboten.Die Wiedergabedauer gibt der Hersteller mit bis zu 7 Stunden bei Videos und bis zu 29 Stunden bei Musik an. Der Lithium-Polymer-Akku ist fest eingebaut und lässt sich nicht einfach austauschen. Er soll über die USB-Schnittstelle in etwa 2 Stunden geladen sein.Der iAudio 9 ist 43 mm breit, 95 mm lang und 8,9 mm tief. Das Gewicht soll 40 Gramm betragen. Das Gehäuse gibt es in Schwarz oder Weiß.Cowon will den iAudio 9 ab Mitte November 2009 in Deutschland verkaufen - das 8-GByte-Modell für 139 Euro und das 16-GByte-Modell für 179 Euro. Im Lieferumfang sind Ohrhörer, USB-Kabel, Kurzanleitung und eine Software-CD mit Bedienungsanleitung und Cowon Media Center enthalten.Canons neue Spiegelreflexkamera EOS 7D hat bei schnellen Serienfotos Geisterbilder des vorangehenden Motivs auf den nachfolgenden Bildern hinterlassen. Mit einem Firmwareupdate soll das Problem nun beseitigt werden. Ende Oktober 2009 wies Canon in einer Servicenotiz auf den Fehler hin. Die nach Herstellerangaben kaum sichtbaren Reste des Vorgängerfotos auf dem aktuellen Bild waren Gegenstand langer Diskussionen in Fotoforen. Die Fehler fallen stärker ins Auge, wenn die Bilder nachträglich bearbeitet werden, zum Beispiel wenn mit Hilfe einer Tonwertkorrektur Schatten aufgehellt werden.

Das Firmwareupdate auf Version 1.1.0 soll die Geisterbilder ausschalten. Wie der Fehler überhaupt zustande kam, ließ Canon offen. Einige Beispiele der Auswirkungen des Bildfehlers haben Nutzer des Dpreview-Forums online gestellt. Aus den Fotos, die vor dem Firmwareupdate aufgenommen wurden, können die Geisterbilder kaum entfernt werden, da sie häufig bildrelevante Details überdecken.Der CMOS-Sensor der EOS 7D von Canon kann bei voller Auslösung Bilder mit 18 Megapixeln aufnehmen. Die Serienbildgeschwindigkeit liegt bei acht Bildern pro Sekunde. Nutzer spekulierten, dass diese Geschwindigkeit schlicht zu hoch ist und den Sensor überfordert.Das Firmwareupdate kann kostenlos von Canons Serviceseiten heruntergeladen werden. Es muss auf eine leere Speicherkarte kopiert und dann bei vollem Akku mit der Kamera geladen werden. Das genaue Vorgehen wird auf Canons Serviceseite beschrieben.

Die Canon EOS 7D wird seit Anfang November 2009 verkauft. Das Kameragehäuse kostet ohne Objektiv rund 1.700 Euro. Im Paket mit dem Objektiv EF-S 18-135 IS soll sie 2.000 Euro kosten, mit dem EF-S 15-85 IS USM 2.300 Euro.Nokia hat vier neue Mobiltelefone mit Farbdisplay vorgestellt, die wohl nur in Entwicklungs- und Schwellenländern angeboten werden. Vor allem durch niedrige Gerätepreise sollen sie für Kunden interessant sein. Technische Besonderheiten gibt es also nicht. Am unteren Ende der Preisskala rangiert das Nokia 1616 zum Preis von knapp 30 Euro. Es besitzt eine Tastatur mit speziellem Staubschutz sowie eine 3,5-mm-Klinkenbuchse. Preislich dicht dahinter folgt das Nokia 1800 für etwas mehr als 30 Euro, dem gleich ein Kabelheadset beiliegt. Beide Geräte besitzen Dual-Band-GSM-Technik, ein UKW-Radio, eine Taschenlampe, einen Kalender, eine Uhr mit Sprachansage und eine Freisprechfunktion. Mit auswechselbaren Covern kann das Erscheinungsbild der beiden Mobiltelefone verändert werden und beide Geräte können mehrere Telefonbücher verwalten, die von verschiedenen Personen genutzt werden können. Beide Mobiltelefone versprechen eine Sprechzeit von 8,5 Stunden und eine Bereitschaftsdauer von 22 Tagen mit einer Akkuladung.

Schon ein ganzes Stück teurer ist das Nokia 2220 slide für rund 55 Euro. Dafür gibt es eine VGA-Kamera, MMS-Funktion sowie Unterstützung von GPRS, EDGE und Bluetooth. Ferner besteht die Möglichkeit, das Radioprogramm am Handy aufzuzeichnen. Das Mobiltelefon verfügt über einen Schiebemechanismus, um an die Tastatur zu gelangen. Der Akku verspricht eine Sprechzeit von 5,5 Stunden und im Bereitschaftsmodus hält er rund 20 Tage durch. Auch bei diesem Gerät liegt gleich ein Kabelheadset bei.Quasi das Topprodukt unter den vier Einsteigergeräten ist das Nokia 2690 für etwa 65 Euro, das ebenfalls mit Kabelheadset ausgeliefert wird. Dafür erhält der Kunde einen Speicherkartensteckplatz, der mit bis zu 8 GByte großen Speicherkarten klarkommt. Vermutlich werden dabei Micro-SD-Cards benutzt. Zu den weiteren Leistungsdaten zählen ein UKW-Stereo-Radio, ein Musikplayer, Bluetooth, eine VGA-Kamera sowie eine 3,5-mm-Klinkenbuchse und Quad-Band-GSM-Technik mit GPRS-Unterstützung. Die Akkulaufzeit bei Telefonaten gibt Nokia mit 4,5 Stunden an, im Bereitschaftsmodus sind es 13 Tage.

Alle vier Mobiltelefone sind trotz des niedrigen Preises mit einem Farbdisplay bestückt, das eine Auflösung von 128 x 160 Pixeln mit bis zu 65.536 Farben bietet.Während das Nokia 1616, das Nokia 2220 slide sowie das Nokia 2690 im ersten Quartal 2010 geplant sind, folgt das Nokia 1800 erst im zweiten Quartal 2010.Jobo hat mit dem Keyframe eine Kombination aus Schlüsselanhänger und Display vorgestellt. Der interne Speicher des 3,8 cm großen Bildschirms soll für 60 Bilder reichen. Das CSTN-Display des Schlüsselanhängers erreicht eine Auflösung von nur 128 x 128 Pixeln. Seinen Strom bezieht der Jobo Keyframe über den eingebauten Lithium-Ionen-Akku, der über USB wieder aufgeladen werden muss. Auf dem gleichen Weg werden Bilder in den Speicher kopiert. Neben der Diashow beherrscht der Keyframe auch die Anzeige der Uhrzeit und des Datums. Eine Akkuladung reicht nach Herstellerangaben für eine Diashow von insgesamt vier Stunden.Der Keyframe ist in den Gehäusefarben Schwarz, Rot und Pink erhältlich. Das Gerät misst 100 x 40 x 14 mm und wiegt 37 Gramm. Der Jobo Keyframe soll ab Anfang November 2009 für rund 16 Euro in den Handel kommen.

Vodafone hat zwei Samsung-Smartphones auf Basis von Limo vorgestellt. Beide Modelle sind auf den neuen Vodafone-Dienst Vodafone 360 zugeschnitten. Noch im Oktober 2009 soll das H1 erscheinen, dem dann Mitte November 2009 das M1 folgt. Zum Start von Vodafone 360 hat der Netzbetreiber zwei neue Mobiltelefone vorgestellt, die von Samsung speziell dafür entwickelt wurden und die beide mit der Linux-Plattform Limo laufen: Das Topmodell ist das Vodafone 360 Samsung H1, kurz H1, es besitzt ein kapazitives AMOLED-Touchscreen mit einer Bilddiagonale von 3,5 Zoll. Das Display liefert eine Auflösung von 800 x 480 Pixeln und zeigt bis zu 16 Millionen Farben. Eine Tastatur besitzt das Mobiltelefon nicht, alle Eingaben werden über eine Bildschirmtastatur vorgenommen. Rund um das Display kommen ein Bewegungssensor, ein Annäherungssensor und ein Lichtsensor zum Einsatz. Damit soll der Displayinhalt passend zur Lage des Geräts ausgerichtet werden, beim Telefonieren schaltet sich das Display automatisch aus, wenn es zum Ohr geführt wird, und der Lichtsensor regelt automatisch die Displayhelligkeit abhängig vom Umgebungslicht.

Für Foto- und Videoaufnahmen besitzt das Mobiltelefon eine 5-Megapixel-Kamera mit 8fachem Digitalzoom und Fotolicht. Der integrierte Mediaplayer spielt die Audioformate MP3, AAC, WMA sowie die Videoformate H.263, H.264, DivX sowie MPEG4. Zudem sind ein UKW-Radio mit RDS-Unterstützung sowie eine 3,5-mm-Klinkenbuchse integriert. Der interne Speicher fasst 16 GByte und weitere Daten können auf einer Micro-SD-Speicherkarte abgelegt werden. Die Speicherkarten werden mit einer Kapazität von 16 GByte unterstützt.Das UMTS-Mobiltelefon unterstützt zudem alle vier GSM-Netze, GPRS, EDGE sowie HSDPA mit einer Bandbreite von bis zu 7,2 MBit/s, HSUPA mit einer Bandbreite von bis zu 5,6 MBit/s, WLAN nach 802.11 b/g sowie Bluetooth 2.0. Für Ortungsfunktionen besitzt das 115,8 x 58 x 12,9 mm große Mobiltelefon einen GPS-Empfänger mit A-GPS-Unterstützung.Das auf Limo basierende Smartphone ist mit einem Chat- und einem E-Mail-Client ausgestattet. Auf dem Startbildschirm können Widgets abgelegt werden und für das Surfen im Internet kommt Opera Mobile 9.6 mit Tabbed-Browsing und Flash-Untersützung zum Einsatz. Der Browser zeigt die Webseite verkleinert und mit einem Doppeltippen auf den Bildschirm wird der gewünschte Bereich vergrößert.

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